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Messina Denaro, scoperto un secondo covo segreto del boss. Nel bunker trovati gioielli e pietre preziose
Era nascosto dietro ad un armadio il secondo covo segreto di Matteo Messina Denaro scoperto nelle scorse ore dai magistrati della procura di Palermo, dai carabinieri del Ros e dal Gico della guardia di finanza all’interno di un appartamento a 300 metri dall’altro a Campobello di Mazara in cui il boss della mafia risultava, sotto falso nome, residente. Un bunker, nascosto da un fondo scorrevole coperto da vestiti, dove gli investigatori hanno trovato un vero e proprio tesoro: gioielli, pietre preziose e argenteria che ora saranno sottoposti a perizia per accertarne autenticità e valore.
Il secondo nascondiglio di Messina Denaro è stato scoperto grazie a una segnalazione confidenziale arrivata alla Procura di Palermo a sole 48 ore dalla cattura dell’ex primula rossa di Cosa nostra. Nel bunker c’erano anche delle scatole: alcune piene di carte – ora al vaglio dei carabinieri del Ros -, altre vuote. Probabile che qualcuno, saputo dell’arresto del boss, ne abbia fatto sparire il contenuto. Di sicuro questo sarà uno degli argomenti che i pm metteranno sul tavolo quando interrogheranno Messina Denaro, dal momento che finora c’è stato, come ha fatto sapere il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, solo “un breve colloquio durato qualche minuto”.
Oltre all’appartamento di vicolo San Vito scoperto nei giorni scorsi a Campobello di Mazara, dunque, il boss avrebbe fatto realizzare anche questa stanza blindata in un’altra abitazione nella stessa zona, in una palazzina in via Maggiore Toselli 34, che è risultata di proprietà del 70enne Errico Risalvato, ex indagato poi assolto nel 2001 dall’accusa di associazione mafiosa. Errico è fratello di Giovanni Risalvato, condannato a 14 anni per mafia (ora libero), imprenditore del calcestruzzi.