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Interviste

Mei, Rubrica. #NEWMUSICTHURSDAY. La voglia di normale di Bemynorth

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Di Marta Scaccabarozzi

 

Bemynorth è un giovane cantautore milanese che come tanti, in questo momento, ha “Voglia di normale”. Si intitola proprio così il suo nuovo singolo. Ci facciamo raccontare tutto da lui in questa intervista esclusiva per il MEI.

Ciao Alessandro. O dobbiamo chiamarti Bemynorth? Ci racconti chi sei tu e in cosa consiste il tuo progetto musicale?

 

Ciao amici di MEI – MEETING DEGLI INDIPENDENTI, intanto vi ringrazio per avermi accolto qui. Di fatto potete chiamarmi Alessandro, il nome Bemynorth nasce inizialmente poiché volevo scrivere musica in Inglese, è un gioco di parole che sta per Be My North come Siate Il Mio Nord.  Il nome prende purtroppo spunto da un fatto accaduto durante la mia infanzia che mi ha segnato i modo indelebile, ovvero la perdita dei miei genitori.  Per questo la scelta di questo nome e l’attaccamento alla musica, soprattutto non finirò mai di ringraziare la famiglia che mi ha accolto successivamente, sia per avermi salvato e arricchito la vita, sia per avermi fatto scoprire una chitarra nell’armadio ?  Ma non mi dilungo molto su questo, parliamo di cose più vicine a noi. Questo progetto musicale nasce dopo la rottura con un gruppo metalcore chiamato Black Skyline. Ho vissuto questa separazione come una vera e propria fine di quella che può essere una relazione amorosa, io e i Black eravamo una cosa sola. Da qui un pò di sconforto, un anno di demotivazione totale in cui la mia chitarra ha fatto la polvere, finché un giorno mi sono alzato e ho detto “Io sento il bisogno di scrivere”. Da quel giorno, ho ricominciai ad abbozzare dei pezzi, testi, musiche, finché non ho ripreso i contatti con il vecchio chitarrista dei Black nella persona di Mattia Frassinetti che mi diede un aiuto a riordinare le idee facendone delle pre produzione che portammo poi in studio da Larsen Premoli a Reclab per farne il mio primo EP da solista in lingua inglese uscito il 20 settembre 2019.

 

L’occasione per incontrarci, virtualmente si intende, è la pubblicazione del tuo nuovo singolo “Voglia di normale” . Il brano ha il sound giusto, spensierato, per alleggerire queste giornate di isolamento. Anche il testo ha lo stesso compito. Perché hai deciso di scriverlo e comporlo?

 

“Voglia Di Normale” è un brano nato quasi per gioco. Un sabato mattina mi sveglio, apro le persiane e memore dei soliti sabati che vedevano il mercato vicino la mia via, mi rendo conto che non c’ era un’anima in giro. A quel punto mi fermo e penso “non può essere reale questa situazione, è fantascienza, io ho voglia di normalità, quella solita, quella noiosa dei clacson nel traffico e della coda allo sportello del bancomat”. Allora faccio colazione e mentre mi bevo il mio caffè penso: perché non esprimerlo come credo di saper meglio fare? Perché non musicare tutto ciò? Allora prendo in mano la mia fedelissima chitarra acustica e tiro fuori un bel giro convincente, e comincio a canticchiarci sopra un ipotetico ritornello che subito mi è subito piaciuto tantissimo (strano ma vero ahah) e da li poi ho preso il via e non ho fatto altro che scrivere niente più di quello che vedevo, semplice, diretto, come la normalità. Siamo sempre abituati a vivere a mille, a voler qualcosa che ci sconvolga la vita, a volere qualcosa di straordinario, ora l’abbiamo avuto e ci rediamo conto di quanto bella e semplice era la nostra routine, quella cosa che davamo sempre per scontata.

Una curiosità è che “Voglia di normale” è stato interamente registrato in casa. Un esperimento o avevi già dimestichezza con questo genere di pratica?

