Rubriche
Rubrica. FLASHLIGHT. Erick Morillo, addio ad un mito.
By Old Man Say
Si rimane senza parole, punto… Una sera ad Ibiza ero in consolle con Luca Garaboni amico e deejay mentre stava lavorando Boris Dlugosch; Luca mi guarda e mi dice “Ma ti rendi conto, di questi artisti compravamo i vinili anni fa, abbiamo iniziato ascoltandoli ed ora siamo qui al loro fianco, io sto lavorando con lui”. Ibiza mi ha regalato questo, poter ascoltare e spesso incontrare i d.j.’s che sono stati punti di riferimento ed ispirazione per tanti anni quasi ogni giorno. Una sera andai a mangiare una pizza e feci due chiacchiere con Michel Cleis, un’altra volta sotto alla consolle in Hard Rock Hotel mentre lavoravo a bordo piscina c’ era Luciano che giocava con i figli.
“Se vai al ristorante sopra c’e’ Armin Van Buuren ” mi dice un cameriere, “fra dieci minuti arriva Eric Prydz per un delivery”, “alle 23.00 a cena abbiamo Paul Kalkbrenner“, “nel tavolo da quattro a cena nell’ angolo arriverà David Guetta con la sua ex moglie, non fotografatelo” si raccomanda il titolare. Una normalità che sempre però continua a sorprenderti ad entusiasmarti, a farti sognare.
Di Erick Morillo però ricordo un aneddoto. Sono al lavoro, dopo un paio di tracce faccio un check del suono, lo incrocio sulle scale del locale e dal nulla mi dice “Ottima musica” con un grande sorriso. Non ho telefono con me per immortalare l’incontro e lui sta uscendo, ma mi rifarò. Incontrarlo nella hall di Hard Rock Hotel per l’IMS era facile, un abbraccio, un sorriso, una foto con tutti, sempre con quella felicità contagiosa tipica delle sue origini colombiane.
Nato a New York 49 anni fa trascorre la sua infanzia in Colombia a Cartagena de Indias. Produce sotto diversi pseudonimi fra i quali Ministers De-La Funk, R.A.W, Smooth Touch (stupende le tracce “House of Love In My House” e “Reach” di Lil “Mo” Yin Yang entrambe su etichetta Stricly Rhythm) ma sono i singoli “I like to move it” nel 1993 e “Jazz It Up” nel 1996 entrambi per Reel 2 Reel che “sbancano” a livello mondiale.
Decine le sue produzioni, le collaborazioni, da Diana Ross a Enrique Iglesias, da Bob Sinclar a Whitney Houdson moltissimi i remix; la sua etichetta Subliminal produce alcuni “house anthems” come “Dancin’” e “Belive” fino ad ad arrivare al 2011 con la pubblicazione di “Live Your Life“. Le sue influenze “latin-house” si sono poi evolute in “house” fino ad arrivare ad una “electro-house” di qualità gli fanno vincere premi e riconoscimenti a livello mondiale sia come dee jay che come produttore e lo rendono ricco, osannato, il numero uno al mondo.
Anima migliaia di party nel mondo, ha avuto alcune fra le residenze più importanti a Ibiza fra Pacha e Space elevando l’isola a mecca mondiale del clubbing. Il suo sound tocca davvero ogni angolo del globo facendolo diventare in pochi anni una superstar del dance-floor che vede però annebbiare la sua fama per problemi personali poco dopo il 2010.
Erick parla di un’addizione ad alcuni tipi di stupefacenti ed alcool, va in terapia e dopo tre anni di assenza, nel 2015, ritorna in consolle con entusiasmo, gioia e motivazione. Riprende a produrre, a esibirsi e a giudicare dall’ andamento artistico delle sue ultime stagioni ne era uscito alla grande. Parlerà di se in un “outing” nel maggio del 2016 durante un’intervista a Pete Tong nel corso dell’ International Music Summit a Ibiza; è un grande e ritorna senza problemi a prendersi il suo posto.
