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Viaggi, Trekking. Via degli Dei: a piedi da Bologna a Firenze, IV tappa San Piero a Sieve – Firenze

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Primo articolo sulla Via degli Dei: storia, cosa portare e I giorno.

Secondo articolo sulla Via degli Dei: II giorno.

Terzo articolo sulla Via degli Dei: III giorno.

GIORNO 4: San Piero a Sieve – Firenze (32 Km circa)

Questa tappa permette, al camminatore, di visitare il Santuario di Montesenario, raggiungere la vetta Poggio Pratone e osservare così Firenze dall’alto, attraversare l’affascinante comune di Fiesole e giungere infine nella maestosa ed elegante Piazza della Signoria.

https://www.youtube.com/watch?v=hdY0fj09nYg

“Tenete duro che tra un po’ so caz..”

Ultimo giorno, ultime fatiche sulla Via degli Dei. Oggi, come non mai, la voglia di mettersi in viaggio è tanta, volenterosi di giungere a Firenze. Tanti sono anche gli “acciacchi” accumulati in questi giorni di estremo dispendio fisico. Il calore trasmesso dal sorriso di Giulia (proprietaria dell’affittacamere) e dalle sue parole d’incoraggiamento, fornisce la dose necessaria di carica emotiva per riprendere il cammino. Biolko è costretto a fare i conti con l’ormai incredibile numero di vesciche apparse, una dopo l’altra, sui suoi piedi. Le scarpe poco traspiranti diventano bersaglio del suo impeto. Fortunatamente nella tappa odierna possiamo fare affidamento sulla “verve” agonistica di Federico. Lory invece, almeno apparentemente, sembra un po’ costipato d’intestino. Imbocchiamo la via principale di San Piero a Sieve. Come potrà mai iniziare il nostro quarto giorno? Esatto! Con una salita! Comunque tra uno sfogo intestinale-rettale di Lory e qualche imprecazione di Biolko, giungiamo alla Villa Medicea del Trebbio (patrimonio UNESCO). Un cartello, appeso a un muretto, ci colpisce particolarmente: “tenete duro che tra un po so caz..”.

https://www.instagram.com/p/BwZBizsDWel/

il Santuario del Montesenario

Sali e scendi continui anzi, a dire il vero, più sali che scendi. Il caldo inizia a spingere. Il grafico della sudorazione raggiunge picchi importanti grazie a Federico che, col suo passo veloce, ci costringe agli straordinari. La fatica ora è di quelle considerevoli. Il Santuario sembra non giungere mai, arriviamo perfino a dubitare della sua esistenza. Eppure ci sembrava di aver letto che l’ultima tappa fosse una leggera e alquanto continua, “planata” verso la meta, verso Firenze. Ma cosi non è, anzi tutt’altro! Quando ormai le speranze sembrano abbandonarci, appaiono finalmente le porte, o meglio le sbarre della struttura religiosa. Una fontana ci offre acqua fresca, con la quale riempire le nostre “cisterne”. Apponiamo il timbro del Montesenario sulla credenziale, acquistiamo nel bar cracker TUC e ne mangiamo come se non ci fosse un domani. Diamo aria ai piedi e ci godiamo qualche attimo di pace e tranquillità che trasudano da questo luogo. Dopotutto questa sosta-relax ce la siamo proprio meritata!

