Mei/Indipendenti
Mei, Rubrica. MUSICA IN GIALLO. Miriam Ricordi, autentica rocker (come non se ne vedono…): perchè il rock è di tutti ma non tutti sono rock!
Di Roberta Giallo
Qui scrivo liberamente delle cose che amo, di quelle di cui mi piace parlare, e che, di conseguenza, amo anche disegnare.
Qui scrivo liberamente degli artisti che stimo, che mi ispirano, che suscitano in me curiosità, interesse, benevolenza, simpatia, ammirazione.
Qui scrivo di tutte queste cose e non di altre, perché in caso contrario verrebbe meno l’entusiasmo, e con esso il codice deontologico che io stessa ho imposto a questa mia rubrica, che ha fra i suoi capisaldi proprio “l’entusiasmo”.
Posta questa premessa, oggi voglio raccontarvi “qualcosa” di Miriam Ricordi: cantautrice decisa e coraggiosa, che ha immediatamente catturato la mia attenzione sul palco del prestigioso festival, “Voci Per la Libertà”, al quale sono stata invitata a partecipare (come scrittrice, giurata, e last but not least come ospite musicale _ne sono onorata_).
Punto a capo.
Ora, dovete sapere, che se fosse esistito un premio “Giallo”, (badate bene che “il giallo”, mi ha detto Franco Mussida quando ci siamo incontrati qualche tempo fa, “è il colore dell’entusiasmo…”), io lo avrei consegnato proprio a MIRIAM RICORDI, cantautrice e chitarrista autentica e centrata, ironica e consapevole, performativamente dirompente e super self confident.
Quel che dirò, badate, lo ripeto, è solo “qualcosa”; uno spicchio, una briciola. Del resto, quando l’artista è “tanta”, tutta in un articolo non ci può stare!
Preso atto di questo, mi auguro di aprirvi qualche “finestrella” da cui poterla osservare meglio.
Miriam è tutto ciò che ho scritto sopra e molto altro, e tutto l’entusiasmo che mi ha trasmesso e rilasciato nell’ascoltarla e nel vederla all’opera, fa sì che io ne scriva e la ritragga, sperando di restituirvi almeno 1/10 di quello che ha trasmesso a me (e non solo a me…), “palesando senza voler palesare”, quindi con la magnanimità degli umili:
– una profonda e matura “esperienza di vita e di palco”;
– uno studio del proprio strumento approfondito e personalizzato nel suono e nell’espressività;
– una sincera ricerca del proprio stile e della propria personalità artistica (per altro non scollata dall’essere umano);
– una naturale e sentita scelta empatica dei suoi compagni di viaggio on stage… (bravissimi tutti!).
Inoltre, sottolineo e ribadisco l’appeal e il carisma da vera rocker, cosa per nulla ovvia e scontata, soprattutto di questi tempi, in cui è tornato un po’ di moda definirsi tali…
E ancora, aprendo un’altra finestrella: è un’artista “piena”, e con piena intendo dire matura, coraggiosa, centrata, ben bilanciata e coerente con quel che dice e quel che sa esprimere musicalmente sul palco, con ogni gesto, con ogni sfumatura o graffio di chitarra, con ogni sporcatura della voce.
… e tutto così fluisce, armoniosamente; la band arriva nel suo amalgama vibrante, e il live magicamente, si rivela potente, entusiasmante, feroce ma ma non rabbioso, poiché fortunatamente il filo rosso dell’ironia satura e desatura i contrasti ad arte, portando gioia di vivere, gioia di essere in pace, ma anche spunti di riflessione.
Ecco, Miriam è “dentro la musica”, e per la Musica canta, scrive, suona e perciò ci trascina.
FINE delle finestrelle da me aperte per permettervi di osservarla meglio, almeno dai miei punti di vista.
Ora, però, Vi lascio ad una sua personale dichiarazione in merito al suo ultimo spassosissimo _ e allo stesso tempo profondo _ singolo (del resto l’ironia e l’autoironia presuppongono la doppiezza): SIAMO SORDI DAVVERO, che io ho tanto apprezzato live, e nella forma e nella sostanza:
“Ma ‘ndo vai se la banana non ce l’hai?” cantava la scalcagnata compagnia teatrale di Alberto Sordi nel film Polvere di stelle del 1973, in una canzoncina rimasta celebre negli anni. “Quel verso rappresentava esattamente tutto quello contro cui avevo lottato in infanzia e adolescenza. Perché mai quel maledetto motivetto lo conoscevo tanto bene? In un attimo il mio inconscio ha ritenuto opportuno destrutturare quello slogan e farne un inno contro il patriarcato. Ecco a prendermi gioco di tutto quello che mi è stato d’intralcio, e mi sta stretto nella vita.” M.R.
Riprendendo il celebre motivetto, e dandogli una veste nuova, questa canzone accompagnata dal suo videoclip, sempre attingendo da Miriam “… nasce dalla necessità di ribaltare preconcetti, stereotipi e tradizioni. ” M.R.
Ma non voglio dirvi, o farvi dire altro, aggiungerò soltanto:
– Seguitela!
– Ascoltatela live (appena potrete/e in mancanza sulle varie “piattaforme del diavolo”…
– Conoscetela!
Ecco il link al simpaticissimo videoclip:
Ecco qualche cenno biografico:
Eccentrica e spregiudicata, Miriam Ricordi nasce a Pescara il 17 maggio 1990, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità cancella l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Esordisce alle scuole medie con i The Sharks, e approda al Conservatorio L. D’Annunzio di Pescara dove si laurea con lode nel 2013, lo stesso anno in cui pubblica Stratega, il suo primo singolo. Cantautrice rock, si esprime con una chitarra e le sue canzoni sono un connubio di romanticismo e carica. Instancabile viaggiatrice fin dall’adolescenza, ha portato i suoi brani in Italia e in Europa, esibendosi nel 2014 al Parlamento di Berlino in occasione della Giornata della Memoria. Sempre nel 2014 si esibisce a fianco di artisti come Eugenio Finardi, Modena City Ramblers, Marina Rei, Coez e Le luci della centrale elettrica. La determinazione e la passione dimostrati in anni di performance e studio culminano nella decisione di iscriversi al concorso PostepayCrowd@Music insieme ad altri 600 candidati. Sarà tra i cinque vincitori con il più alto numero di supporter. Questo successo le permette di lavorare al suo primo album curandone la produzione artistica. Si chiama Persuadimi e ne vengono estratti tre singoli: Ho bruciato il mio caffè, La Vigilia di Natale, e Basta. Dal 2017 a oggi Miriam è impegnata in numerosi concerti in tutta la Penisola per presentare dal vivo il suo disco. Si dedica a collaborazioni e incontri con amici e artisti impegnati con lei in iniziative di promozione della cultura musicale e cantautorale in Italia.
Laureata in Scienze Filosofiche, Roberta Giallo è cantautrice, scrittrice, performer teatrale, pittrice etc. Si definisce un “ufo” o “un’aliena perennemente in viaggio”. Ha già scritto di musica per Vinile e All music Italia, “Web Love Story” è il suo romanzo d’esordio. Musica in Giallo è la sua prima rubrica musicale per MeiWeb.
LEGGI QUI L’ARTICOLO ORIGINALE SUL SITO DEL MEI.
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Crediti foto: Mei