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Cinema

Polemiche per l’orario di trasmissione del docufilm “Liberi e Pensanti – Uno Maggio Taranto”

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L’emergenza Coronavirus che ha costretto gli organizzatori ad annullare la storica kermesse in piazza San Giovanni a Roma, ha avuto naturalmente ripercussioni su quello che ormai da qualche anno a questa parte è l'”altro” Primo Maggio, quello di Taranto.

Niente musica, niente piazza reale, ma una virtuale, sotto forma di un docufilm dal titolo “Liberi e Pensanti – Uno maggio Taranto” in cui si alternavano musica e racconti di storie vere incentrate soprattutto sui lavoratori dell’ILVA, famigerata industria siderurgica il cui stabilimento ha sede proprio nella città pugliese. Fra gli artisti che hanno partecipato all’evento, la cui direzione artistica era affidata a Diodato e Roy Paci, Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo, i Negramaro con Elisa, Daniele Silvestri, Piero Pelù, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Ghemon, Brunori SAS, Coma_Cose e Samuel, Gabriella Martinelli e tanti altri.

A suscitare polemiche, però, è stato l’orario di trasmissione del docufilm sulle frequenze di La7. “Liberi e Pensanti – Uno maggio Taranto”, infatti, è stato trasmesso al termine della trasmissione “Propaganda live”. Di fatto, a notte inoltrata, con conseguente minore appeal e potenzialità di ascolto.

Un peccato, perché sicuramente questo prodotto – alla cui produzione ha contribuito la stessa Pulse Films che c’è dietro il documentario di Spike Jonze sui Beastie Boys – avrebbe meritato una vetrina migliore. A maggior ragione in un “Primo Maggio” in cui tutta l’Italia è costretta a fare i conti con il lockdown, sperimentando una situazione purtroppo normale nei quartieri che sorgono nelle immediate vicinanze dell’ILVA.

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