TV
“Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa” arriva su Netflix
Il film, approdato sulla piattaforma di streaming dopo aver conquistato il pubblico nelle sale cinematografiche italiane e dove ha sfiorato i 10 milioni di incassi, racconta la tragica vicenda di Andrea Spezzacatena, un quindicenne romano che decise di togliersi la vita a causa di un incessante bullismo e cyberbullismo

Dal 19 marzo 2025, gli abbonati a Netflix potranno immergersi in una delle storie più toccanti e significative del cinema italiano recente: Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa. Diretto da Margherita Ferri e distribuito da Eagle Pictures e Weekend Films, il film approda sulla piattaforma di streaming dopo aver conquistato il pubblico nelle sale cinematografiche italiane, dove ha sfiorato i 10 milioni di incassi, diventando un vero e proprio fenomeno sociale.
Il ragazzo dai pantaloni rosa: trama
Il film racconta la tragica vicenda di Andrea Spezzacatena, un adolescente romano di appena 15 anni che, il 20 novembre 2012, decise di togliersi la vita a causa di un incessante bullismo e cyberbullismo. La storia prende il via da un episodio apparentemente banale: un paio di pantaloni rossi, regalo della madre Teresa, che a causa di un lavaggio sbagliato diventano rosa. Andrea, interpretato con straordinaria sensibilità da Samuele Carrino, sceglie di indossarli comunque, ignaro che quel gesto lo avrebbe trasformato in un bersaglio per i suoi compagni di scuola. La creazione di una pagina Facebook intitolata “Il ragazzo dai pantaloni rosa” segna l’inizio di un’escalation di derisione e violenza verbale che lo condurrà a un epilogo drammatico.
Il Cast
Nel cast spiccano nomi di grande rilievo: Claudia Pandolfi dà vita a Teresa Manes, la madre di Andrea, con un’interpretazione intensa e commovente, mentre Corrado Fortuna interpreta il padre, Tommaso. Accanto a loro, Sara Ciocca nei panni di Sara, l’amica fidata di Andrea, e Andrea Arru in quelli di Christian, un personaggio complesso che incarna il volto del bullismo adolescenziale. La sceneggiatura, è invece firmata da Roberto Proia.
Dopo la morte di Andrea, sua madre Teresa ha trasformato il dolore in azione, scrivendo il libro Andrea: Oltre il pantalone rosa e dedicando la sua vita a sensibilizzare i giovani sui pericoli del cyberbullismo.