TV
AMICI 20: le pagelle dei cantanti ammessi al serale; è l’edizione dei cloni. Sangiovanni si trova nel posto giusto al momento giusto
Leonardo Lamacchia, Raffaele Renda, Gaia Di Fusco, Enula, Ibla, Aka7even, Tancredi, Deddy, Esa Abrate, Sangiovanni: la rosa dei dieci cantanti selezionati per il serale conferma il momento di transizione del celebre talent show condotto da Maria De Filippi, giunto alla sua ventesima edizione.
Tra poco più di sessanta minuti comincerà su Canale 5 la fase finale di “Amici“, il talent show per eccellenza condotto da Maria De Filippi, giunto alla sua storica ventesima edizione.
Diciamolo subito. Dal punto di vista squisitamente musicale per un compleanno così importante ci si aspettava, senza dubbio, qualcosa in più. Tra i dieci cantanti selezionati, divisi in tre squadre composte dai Professori della scuola, nessuno sembra infatti proporre qualcosa di veramente nuovo o di particolarmente entusiasmante. Anzi, la loro attitudine dimostra quanto la trasmissione stia vivendo un momento di transizione; non a caso praticamente tutti i protagonisti della sezione “canto” appaiono dei veri e propri cloni di artisti che negli ultimi mesi sono riusciti a catalizzare l’attenzione in modo molto importante grazie all’incremento delle piattaforme streaming.
Abbiamo cercato di dare un voto ai cantanti che hanno staccato il pass per il serale, basandoci principalmente sull’ascolto delle loro produzioni, ormai imprescindibili per avere una vita anche all’esterno degli studi Elios.
TEAM RUDY ZERBI-ALESSANDRA CELENTANO
SANGIOVANNI: 7
Con il suo viso e quel look filo retromane anni Novanta sta facendo impazzire le teenager, che proprio ad Amici trovano la valvola di sfogo ideale, misurare i decibel delle urla del pubblico in studio per credere; tuttavia questo ragazzo, malgrado ovviamente non proponga nulla di trascendentale, sembra l’unico del lotto ad avere nel suo arsenale degli inediti veramente accattivanti, di stampo trap-hip hop, prodotti come Cristo comanda e dall’ottimo tiro radiofonico. Soprattutto nei fraseggi e nelle strofe ricorda, in modo netto, l’approccio di Madame, tra l’altro sua grande amica; si trova nel posto giusto al momento giusto.
DEDDY: 5+
Un personaggio musicalmente ambiguo. Ingloba il teen idol tipo, come lui negli studi di Via Tiburtina se ne sono visti a decine. Il fattore di novità, se così si può chiamare, è lo stranissimo ibrido che il cantante impersonifica. Una sorta di avatar uscito dagli inizi degli anni 2000 ma che nei suoi testi inietta alcuni frammenti del nuovo cantautorato degli ultimi anni dieci, vedi il verso “Ti chiamo con la vecchia scusa di quel cornetto che ti piace tanto” presente in “Ancora in due“. Tremendamente somigliante a Ultimo, soprattutto nelle performance dal vivo più intime, il parallelismo si scioglie e non poco nei brani registrati, dove la timbrica viene un po’ compressa per sfuggire a facili rimandi. Un artista più interessante dunque dal punto di vista antropologico che per le produzioni in sé.
ESA: 4+
Deve passare ancora tanta, se non tantissima, acqua sotto i ponti. Il cantante nonostante una voce pastosa interessante appare, allo stato attuale, davvero acerbo; è ancora presto se dire se il ragazzo si farà: in questo momento la strada è in salita. Ma ricordiamo i precedenti: tanti anni fa Enrico Nigiotti entrò nella scuola con “Tu non farlo“, una delle canzoni più orripilanti mai scritte, per poi diventare un cantautore di successo e di spessore. Capiterà lo stesso anche con il buon Esa?
LEONARDO: 6+
Artista di esperienza, i più attenti se lo ricorderanno al Festival di Sanremo 2017 nella sezione giovani. Qualcuno deve avergli davvero spezzato seriamente il cuore, come dimostrano gli inediti presentati nel corso degli ultimi mesi. Un po’ come molti suoi compagni di viaggio, anche lui sembra ingabbiato in una struttura non particolarmente fresca al livello di sound e di forma canzone ma, proprio a differenza di molti concorrenti, dimostra di saper maneggiare discretamente la materia. Urge un refresh sonoro.
