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Benedetta Primavera, le pagelle della prima puntata: Loretta Show, Mietta incanta
Il ritorno di Loretta Goggi in Televisione è un inno al varietà. Splende Mietta con il duetto impossibile, Bruno Vespa momento più che evitabile. Le nostre pagelle
Benedetta Primavera, le pagelle della prima puntata. Un ritorno al vero varietà con una Loretta Goggi in grande spolvero. Malgrado un’accoglienza tiepida da parte del pubblico (3 milioni di telespettatori pari al 18,6% di share), la prima puntata di Benedetta Primavera ha confermato la classe e l’eleganza della conduttrice, un’artista con la A maiuscola, al servizio di un format tra revival e ironia che ha toccato dei picchi emozionali con pochi precedenti.
Ma cosa ci ha convinti di più, cosa invece di meno? Scopriamo le pagelle della prima puntata.
BENEDETTA PRIMAVERA: LE PAGELLE DELLA PRIMA PUNTATA
LORETTA GOGGI 9
Tutti in piedi per un vero e proprio gigante del nostro tempo. Forse nel 2023 il suo modo di stare sul palco, volutamente teatrale e pacato, può risultare stridente agli occhi delle generazioni più giovani, abituati ad altro tipo di linguaggio e soprattutto di conduzione. Ma nella puntata inaugurale la nostra ha ricordato a tutti cosa significa avere rispetto dello spazio scenico, intrattenendo con piglio e gentilezza e puntando dritto al cuore nel momento giusto. L’esecuzione, pazzesca, de “Io nascerò” rientrerà nelle teche rai.
LUCA E PAOLO 6
Il duo è affinatissimo come sempre, e si cala bene all’interno dello show intervallando dei momenti divertenti ma senza affondare particolarmente il colpo. Il solito compromesso in salsa generalista che però tutto sommato funziona.
HEATHER PARISI 6+
I nostalgici si saranno commossi guardando Goggi e Parisi sedute a ricordare i bei tempi di “Fantastico“. Anche questa volta – un leitmotiv nei cameo della ballerina – si tira in mezzo Lorella Cuccarini (non fa ridere). Curioso come, nel corso del tempo, l’artista sia riuscita ad attirare su di sé le più disparate antipatie. C’è da dire che lei sembra di fare di tutto per catalizzarle. La prossima settimana sarà ospite a “Belve”. Non vediamo l’ora.
CHIARA FRANCINI 7-
Apre con una performance dal tema interessante sulle cosiddette “Parole proibite” (poi ripreso disastrosamente nel talk da Bruno Vespa) non perfetta (ma può migliorare). Appare evidente il suo tentativo di diventare, con il giusto studio e il giusto progetto, una showgirl a tutto tondo. Ma la sua vera arma è la simpatia, e quando si lancia nel quiz “Le gesta delle vostre colleghe” dà il meglio di di sé.
BRUNO VESPA 4
La grande sbavatura dello show è proprio la sua ospitata, non certo per la sua caratura ma per come ha affrontato un argomento così tanto delicato come quello del mutamento delle parole nel corso del tempo. Tanta, troppa, superficialità con tanto di presa in giro sulla declinazione e l’uso di alcuni termini di fondamentale importanza non solo per le donne ma soprattutto per le minoranze della nostra società. Una sboomerata pericolosa e inutile.
MIETTA 9
Non è certamente la prima volta che assistiamo a un duetto virtuale in Tv. Soltanto raramente però operazioni di questo genere sono così ben riuscite. La cantante pugliese, in stato di grazia, ha preso per mano l’eredità di Mimì condividendo con lei – tra l’altro con un bell’effetto visivo – la meravigliosa “Gli uomini non cambiano“, affrontandola con una interpretazione lacerante, perfettamente calzante con quella della compianta, senza però sbrodolerie o esagerazioni. La classe non è acqua. Il momento più alto della serata.
ANNA TANTANGELO 7
Anche in questo caso Anna ha confezionato un duetto virtuale con un mostro sacro, vocalmente ancora più impegnativo: Whitney Houston. “All at once” riesce bene e conferma la grande intonazione della laziale (dal giorno 0 non sbaglia mai una nota, ma come fa?) malgrado una resa finale un po’ strana.
CLAUDIO AMENDOLA 7+
Classico ma interessante il modo in cui è stata gestita la presenza di Amendola, bravo a mettersi in gioco tra tanto divertimento e profondità.
FLAVIO INSINNA 6
Fa e soprattutto porta il suo. E quando qualcuno porta sé stesso sul palco bisogna sempre togliersi il cappello. Detto questo incide poco, senza però dare fastidio.
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