 

Ahahah! Questa è una bella domanda… Non so se essere sincero o meno, ma lo sarò! Mai mai mai avuto dimestichezza con l’home recording.  Una volta che ebbi più o meno chiara la costruzione della canzone ed il testo, ovvero che riuscivo a farci un audio intero su whatsapp a degli amici per renderli partecipi dell’anteprima, (ahah) ordinai su amazon un microfono di media qualità, volevo assolutamente registrare il tutto. Una volta arrivato chiamai un mio amico che si sta accingendo a fare produzione di professione e appena alzò la cornetta “Ciao Eski, spiegami come si fa, mi è arrivato un microfono a casa, da dove si comincia?” ahah. Da lì con tanta pazienza e altrettante parolacce, se non di più, provai a fare quello che riuscii nelle mie capacità: registrato chitarra, voce, tastiera midi nei panni di un organo blues, chitarra elettrica e shakes. Dopodiché, per l’assemblaggio finali chiamai il mio amico Larsen di Reclab Studios e gli chiesi di impacchettarmi il lavoro affinché suonasse nel migliore dei modi nonostante fosse stato fabbricato in camera, ed eccolo il 3 aprile fuori sugli stores. Posso dire che sia stata una bella esperienza che sicuramente ha stimolato tantissimo la mia creatività e “ingegno”, per cui ora giornalmente faccio pratica, e cerco di migliorarmi sempre, dal punto di vista compositivo, esecutivo e anche di registrazione.

 

 

Questo è anche il tuo primo brano in italiano. Le tue precedenti produzioni erano tutte in lingua inglese. Da cosa dipende questa voglia di cambiare?

La mia voglia di cambiare lingua è scaturita dal fatto che io volessi davvero arrivare non solo alle orecchie delle persone, ma sopratutto al cuore, compreso il mio. Perché alla fine le persone che mi stanno vicino, i miei amici, la mia famiglia, i colleghi, siamo tutti italiani. Mai come adesso sarebbe potuto essere il momento giusto per non fare sentire solo nessuno, scrivendo una canzone semplice, che potesse essere capita da tutti senza bisogno di traduzioni. è sempre stata un’idea latente quella di scrivere in italiano, ma forse non trovavo la motivazione giusta per fare questo switch, poi si presenta questa situazione che ci travolge e allora nella mia testa è subito scattata questa voglia di farci sentire tutti più uniti, uniti dalla stessa voglia di svegliarci da questo brutto sogno.

 

 

Ci stiamo chiedendo se “Voglia di normale” sia un singolo a sé stante o se rappresenti l’inizio di un nuovo cammino. Del resto di tempo per registrare (in casa) immaginiamo tu ne abbia parecchio..

Ottima domanda. Diciamo che io ancora lavoro, quindi il tempo resta lo stesso di sempre a disposizione, cerco comunque di incastrare la musica ovunque tra il giorno e la notte, è la mia vita. Però no, “Voglia di Normale” non sarà un singolo a sé stante, sto già lavorando ad altri pezzi, vorrei pubblicare un sacco di cose, vivo con il costante nodo allo stomaco per la voglia di scrivere, comporre e registrare, bruciarmi le mani sulla chitarra, e solcare fogli su fogli di parole e note. Perciò mi sono dato degli obiettivi per questo 2020. Vorrei pubblicare altri singoli, almeno un paio entro settembre e vorrei uscire con un nuovo EP tutto italiano a fine anno, poi si sa, tutto ha un prezzo che sia tempo o denaro, ma ho davvero un mare di idee che hanno bisogno di uscire.

 

Noi ti ringraziamo per il tempo che ci hai concessi e ti chiediamo di salutare tutti i nostri lettori a modo tuo

 

Io ringrazio tutti voi per avermi ospitato e per la chiacchierata. Saluto tutti gli amici che ci leggono, sia conosciuti che non, e spero di risentirci prossimamente con nuove belle notizie. grazie!

 

Leggi qui l’articolo originale sul sito MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti.

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