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Dal “pay-by-link” ai codici: spinta sui pagamenti sicuri… meglio se anonimi

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La sicurezza quando si paga online è al primo posto tra gli interessi dei consumatori: la scelta degli acquirenti digitali cade in via preferenziale su prepagate e metodi innovativi come gli wallet.

Pagamenti online: tendenze del 2023

Il 2023 si è aperto con una certezza: l’abbandono del contante è un fenomeno ormai ad ampio raggio, come dimostrato dal Cashless Report 2023, un rapporto condotto da Ayden insieme a Ipsos. Secondo l’indagine, infatti, il 63 per cento del transato è “cashless”, a conferma di una sempre maggiore dematerializzazione del contante. Non solo: l’uso delle carte riguarda ancora il 94 per cento degli italiani, ma aumenta la spinta degli smart payments, in aumento del 13 per cento. Italiani sempre più inclini alla tecnologia dei pagamenti, dunque, dato che almeno il 45 per cento del campione ha utilizzato almeno una volta QR code, o app di wallet, tipo Paypal.

In totale, app di pagamento e portafogli digitali sono usati dal 28 per cento degli utenti, che si rivelano ben disposti anche verso le criptovalute e i sistemi biometrici di riconoscimento, tipo le impronte digitali.

Sempre dall’analisi di Ayden e Ipsos, risulta dunque anche una panoramica di quello che gli acquirenti di prodotti e servizi del web trovano vantaggioso nei sistemi di pagamento di nuova generazione. Prima di tutto questi sono direttamente associati ai benefici dell’e-commerce, ovvero, in primis, l’ampiezza della scelta e il risparmio, grazie a promozioni aggiornate, codici sconto, bonus, coupon, programmi cashback.

In secondo luogo, facendo un focus ristretto sulla natura dei metodi di pagamento digitali, la comodità, la velocità e la sicurezza sono importanti per i consumatori 2.0 nelle percentuali rispettive del 55 per cento, 51 per cento e 29 per cento.

La sicurezza nello scambio di informazioni di dati sensibili con la piattaforma o il marketplace, di norma protetta dai più avanzati sistemi crittografici, è l’esigenza che ha spinto le aziende di pagamento digitale a concentrarsi su forme di autenticazione innovative, come il QR Code, l’impronta digitale, il riconoscimento facciale, anche e soprattutto quando si utilizza un dispositivo wearable o uno smartphone.

La crescente propensione degli utenti verso il digitale, e l’allentamento delle iniziali resistenze, hanno però aumentato le esigenze di riservatezza e protezione dei dati richieste dagli stessi consumatori di prodotti e servizi del web.

Una delle conseguenze dirette di questo approccio è la diffusione di forme di pagamento “account to account”Promosso da MyBank, ma da tempo implementato anche dal circuito PagoPA per le transazioni verso la pubblica amministrazione tramite app IO, il bonifico account-to-account potrebbe incrociare le esigenze della quasi totalità della popolazione italiana, ormai convinta di usare i metodi digitali per pagare, nell’85 per cento e oltre dei casi. La centralizzazione del sistema, a cui possono aderire anche gli esercenti che non sono attivi con canali di vendita online, favorisce una sorta di meccanismo “open banking” caratterizzato da rapidità delle operazioni e sicurezza del circuito, grazie anche a soluzioni della serie “pay-by-link”, sullo stile di Ayden, ad esempio.

L’uso di un link di pagamento, attraverso un intermediario affidabile, garantisce la massima sicurezza delle operazioni.

Lo stesso principio è quello che caratterizza, ad esempio, il metodo Paysafecard, che si contraddistingue anche per l’anonimato di chi compra online. Paysafecard non è infatti una classica ricaricabile nominale, ma si tratta di un codice di ricarica di 10, 20, 50 o 100 euro acquistabile presso punti vendita fisici come Esselunga, Metro, Snai Pay, Unieuro, Penny. Il denaro ricaricato è spendibile online, ad esempio su Steam, Spotify, Google Play, ma anche nei migliori siti scommesse Paysafecard è un metodo piuttosto richiesto, così come su Epic Games e Drop Zone e altre piattaforme di servizio e intrattenimento.

L’immissione del codice di 16 cifre generato, e assegnato di volta in volta, assicura dunque un tipo di transazione del tutto anonima, e senza il bisogno di digitare password o codici di carte di credito o debito. Anche se la protezione dei sistemi di pagamento digitali è ormai ai massimi livelli, si tratta di una tutela in più.

Non è un caso che anche PayPal, apripista dei pagamenti digitali dematerializzati, abbia raggiunto ad oggi, secondo le stime fornite in via ufficiale, un livello di penetrazione tra l’utenza davvero elevato: sono 10 milioni gli account attivi in Italia, un successo da attribuire al punti di forza del wallet, ovvero la rapidità, i ridotti costi di commissione e la possibilità di pagare su Internet soltanto usando l’indirizzo e-mail.

Completano la gamma di servizi di PayPal i pagamenti rateizzabili per mezzo del programma Buy Now Pay Later, ma anche la disponibilità come mezzo di pagamento verso la pubblica amministrazione, tramite PayTipper.

Oltre agli wallet, anche le prepagate mantengono banco tra le metodologie di transazione preferite dagli italiani, se non altro perché non permettono di scendere oltre la soglia del saldo disponibile, proteggendo in senso lato gli acquisti online.

In particolare, Postepay, già forte di 29 milioni di carte emesse e oltre, è approdata oggi anche alla versione Digital: si tratta di un servizio funzionante anche senza l’apertura di un conto, con possibilità di pagare bollette, utenze, scambiare denaro con amici e parenti, ma anche di fare shopping autorizzando le transazioni in-app, per mezzo del codice QR.

Il futuro dei pagamenti, dopotutto, sta sì nel digitale e nella tecnologia, ma anche nella versatilità e nell’integrazione tra i canali fisico e online, per una copertura adatta ad ogni tipo di esigenza.

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