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Amici 2023, le pagelle della seconda puntata: Cricca meglio in inglese, Aaron troppo teatrale
Migliora un minimo la sezione canto nella seconda puntata di Amici 2023. Angelina e Cricca si dimostrano una bella coppia, Aaron troppo esagerato
Amici 2023, le pagelle della seconda puntata. Prosegue in modo solido il percorso della ventiduesima edizione di Amici. La seconda puntata del talent condotto da Maria De Filippi ha infatti ottenuto un risultato in linea con l’appuntamento inaugurale, accalappiando quattro milioni di telespettatori, pari al 28,% di share.
Seppur presentando le stesse criticità del debutto, nella sezione canto abbiamo assistito ad alcuni momenti degni di nota. Angelina viaggia spedita verso le carte con il sottofondo di Freddy Mercury, Cricca si dimostra molto più impattante in lingua inglese. Ci sono invece delle problematiche con Aaron, davvero troppo teatrale in alcuni punti. A dire addio allo show sono invece Piccolo G (se l’è giocata male) e il ballerino Gianmarco.
Ma chi avrà ricevuto la valutazione migliore? Scopriamolo con le nostre pagelle dedicate ai cantanti.
AMICI 2023: LE PAGELLE DELLA SECONDA PUNTATA (sezione canto)
PRIMA MANCHE
CRICCA, E tu come stai (Claudio Baglioni) 5
Si ripropongono le problematiche già emerse nella prima puntata. Cricca al momento manca d’intensità. E quando gli vengono assegnati dei colossi della musica italiana come questo si schianta puntualmente. Preoccupante come affronti pezzi molto diversi sempre con le stesso approccio. Per ora sterile.
PICCOLO G, Sotto casa (Max Gazzè) 4
Non si sentiva completamente il bisogno di una versione “teatralizzata” di questo piccolo gioiellino firmato da Max Gazzè. Il cantante la interpreta marcando il declamato, sfuggendo in modo furbo al vero ostacolo della canzone, ovvero la tenuta di fiato, interrompendo continuamente il flow e calcando un’interpretazione che acceca completamente la genialità del brano.
AARON, Cosa mi manchi a fare (Calcutta) 6+
Questa performance fa capire tante cose del concorrente che, quando non spinge in quella davvero inutile componente barocca, diventa molto più godibile. Qui molto bene nelle strofe, cerca di “buttarla di fuori” nello special e nella coda. Deve lavorare di sottrazione.
CRICCA & ANGELINA, HELLO (Beyoncé) 7
Ci sbaglieremo, ma Cricca sembra molto più credibile in queste vesti piuttosto che in quelle dove deve giocoforza spingersi in un pop d’autore non alla sua altezza. In duetto con la stratosferica Angelina si presenta molto più coinvolto e a fuoco, tirando fuori una voce sottile ma solida che ben si sposa con quella della partner. Malgrado qualche sbavatura (pensiamo all’attacco del ritornello) i due la confezionano bene mascherando l’oggettivo dislivello.
PICCOLO G, Acquario (Inedito) 5
Brano che sta nella cosiddetta middle line, in quella linea di mezzo che non ti fa gridare allo scandalo ma neanche al miracolo. Il tutto però suona già sentito, e quella ventata di parole stucchevoli non portano lode alla causa.
AARON, Universale (Inedito) 6½
C’è un po’ di Aaron in questa canzone di Damiano David. Scherzi a parte, tralasciando il palese rimando all’attitude vocale del frontman dei Maneskin il pezzo è realizzato nel modo giusto ed è uno dei pochi a funzionare anche al di là di Via Tiburtina, complice un bel refrain che seppur prevedibile riesce ad entrare in testa lasciandosi ricordare.
PICCOLO G, È normale (Inedito) 6
“Ed io mi sentivo strano sai perché, stavo pensando a te”, ricorda un po’ il banger di Fabri Fibra la miglior canzone di Piccolo G, un brano che vive di folate funzionando in alcune parti (il ritornello) e mostrando non poche perplessità in altre (tutto il resto).
AARON, Mi prenderò cura di te (Inedito) 5
Brano decisamente telefonato, di quelli un po’ da Sanremo Giovani che rimangono nella terra di mezzo cadendo nel dimenticatoio dopo poco tempo. Ma non saranno troppi quattro inediti sciorinati così, a buffo, neanche fosse una finale?