https://www.instagram.com/p/Bwt0G7ZADtH/

Fiesole e Firenze in lontananza

È tempo di rimettersi in viaggio, Firenze e il treno del rientro ci attendono. Come un’anguilla Federico sguscia via dal Santuario e noi, per non sfigurare, cerchiamo di seguirne il passo. Dal canto suo lui, da bravo professionista, sfoggia di tanto in tanto qualche barretta proteica, col fine di ricavarne la giusta quantità di energia per affrontare i chilometri di strada. Noi, come neanche i peggiori vacanzieri da Riviera, pecchiamo invece a livello tecnico-tattico. Proprio quando le batterie iniziano a rasentare il livello del minimo, uno spettacolo visivo si para dinnanzi ai nostri occhi. Dalla radura, appena raggiunta, risultano visibili in lontananza Fiesole e Firenze. Di fronte a tale spettacolo i muscoli si rafforzano e le gambe riprendono a vorticare velocemente. Acceleriamo senza accorgercene. Oramai ci siamo! Che soddisfazione enorme! Siamo partiti dalla Stazione Centrale di Bologna e ora il Duomo di Firenze “sagoma” l’orizzonte delle colline toscane. Che orgoglio! Oggi, come non mai, Firenze è magnifica!

E quando sembra che sia finita…è proprio allora che comincia la salita!

Eccola la meta! Sempre piu vicina. Sembra quasi di poterla toccare, allungando il braccio, con un dito. “Ancora qualche chilometro e la tanto citata discesa verso Firenze si paleserà”. “Ah ecco!” “Un’altra piccola salita! Sarà il preludio al dolce finale”. “Cavolo faticosa però quest’ultima salita“. “E soprattutto non se ne vede la fine”. Un interminabile dialogo con me stesso, con la mente incapace di rassegnarsi all’idea di dover compiere ulteriori fatiche. Proprio in corrispondenza degli ultimi chilometri il percorso regala un ultimo scherzo del destino, costringendoci a uno sforzo finale per giungere sulla cima di Poggio Pratone. Lo spettacolo visivo ripaga comunque spirito e corpo. Ora Firenze risplende, nella sua maestosità, proprio sotto ai nostri occhi. Una vista incredibile, di quelle da cartolina!

Impresa compiuta!

Raggiungiamo, dopo un tratto di strada asfaltata ed estremamente panoramica, uno dei sobborghi più esclusivi di tutta Firenze: Fiesole. Il Comune, turisticamente parlando, offre molte attrattive. Dal pittoresco centro storico al Palazzo Vescovile, dal Duomo agli scavi archeologici costituiti dal tempio, dal teatro e dalle terme.

https://www.instagram.com/p/Br40VkTnGSd/

Le poche forze rimaste e gli sforzi compiuti fino a questo punto del tragitto, c’invogliano solamente a cercare una bella trattoria nella quale consumare un pasto eccellente. Non che sia mai stata curata eccessivamente la parte “alimentare sportiva”, ma stavolta probabilmente esageriamo davvero. Se passate da queste parti, segnatevi questo nome: “osteria Vinandro“, non ve ne pentirete! Dopo l’ottimo pranzo decidiamo di rimetterci in cammino. Quest’ ultimo tratto si rivela molto semplice, quasi fosse studiato apposta per garantire un accesso trionfale e spensierato nella città gigliata. I 7 Km rimanenti, per la maggior parte pianeggianti, ci conducono in pieno centro cittadino, costeggiando le rive dell’Arno. Felici e con l’animo colmo di gioia superiamo, con orgoglio, il Duomo facendo prima una piccola sosta per ammirarne la cupola del Brunelleschi, oggi ancor più incantevole del solito. Ripercorriamo mentalmente le tappe dei giorni scorsi. Tutti gli sforzi sono ampiamente ripagati. Ultimi passi. L’aumento spropositato dei turisti, che forma il solito “serpentone umano” fa da sfondo al nostro ingresso trionfale in Piazza della Signoria. Ecco l’ultimo timbro! Meritato “selfie-time” con Biolko e Lory. Ce l’abbiamo fatta! Missione compiuta!

https://www.instagram.com/p/B5hYdm9lFqa/

Una schiacciata rigenerante dell’Antico Vinaio (crudo, mozzarella e crema di pistacchio) e poi via, verso Santa Maria Novella. Il treno, che conduce a Modena, ci attende.

Si conclude così il trekking della Via degli Dei. Per oggi è arrivato il momento di salutarci. L’appuntamento è con il prossimo cammino.

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