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Rubrica. Flashlight: La “notte” può ancora aspettare?
By Old Man Say
Siamo ad un anno, giorno più o giorno meno, dall’inizio o meglio dal momento in cui iniziarono tutte le misure restrittive causa l’epidemia Covid-19 e ci troviamo probabilmente nella possibilità di vedere diverse regioni di nuovo in zona arancione. L’abitudine pare ci abbia fatto digerire e metabolizzare che le giornate terminano inesorabilmente alle ore 22.00, che un aperitivo lo si debba bere alle 16,30, che un bar chiuda alle 18.00. Viviamo da un anno su questa altalena. Un bombardamento mediatico che spesso ci opprime e confonde sulla tv, via web o sui quotidiani e che subiamo ormai quasi passivamente. Notizie che smentiscono altre appena pubblicate, il tutto ed il suo contrario convivono allegramente, cinicamente o inutilmente ma tanto basta fino alla prossima diretta, programma, “speciale”. Le visioni di opinionisti, pareri di medici, virologi, show-girl, ex grandi sorelle e fratelli seduti a fianco a studiosi con quattro lauree, nella tristezza questa però concreta dell’assistere a sofferenza e morti, riempiono le nostre giornate.
Fra le tante notizie passate in settimana una ha richiamato la mia attenzione. Un imprenditore molto conosciuto sulla riviera romagnola, per anni una delle zone più interessanti della “notte da ballare” italiana, che parla con sconforto di quello che sarebbe stato un grande rilancio per un settore completamente fermo, a parte una piccola parentesi estiva, solo per alcuni mesi e non per tutte le aziende del settore. Parliamo di Enrico Galli patron dell’Altromondo Studios e di quella che sarebbe stata la sua nuova creatura, il Cocoricò.
Rilevato dopo il fallimento e completamente rinnovato con grossi investimenti il club, pronto per ospitare le stelle della consolle come negli anni passati e che lo avevano portato ad essere una discoteca di fama internazionale svetta sulle colline riccionesi chiuso da oltre un anno. Si sperava in un miglioramento della situazione italiana e globale e nell’arrivo dei vaccini per poter vivere la settimana della Pasqua come momento pilota per una stagione sicuramente sottotono ma almeno possibile seguendo protocolli precisi ma al momento, dopo un barlume di speranza vissuto un paio di mesi fa, tutto pare allontanarsi. Qui come ad Ibiza la Pasqua pare destinata ad essere off-limits per club e discoteche.
L’ intero settore, abbandonato a se stesso, dovrà aspettare a questo punto se non riceverà l’attenzione dalle istituzioni, probabilmente la prossima stagione invernale.
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Old Man Say, dee jay e music designer, inizia il suo percorso ed evoluzione musicale negli anni ’80. Tante le esperienze in club italiani quali Tino Club, Vie en Rose, Cenerentola, Harem, Indie, Plaza, Gatto e la Volpe, Menhir, Teatriz, Slap e Scimmie, per poi arrivare a Beach Club e Lounge Bar come Vistamare beach & suites, Cafe della Rotonda, Oro Bianco. Dal 2015 vive e lavora in Ibiza ove e’ dj-resident di Jockey Club, Hard Rock Hotel nelle consolle del Beach club, per i pool party nella piscina Splash e nell’esclusivo 9Ninth roof-top e di Sa Punta fine dining restaurant. Ha avuto l’occasione di essere ospitato in altre realta’ ibizenche in questi anni quali Savannah, Experimental Beach, Km5, Hotel Pacha, Sunset Ashram, Kumharas, Hotel Santos, Enigma beach club, Raco Ibiza fino alla prestigiosa consolle del Pacha‘ per il party Elements oltre a proporre i suoi dj-set su Ibiza Global Radio e Pure Radio Ibiza.
Esperienze worldwide in Egitto al Pier 88 Cairo ed al Club 88 El Gouna, Le Palace e La Montaigne a Marrakech (Marocco) e Nub Lounge ad Amman (Giordania). Propone set di matrice deep, elettronica, downtempo, house e nomad.
Collabora settimanalmente con OA Plus nella rubrica “Flashlight”. www.soundcloud.com/beat1965