SECONDA MANCHE
ANGELINA, Medley Black Music 6-
Una comparata tra Angelina e Aaron sulla musica black è qualcosa che potrebbe stare nel metaverso tipo “Everything Everywhere All at Once“. Qui Angelina non incide facendo emergere forse l’unico suo limite sfoggiato fino a questo momento: è troppo poco sporca nei momenti in cui potrebbe sporcare. Pezzi come “Sweet home Chicago” o “I feel good” hanno bisogno di attitude e di una buona dose di cazzeggio più che di voce e precisione. Peccato
AARON, Medley Black Music 5
In una sola parola macchiettistico. Chi pensa che la musica black si esprima soltanto attraverso l’uso della timbrica e della voce compie un errore madornale. La black music è anima, è purezza, è condivisione, è apertura. Questa è una performance utile per dare un saggio su come non approcciare il repertorio black.
ANGELINA, Sei perfetta N.C
Gio Evan riecheggia negli studi Elios con un brano spoken word affrontato da Angelina che, evidentemente, aveva bisogno di dire tutte quelle cose, con quel declamato, con quel piglio. Siccome appare qualcosa di estremamente personale sputata fuori dalla cantante per mera esigenza artistica noi ci rimettiamo alla clemenza della corte e non ci pronunciamo. Ma ci limitiamo a dire solo una cosa: va bene variare (poi in questo caso figuriamoci, va benissimo), ma occhio a non andare in mondi troppo lontani tra loro per dimostrare di saper fare tante cose. Angelina non deve dimostrare niente a nessuno.
CRICCA E ANGELINA, Runnin’ (Naughty Boy) 7
La premiata ditta Cricca e Angelina dimostra di poter essere una variabile importante in questa edizione. Cricca si conferma molto più accattivante in inglese (almeno in duetto). L’impasto vocale funziona benissimo. Una delle intuizioni più riuscite fino a questo momento.
ANGELINA, Mani vuote (Inedito) 7½
Rispetto alla versione presentata in acustico, dunque piano e voce, il brano prodotto acquista non pochi punti, complice anche forse un mood che ricorda in modo chiaro le sfumature di Elisa. Il ritornello funziona e la performance dal vivo accentua tutti i suoi lati migliori. Sarà interessante in quale direzione andrà nel prossimo brano, questo potrebbe essere il mood più congeniale.
CRICCA, Maledetta felicità (Inedito) 5
Se questo ragazzo fosse andato a X Factor un bravo giudice, anche per fare il colpo ad effetto, avrebbe sicuramente scelto per lui qualcosa di Lucio Corsi. La sensazione è che il concorrente abbia dentro qualcosa di molto particolare ancora totalmente inesplorato come dimostra questo inedito, troppo scialbo per essere vero.
TERZA MANCHE
FEDERICA E WAX, Without you (The Kid Laroi) 7
Niente di nuovo sotto il sole, sia chiaro, però finalmente vediamo una rilettura affrontata con senso, Wax si conferma bravo nel suo, riuscendo a insidiarsi nel brano portandolo dalla propria parte, bene anche Federica che si conferma la voce più fresh di questa edizione.
AARON, Vedo nero (Zucchero) 4
Torniamo un po’ al discorso che abbiamo affrontato con la comparata di black music. Ci sono brani che non vanno scelti per mere somiglianze (molto alla lontana) da un punto di vista timbrico, bensì con l’atteggiamento, con l’attitude, con il sapersi prendere poco sul serio davvero e non in modo teatrale. Anche questa volta, niente di tutto questo.
AARON, Lucio Dalla Medley 4
Il nostro affronta “Angelo” e “Balla balla ballerino” presentando gli stessi problemi di cui sopra.
CRICCA, Se mi guardi 6
Senza particolari dubbi il suo inedito migliore. Intelligente la scelta di inserirlo nel momento che conta, quello dell’eliminazione. Ma insistiamo a dire che dentro Cricca c’è altro oltre la tradizione.
LEGGI Le pagelle della prima puntata: Angelina su tutti, per ora è tutto mediocre
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