Musica italiana

MY GENERATION. I Virginiana Miller ospiti e protagonisti della quarta puntata

Pubblicato

3 anni fa

11 Marzo 2022

I Virginiana Miller saranno i protagonisti della puntata del 12 marzo di My Generation, il nuovo programma televisivo di Sky Arte dedicato alle rock band italiane degli anni ’90

Proseguono gli appuntamenti televisivi di “My Generation”, il nuovo programma musicale dedicato alle band degli anni ’90, in onda su Sky Arte. Dopo le prime tre puntate dedicate in ordine temporale ai Negrita, agli Almamegretta e ai Timoria, protagonisti della quarta puntata – in programma sabato 12 marzo alle ore 20.15 su Sky Arte (canali 120 e 400) e disponibile anche on demand e in streaming su NOW – saranno i Virginiana Miller.

La nuova puntata sarà dunque incentrata sulla lunga carriera della band formatasi a Livorno nel 1990, e composta da Simone Lenzi (voce), Antonio Bardi (chitarra), Matteo Pastorelli (chitarra), Daniele Catalucci (basso), Valerio Griselli (batteria) e Giulio Pomponi (tastiera e pianoforte).

I Virginiana Miller si sono contraddistinti nella scena indipendente italiana degli anni ’90 per il loro sound che viaggia tra l’indie rock e la musica d’autore. Il debutto con “Gelaterie Sconsacrate” nel 1997 solleva subito un grande entusiasmo da parte della critica tanto da portarli ad aprire ai Simple Minds al Foro Italico di Roma.

Nel 2013 la loro “Tutti i santi giorni”, brano inciso per l’omonimo film di Paolo Virzì, ottiene il David di Donatello come migliore canzone originale nel 2013. Nel 2014 è il turno della Targa Tenco per la Migliore Canzone con “Lettera di San Paolo agli operai”, contenuta in “Venga il regno”. È uscito nel 2019 l’ultimo album della band, “The Unreal McCoy”, interamente cantato in inglese e dal gusto classic rock americano.

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: I Virginiana Miller sul palco di My Generation. Crediti Foto: Sky Ufficio Stampa

IL PROGRAMMA

“My Generation” è il nuovo format realizzato in esclusiva per Sky Arte dedicato alla musica: un programma di Max De Carolis e Fabio Luzietti scritto con Martina Riva e Margherita Bordino, prodotto da Erma Pictures. Un racconto in 10 puntate che fotografa uno dei momenti più importanti della storia musicale del nostro paese: un viaggio negli anni ’90, attraverso dieci documentari dedicati ad altrettante band che hanno caratterizzato la scena indipendente italiana.

Protagonisti della prima stagione di “My Generation” sono: Negrita, Almamegretta, Timoria, Virginiana Miller, Africa Unite, Massimo Volume, Modena City Ramblers, La Crus, Marlene Kuntz, Perturbazione.

Con un approccio narrativo che rende queste puntate monografiche dei veri e propri documentari, le band ripercorrono il proprio percorso attraverso una lunga intervista, realizzando dal vivo in studio alcuni dei brani più rappresentativi della loro carriera. Ogni puntata è impreziosita da foto e video inediti.

La ricostruzione è arricchita dagli interventi di chi, quegli anni, li ha vissuti in prima persona: giornalisti, fotografi, discografici e figure chiave del mondo dello spettacolo.

: Simone Lenzi sul palco di My Generation. Crediti Foto: Sky Ufficio Stampa

Gli interventi sono di: Daniela Amenta, Ernesto Assante, Giulia Cavaliere, Valerio Corzani, Luca De Gennaro, Paolo Dossena, Luca Fantacone, Luca Fornari, Federico Guglielmi, Fabio Lovino, Pasquale Modica, Violante Placido, Fabrizio Rioda, Claudio Santamaria, Stefano Senardi, Valerio Soave, John Vignola, Vito War.

Gli anni ’90 hanno rappresentato per il nostro Paese un periodo davvero interessante e rivoluzionario, che merita di essere ricordato. Sono gli anni dell’affermazione dei network televisivi musicali, dell’arrivo di internet su larga scala e della nascita dei new media che riuscirono a portare in evidenza un panorama musicale rimasto, almeno fino a quel momento, confinato in una scena underground frequentata per lo più da un pubblico di nicchia.

Una vera e propria rivoluzione che vide la rapida ascesa di gruppi come Marlene Kuntz, Timoria, Negrita, La Crus, Almamegretta, Modena City Ramblers e molti altri che riuscirono ad avvicinare una platea generalista verso sonorità più moderne e meno omologate.