ENULA: 6-
Ma quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che abbiamo noi quando ascoltiamo Enula. Una cantante figlia di questi tempi, dove si tende a descrivere in modo assolutamente letterale le proprie sensazioni, senza alcun filtro poetico. In questo senso, per stile e imprinting, sembra la risposta televisiva ad Ariete. Con una voce che ricorda anche Asia Ghergo, la Nostra si muove dunque in territori in questo momento esploratissimi e particolarmente in auge, dimostrando però di essere qualche passo indietro rispetto alle principali artiste di riferimento. Per emergere, soprattutto fuori dal programma, servirà qualcosa in più.
TEAM ARISA-LORELLA CUCCARINI
TANCREDI: 5-
Quando la musica italiana sta andando spedita (con colpevole ritardo) verso una direzione più soul, ecco che sbucano anche nella scuola più famosa d’Italia dei wannabe rappresentanti del genere. In questo caso Tancredi, dalla vocalità comunque elegante, si muove seguendo un po’ troppo le influenze di Frah Quintale, specie quello dell’ultimo (bellissimo) album “Banzai (lato blu)“. Quello che manca è la spudoratezza, la nota accattivante e seducente, il verso, lo slang in più che ti fa differenziare dalla massa.
RAFFAELE: 5
Sulla falsa riga del discorso di Tancredi ci ritroviamo nuovamente in un territorio r&b urban, in questo caso più vicino alle vibes di Mahmood o, per fare un esempio meno recente, del modo di cantare di Marco Mengoni. Ma qualcosa non torna, e quel qualcosa emerge in maniera preponderante negli inediti, dove il Nostro cerca di tessere una trama moderna nelle strofe, guardando soprattutto all’esempio dell’autore di “Soldi“, per poi lasciarsi andare in testi e soprattutto ritornelli fin troppo anacronistici, vicinissimi a quelli di inizi anni 2000 cari a Pablo Meneguzzi, detto Paolo.
GAIA: 4 ½
Un’estetica così moderna per uno stampo artistico fin troppo classico e superato. Gaia, che paga lo scotto di chiamarsi come la vincitrice della scorsa edizione, sembra una concorrente uscita da Operazione Trionfo, il celebre talent condotto da Miguel Bosè nel 2002. I grandi (e splendidi) classici della musica black sono i suoi cavalli di battaglia affrontati tra l’altro molto bene ma, appunto perché i tempi sono cambiati, questo tipo di repertorio non è più adatto a una trasmissione che, comunque, nel bene e nel male, ha cambiato più volte pelle adattandosi in qualche modo alle regole e alle tendenze del mercato. Rischia di durare pochissimo. Fuori tempo massimo.
IBLA: 5½
Capelli rossi, timbrica vocale molto calda. Il paragone con Fiorella Mannoia in fondo non è così assurdo come vogliono farci credere, pur ovviamente considerando la cantante romana a livello di interpretazione (al contrario del suo lavoro di autrice) praticamente inarrivabile. Tuttavia Ibla, il cui nome d’arte è ispirato alla città vecchia ragusana, nei suoi inediti ha sfoggiato due episodi in lingua spagnola, altra corrente in questo momento in assoluto risalto dopo l’exploit di Rosalìa e altri esempi come può essere quello di Naty Peluso. Ed è qui che casca l’asino, in quanto l’approccio della siciliana appare fin troppo piatto e sciatto. Ma la sua voce è tra le più interessanti, se non la più interessante, del lotto.
TEAM ANNA PETTINELLI-VERONICA PEPARINI
AKA7EVEN: 5+
Alcuni se lo ricorderanno per il suo percorso nel 2017 a X Factor con Fedez che gli negò l’accesso agli Home Visit. In questi mesi ha sfoggiato più anime, una più vicina alla trap più che dimenticabile e un’altra leggermente più ariosa, scontata, ma forse più efficace; è la mina vagante di questa edizione che potrebbe esplodere con un inedito degno di questo nome, ma attualmente parte praticamente alla pari con i suoi compagni.
Clicca qui per mettere “Mi piace” a HIT NON HIT – Blog & Press
Clicca qui per seguire OA PLUS su INSTAGRAM
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla PAGINA OA PLUS
Clicca qui per iscriverti al GRUPPO OA PLUS
Crediti Foto: Instagram Amici Ufficiale