“Il mio ego non sopportava di non essere il numero uno al mondo” racconta in un’ intervista a GQ nel 2017, “mi sono sentito perso e pensavo che la mia carriera fosse finita. Vedevo piccoli d.j. diventare più famosi di me nel mio paese e il mio ego non lo accettava. Invece di parlarne con qualcuno, mi sono buttato nella droga. Per questo vorrei dare un consiglio a tutti coloro che sentono di avere un problema personale: parlate con qualcuno! Mi sono affidato ad una terapista che mi ha aiutato a ritrovare me stesso. Ho cominciato a pensare “sapete che c’è? Magari non sarò più il più giovane, magari non sarò più il più grande, ma non mi interessa. Ho fatto già molto, sono felicissimo dei risultati raggiunti e tutto quello che faccio adesso è per amore e per passione”. Non avevo mai fatto uso di droghe. Bevevo un po’, ma non avrei mai pensato di diventare quel tipo di persona che ero diventato. Quando non parli con nessuno e hai quei fantasmi nel cervello puoi diventare pazzo». (da GQ intervista di Alessandro Lippi 06 2017).
Ma veniamo al presente, purtroppo triste. Terminata la stagione ad Ibiza che lo aveva visto grande protagonista in consolle fra Blue Marlin, Ushuaia, Downtown Cipriani, Pacha e Dc10, oltre che mattatore nel famoso party El Row, il dee jay continua il suo girovagare fra un Halloween a New York al Cipriani ed un Capodanno a Punta del Este in Uruguay sempre per Giuseppe Cipriani insieme a Purple Disco Machine. Decine di date, progetti, sogni. Una grande positività traspare dai suoi social.
Sul suo profilo Facebook le foto, le ore passate in studio, i luoghi e le città toccate fra un volo e l’ altro fino ad arrivare al lock-down che ferma la musica (e non solo) in tutto il mondo; qualche back2back insieme a colleghi nella sua villa di Miami.
Nel dicembre 2019 però esce una notizia. Si parla di uno stupro da parte del d.j. ai danni di una ragazza. Lei accusa Morillo di essere stata con un’amica (entrambe d.j.) a casa dell’artista dopo una festa privata durante la quale i due avrebbero lavorato insieme. Erick avrebbe fatto avances sessuali che lei avrebbe respinto svegliandosi però ore dopo, nuda al suo fianco. Denunciato viene arrestato e poi liberato su cauzione in attesa di un processo. Il d.j. nega e conferma di essere stato soltanto con l’altra ragazza che fra l’altro conferma. I risultati di un test del DNA di un “rape kit” (una serie di strumenti atti a provare che una persona abbia effettivamente subito un’ aggressione dal punto di vista sessuale) incastrerebbero però il disc-jockey.
L’ udienza pare si sarebbe dovuta celebrare oggi (venerdì 4 settembre). Si è parlato di suicidio, di overdose ma aldilà di ogni colpa, delle “vox populi”, di una storia dai toni sicuramente non chiari cucita sulla pelle del d.j. che viene riportata dalle testate di Miami e mondiali e che a noi arriva in modo frammentario. Rimane a questo punto la tristezza di aver perso un grandissimo genio della musica “house”, un artista che per quasi trent’ anni ci ha fatto ballare e sognare con il suo sorriso e che probabilmente non ha retto ad una colpa o ad una condanna popolare prima di un processo. Forse le fragilità e la solitudine degli anni passati sono riaffiorate.
Ho “rubato” molte di queste foto dal suo profilo social; una carriera inarrivabile, da invidiare e voglio chiudere questa pagina a lui dedicata con un immagine ed una frase sempre da lui postata sopra una sua foto di alcuni giorni fà:
SIGUE SONRIENDO, KEEP SMILING.
Si, continua a sorridere Erick ovunque tu sia, grazie per la tua musica.
photo Credits Pacha Ibiza, Space Ibiza
Erick Morillo social page.
grazie ad Alessandro Lippi per le righe che gli ho rubato ad una sua intervista al dee jay nel 2017.