Sport
Olimpiadi Tokyo, l’Italia è salva: Cdm approva decreto legge sull’autonomia del Coni
Autonomia del Coni, il Cdm approva il decreto legge: ultimo atto del governo prima delle dimissioni. Si rischiava una clamorosa esclusione
Evitata esclusione clamorosa
Qualcuno avrebbe detto: “Chiudete le valigie, si va a Tokyo”. Purtroppo, causa restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, non sarà proprio così. A poter viaggiare, però, verso la capitale giapponese saranno i “nostri atleti”. Il provvedimento del Cdm infatti, ultimo atto del governo prima delle dimissioni, ha reso possibile, per gli Azzurri, la partecipazione all’evento sportivo. Rendere autonomo il Coni è stato, dunque, un provvedimento necessario per evitare che il Cio sanzionasse l’Italia, impedendole di presentarsi ai prossimi “Giochi Olimpici” (con bandiera e inno nazionale).
Lunga trattativa
Dopo una lunga trattativa, il decreto è stato approvato grazie all’intervento diretto del premier Giuseppe Conte. Nel dettaglio, secondo quanto si apprende, l’accordo è stato raggiunto con la soluzione della pianta organica, sulla base di quanto previsto dal decreto 1 poi saltato sul tema dell’incompatibilità. Dopo essere stata bocciata categoricamente da Malagò, è stata abbandonata la soluzione del contratto di servizio auspicata da Sport e Salute. Accantonata anche l’idea “Coni Spa”, possibilità giudicata economicamente troppo onerosa. Il presidente del Coni ha poi informato del provvedimento governativo, via telefono, il N.1 dello sport mondiale Thomas Bach.
Sulla questione è intervenuto anche il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora:
“Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto contenente le norme che sanciscono l’autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Ora l’ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l’Italia venisse cosi’ duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell’indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019” ha spiegato quest’ultimo.
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Crediti Foto: LaPresse