Attualità
Enrico Mentana “usa” cinque minuti del suo TG per fare chiarezza sul “Caso Conte” dopo aver letto il comuncato di Palazzo Chigi, ma i commenti degli italiani sono impietosi VIDEO
Ieri sera, Enrico Mentana, in chiusura del Tg, ha voluto spendere cinque minuti per replicare ad un comunicato di Palazzo Chigi, in cui, con ogni probabilità, il Palazzo ha accusato il Direttore, dopo le dichiarazioni espresse sulla conferenza stampa di Conte, di fare della censura.
Ricordiamo che il Presidente Del Consiglio, durante l’ultima conferenza stampa, ha voluto fortemente smentire delle fake news gridate a più voci dall’opposizione su un accordo già firmato per il MES che stavano portando al panico totale gli italiani. Giuseppe Conte non si è fatto scrupolo, in quel contesto, a fare i nomi ed i cognomi (Matteo Salvini e Giorgia Meloni), assumendosi totalmente la responsabilità di un possibile “abuso” del mezzo televisivo, di cui, poi, è stato accusato e, nella fattispecie, proprio da Mentana.
Il Direttore del TG La7, si era detto contrariato al gesto ed aveva dichiarato che, se lo avesse saputo prima, non avrebbe mandato in onda la parte in cui Conte ha accusato l’operato di Salvini e Meloni. Va da sé che queste dichiarazioni hanno come ovvia deduzione la parola “censura” per cui ha avuto attacchi piuttosto pesanti da più fronti, suoi spettatori compresi.
Ieri sera, dicevamo quindi, Enrico Mentana, ha voluto fare una specifica, negando di essere un giornalista che fa censure e parlando di libertà di pensiero. Ha ricordato che con lui hanno lavorato tanti giornalisti, tra cui anche componenti dell’odierna maggioranza di Governo. E ancora, ha sottolineato di avere bacchettato Salvini ogni qualvolta ce ne sia stato il bisogno senza per questo essere stato chiamato “traditore” o “venduto”. Ma, ieri, ha voluto spostare il punto della discussione su altro:
“Il presidente del Consiglio ha tutto il diritto di rivolgersi al Paese, ha gli strumenti per farlo. Ma se in questi giorni ha usato la risorsa della diretta così spesso è perché siamo alle prese con una emergenza grave. Credo che sia giusto ascoltare tutte le volte che ci sono notizie di provvedimenti da parte di chi sta guidando il nostro Paese, ed è il premier Conte. Ma non, per favore, le polemiche politiche. Con un evidente rapporto di forza e mediatico nei confronti delle opposizioni. E in generale: perché polemiche politiche in questa fase? Per le “fake news” sulla vicenda Mes, che è molto controversa?”.
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Dopodiché, ha voluto chiudere il discorso, tirando in causa Chavez (ex Presidente del Venezuela) e sottintendendo che in questo accaduto si sia peccato di democrazia:
“Voglio dire una cosa con chiarezza. Il modo con cui Salvini e la Meloni sono intervenuti dopo l’accordo all’Eurogruppo è stato molto duro e in qualche modo sguaiato. E sicuramente censurabile dal punto di vista del buon rapporto politico. Ma il presidente del Consiglio poteva con un post, con un comunicato, con una intervista ristabilire, con forza, la verità. Tutti avremmo ripreso con enfasi una polemica risposta di Palazzo Chigi nei confronti di quelle accuse. Non si dica quindi che si è voluto rispondere a una fake news. La verità vera è che non c’è nessuna censura né ci può essere: quando Palazzo Chigi chiede di intervenire, interviene. E nessuno chiede il testo prima o censura al volo. Era solo il modo per dire che non può essere data, se non per Chavez, in Venezuela, dove è successo, la possibilità a un capo del governo di intervenire su quel che vuole, quando vuole. Questa evidentemente non è democrazia. E la democrazia è diversa da tutti gli altri sistemi. Perché ha l’opposizione, e chiunque governi se la deve coltivare gelosamente. Perché serve da elemento di equilibrio, e di pungolo, e quando sbaglia rafforza chi governa».
Questa specifica di Enrico Mentana, se avesse come obiettivo quello di riportare i consensi popolari dalla sua parte, ha fallito totalmente, poiché, le reazioni dei commenti sono state impietose, tipo queste:
“Quando la pezza è peggio del buco. Un po’ come stasera Mentana su La7. Dove ha occupato ben 5 minuti per fare un soliloquio volto a togliersi i sassolini dalla scarpa su Conte. Insistendo e parlando di “polemiche politiche” riguardo quanto accaduto (quando non lo sono, sono fake news). E pretendendo di voler avere l’ultima parola sulla vicenda anche dopo il comunicato della Presidenza del Consiglio. Che pure era chiarissimo e specificava l’inesistenza di una “diretta a reti unificate”. Il tutto, bisogna dire, con un tono assai poco idoneo.Direttore, chiariamolo allora. La pretesa di voler avere l’ultima parola sul Premier, in un momento difficile come questo, poteva (decisamente) evitarsela. Soprattutto perché con questa (pesantissima) invasione di campo sta così legittimando, e dando forza, a chi ha messo a rischio la stabilità del Paese spargendo veleno e falsità. Veleno e falsità che lei ha classificato come “intervento sguaiato”. Come se fossero banalità.Il tutto per la vanità di non voler ammettere l’errore.Un po’ troppo, non crede?
“Il direttore di un telegiornale che consiglia al Presidente del Consiglio di comunicare attraverso un post!? Mi sa che è arrivata l’ora della pensione va là…
ps. bello l’elenco su Salvini, peccato che i nomi fatti da Conte fossero due”.
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Crediti Foto: screenshot video tgla7official