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Coronavirus, intervista al documentarista bloccato in Tunisia senza possibilità di rientro. Passa il tempo raccontando su youtube la sua giornata (VIDEO)

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Flavio De Zorzi

Bloccato in Tunisia  e senza possibilità di rimpatrio. E’ quanto sta vivendo Flavio De Zorzi, bellunese che ormai da anni ha trasformato la sua passione del viaggio in un lavoro.

De Zorzi, che realizza documentari dal 2014 viaggiando il mondo con la sua Panda, era giunto in Tunisia il 28 di gennaio, e lì si trova tutt’ora costretto a restare causa la pandemia del Coronavirus che ha colpito anche il paese africano e che ha portato al blocco dei voli da e per l’Italia.

“Il 28 gennaio la situazione era ben diversa, solo in oriente si era verificato il problema. Sono partito apposta per un paese vicino, nessuno poteva certo immaginare che l’espansione del virus sarebbe stata così improvvisa, rapida e globale”.

Il Tunisia l’obiettivo di De Zorzi era quello di “restare tre mesi e realizzare 4 puntate televisive da mandare in onda su Tele Belluno”.

Invece, dopo un primo periodo passato sulla costa mediterranea e “due puntate realizzate”, l’arrivo del Coronavirus anche in Tunisia. “Si dice che il caso zero sia stato un tunisino residente in Italia, che ha contagiato i parenti una volta tornato qui nelle settimane scorse”.

La situazione degli infetti si è ben presto allargata a macchia d’olio. “Dalla costa mi sono spostato per sicurezza nell’entroterra dove c’è meno ‘scambio’, meno arrivi”. Ma quando il virus ha cominciato ad allargarsi ben oltre le coste, De Zorzi ha deciso di far ritorno ad Hammamet. “Sono da un amico, ma ho timore. Timore soprattutto di contrarre il virus qui, perché la situazione sanitaria del paese non permetterebbe mai di poter fronteggiare l’epidemia, diventerebbe incontrollabile, in più le restrizioni che sono state imposte negli ultimi giorni da parte dello stato tunisino non vengono assolutamente rispettate, oltre che essere più blande di quelle decise per l’Italia”.

Fin qui però ogni tentativo di tornare verso l’Italia è stato vano. “Ho cercato a lungo l’ambasciata senza riuscire a mettermi in contatto, mentre nei giorni scorsi sono riuscito a sentirmi telefonicamente con il Sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri Ricardo Antonio Merlo che sta lavorando alla possibilità di una triangolazione Tunisi-Algeri-Roma con un volo Alitalia per farmi rientrare. Spero di riuscire a far rientro, mentre la mia vettura la lascerò qui in deposito”.

Il problema, l’ultimo dei tanti, è costituito anche dalla quarantena in un paese dove gli sguardi della popolazione da una settimana a questa parte sono cambiati. “Vengo visto come una sorta di potenziale pericolo, subisco occhiatacce poco confortanti, la polizia in qualche modo mi ha promesso una tutela in questo senso. Incredibile come tutto sia cambiato in pochi giorni, come sia diventato da ospite gradito a persona indesiderata”.

Nel trascorrere delle ore sempre troppo lunghe, Flavio resta in contatto con il mondo via facebook e attraverso il suo canale youtube, informando sugli sviluppi della situazione-Coronavirus in Tunisia.

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