Musica
Rubrica. FLASHLIGHT. Life is music: Franco Moiraghi
Di Old Man Say
Parlare di Franco Moiraghi è parlare di uno dei pilastri della notte dagli anni ‘80 ad oggi. Una carriera iniziata, come spesso si faceva in quegli anni, passando per la radio come d.j. e programmatore nella sua Milano nel momento più interessante e prolifico della disco music, la fine anni ’70.
Dopo collaborazioni con etichette come Banana Records (impossibile non ricordare dei veri must della italo-disco come “Baby I love you” degli Easy Going o Full Time che nel 1980 pubblicò l’album di Kano, il passo per entrare nella consolle di un club è breve.
All’ epoca la vera mecca della discoteca italiana è senza ombra di dubbio Rimini e la riviera romagnola con i suoi cento chilometri di spiagge e le sue cento discoteche.
I primi ingaggi sono al Bahamas, Quinta Dimensione (poi Angelo Azzurro ed ora Rock Hudson) fino ad arrivare ad uno dei dance-floor più prestigiosi d’ Italia dell’epoca, il Peter Pan, ove divide la cabina con l’indimenticato Massimo Riva già chitarrista di Vasco Rossi ed un giovanissimo Cirillo.
Siamo alla fine degli anni 80, l’appeal delle discoteche è altissimo, sono tante, molto frequentate, con una media di tre o quattro serate di apertura alla settimana e soprattutto a ravvivare i dance-floor esplode l’House-Music probabilmente il fenomeno musicale più importante legato al ballo dopo la disco music degli anni ‘70.
La via è aperta, in riviera iniziano ad arrivare le star inglesi e americane, Dave Piccioni, Frankie Knuckles, Little Louie Vega, David Morales che si alternano alle star nostrane, Flavio Vecchi, Ricky Montanari, Massimino, Gianni Morri, Mauro Ferrucci e l’immenso Marco Trani…
i clubs sono sempre più eleganti ed esclusivi, alcuni diventano veri anticipatori delle mode che a distanza di qualche anno toccheranno tutta l’Italia e molti di essi lasceranno davvero un segno indelebile nella memoria dei clubbers e dei tanti dj’s che danno vita a questo fantastico circo.
Franco dopo un passaggio dal Paradiso dell’indimenticato pioniere Gianni Fabbri arriva al Prince ed al nuovissimo Pascià. Le ospitate non si contano; Magic Monday, Vae Victis con set insieme a Frankie Knuckles e poi tanti passaggi nei locali italiani come Vie en Rose, Gatto e la Volpe o Italghisa solo per citarne alcuni.
Nel 1992 la svolta e probabilmente l’inizio di una seconda vita non solo artistica: è la volta dell’Amnesia di Ibiza e nello stesso periodo esce la sua produzione di maggior successo “Feel my Body”. Sull’ isola, all’epoca davvero diversa da quello che possiamo vedere ora, più autentica e con un’attitudine al divertimento molto più spensierata e dal sapore ancora vagamente hippie inizia un vero tour de force fra una discoteca e l’altra. Non possiamo non ricordare il party “Salvation” al Divino (l’attuale Lio), o i suoi dj set al Pacha, Privilege, Mambo, Sa Trinxa fino alla consolle dello Space per anni eletto come miglior club del mondo e alle domeniche in Blue Marlin accompagnato dalla voce di Barbara Tucker e dal sound di Paco Fernandez.
Franco ha continuato a vivere ed a lavorare sull’ isola con grande entusiasmo e soprattutto con un amore immenso per la musica, negli ultimi anni ha portato il suo sound oltre che in tante parti del mondo, fra cui St.Moritz o Dubai, al Km5, al Boom, nel prestigioso Downtown Cipriani, Tatel e nel sunset bar Savannah. Collabora con il party la Troya ove è, insieme a Baby Marcelo, co-produttore di molte tracce ed a volte dj guest ma una sua tappa irrinunciabile da anni è di certo la colorata cabina del Sa Trinxa a Salinas, un chiringuito sul mare immerso nell’oasi naturale di Salinas; una buona parte della “vecchia e vera Ibiza” si dà ancora appuntamento qui.
Da sempre è per me un caro amico, da molti anni; ci conoscemmo dividendo qualche volta la consolle negli anni ‘90 ed ogni volta che ci incontriamo (o lo vado a trovare) mi coinvolge con il suo entusiasmo, i suoi aneddoti e mi parla dei tanti incontri avuti in una Ibiza un po’ lontana davvero fantastica, (ma non dimentichiamo che la riviera romagnola non era da meno) da James Brown a Grace Jones da Nile Rodgers a Tony Pikes; Franco è da sempre un “pazzo per la musica”, la respira 24 ore al giorno, niente di falso, un artista autentico che vive del suo sogno come in realtà ogni grande dj deve essere.
Stiamo vivendo un momento difficile mi confessa, come tutti i disc-jockey sull’ isola stava aspettando l’inizio della stagione ed ogni anno Ibiza regala (lo so per esperienza diretta) qualcosa di nuovo, qualche nuova opportunità.
C’era qualche nuova “residenza” in ballo ma conclude dicendomi -Ibiza non può vivere senza musica e senza il calore della gente- e come sempre mi dice sorridendo “Music is the answer, vedrai riusciremo a far passare anche tutto questo”.
Old Man Say, dj e music designer, inizia il suo percorso ed evoluzione musicale negli anni ’80. Dopo diverse esperienze in club, beach club e lounge-bar italiani, da cinque anni vive e lavora in Ibiza, dove è dj residente in diverse prestigiose consolle dell’isola oltre ad aver avuto il piacere di portare il suo sound in Egitto, Marocco e Giordania. Propone selezioni musicali di matrice deep, elettronica & downtempo, house e nomad. Le sue collaborazioni settimanali su OAPlus dal titolo “Flashlight” e “Here I am Ibiza” regaleranno news e curiosità dal mondo della musica e tante sfiziose anteprime dalla regina indiscussa della nightlife mondiale, Ibiza.
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