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Coronavirus Fase 2, compagnie aeree in stallo. Previsti ingenti “tagli” del personale

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Ryanair stop dei voli, compagnie aeree in stallo

Coronavirus Fase 2, crisi per le compagnie aeree: Ryanair e altre società, intenzionate a “tagliare” il personale. A rischio migliaia di posti di lavoro

Voli Ryanair a terra fino a luglio

Secondo alcune informazioni, diffuse nei giorni scorsi, la compagnia irlandese dei voli “low-cost” Ryanair esclude, nei mesi di maggio e giugno, la possibilità di riprendere la propria attività. La società, molto operativa tra le altre cose nei collegamenti aerei Italia-Spagna, lascerà con ogni probabilità a terra il 99% degli aeroplani. Il restante 1% si occuperà, principalmente, delle rotte di viaggio tra Dublino e Londra. L’azienda, trovandosi quindi in una situazione di forte crisi, con ogni probabilità si vedrà costretta a “tagliare” all’incirca 3 mila posti di lavoro. Per coloro che rimarranno in servizio lo stipendio sarà ridotto del 20% e il personale effettuerà turni, in rotazione, a giorni alterni. Si prospetta inoltre la chiusura di alcune basi in Europa, fino al recupero totale del traffico, e la riduzione del numero di aeromobili della flotta (5 in meno per l’esattezza). A causa della perdita di circa 100 milioni di Euro, in soli tre mesi, la compagnia aerea ha fatto sapere che per i voli cancellati, invece che rimborsi in denaro, offrirà vouchers validi 1 anno.

Situazione complicata 

Si parla ormai, da settimane, delle possibili soluzioni e dei provvedimenti da adottare per evitare di mandare in “collasso economico” le compagnie aeree. A bordo dei voli e presso gli aeroporti, dovranno essere prese tutte le precauzioni del caso. Saranno obbligatorie le mascherine e verranno creati percorsi guidati, nelle strutture, per evitare affollamenti durante imbarchi e “check-in”. Inoltre, negli ultimi tempi, prende sempre più piede l’intenzione di mantenere il posto centrale vuoto, col fine di garantire la giusta distanza interpersonale. Proprio su questo ultimo punto, è iniziata la lotta di Ryanair (ma anche di altre compagnie) intenzionate a non volare piuttosto che rinunciare a un buon numero di passeggeri, con pesanti conseguenze economiche. Viste le problematiche, legate alla pandemia, la società irlandese prevede due anni di gravi difficoltà e solo dall’estate 2022, la possibilità di ritornare ai livelli del 2019. Un periodo davvero molto lungo che potrebbe, quindi, portare a riduzioni salariali (all’incirca del 20%) e la chiusura di alcune basi.

Michael O’Leary, CEO Ryanair, ha deciso di ridurre la sua retribuzione, del 50%, fino a marzo 2021. Si prevede un periodo davvero complicato per la compagnia low-cost più famosa d’Europa ma, ovviamente, non è la sola a ritrovarsi in questa situazione.

https://www.instagram.com/p/BxCJ1ynD8hw/

Altre compagnie aeree

La Holding IAG (International Airlines Group) che accorpa, tra le altre, “British Airways” e “Iberia” ha informato che ridurrà di circa 12 mila unità il personale (assistenti di volo, piloti e personale di terra). Non solo, la compagnia principale del Regno Unito ha comunicato che potrebbe chiudere i voli da “Londra Gatwick” con conseguente perdita di ulteriori posti di lavoro. Anche la SAS “Scandinavian Airlines System”, ritenendo impossibile riprendere fino al 2022 il business a pieno regime e vista la situazione attuale delle cose, avrebbe circa 5 mila esuberi tra i dipendenti. I tagli riguarderanno personale svedese, danese e norvegese. Emirates e Etihad, dal canto loro, sono convinte che di questo passo l’85% delle società aeree dichiarerà bancarotta entro la fine dell’anno.

Probabile aumento dei prezzi

Secondo il sito web “Usa Today” le tariffe non dovrebbero, comunque, aumentare troppo. Molte compagnie, tra le quali appunto Ryanair, stanno vendendo i voli a prezzi competitivi per cercare di mantenere vivo l’interesse dei viaggiatori e incentivare gli spostamenti. Una seconda teoria, invece, ritiene quasi scontato l’aumento dei prezzi a causa delle misure di sicurezza e prevenzione, che dovranno essere adottate: posti distanziati e disinfettanti.

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Crediti Foto: LaPresse

 

 

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