Mei/Indipendenti
Mei, Rubrica. MUSICA IN GIALLO. In diretta con la Giallo, un nuovo format su Instagram: non si suona, non si canta, ma si dialoga
Di Roberta Giallo
Sono tempi scomodi a cui non ci si abitua: un po’ perché ogni giorno si annunciano cambiamenti, un po’ perché non è che ci piaccia tanto ciò a cui dovremmo abituarci di volta in volta. Il futuro ci sarà, ma sarà incerto. Facciamocene una ragione. Resteremo in bilico.
Non sarò polemica. Non intendo esserlo.
Ormai lo abbiamo capito, almeno chi fa musica o è nel settore della cultura e dello spettacolo sa che non sono né ci aspettano tempi facili, che la nostra categoria è “messa piuttosto male”, o, in altri termini, “in profonda crisi”.
Ribadisco: non voglio lamentarmi o cercare carnefici invisibili, o additare presunti colpevoli/incapaci per poi addossare loro la colpa e… magari, infine, sentirmi meglio?
No. Non è così che OGGI intendo riempire lo spazio di Musica in Giallo, uno spazio di scrittura “critica” in senso ampissimo, a cui, per carità, ho anche affidato pensieri di biasimo talvolta, ma senza che mi dimenticassi mai la ragione per cui lo ho inaugurato: raccontare umanità e bellezza attraverso le opere degli artisti, in particolare quelle musicali, senza esclusione di “generi”.
Fino a qui mi sono concentrata soprattutto sulle cantautrici, poi sui cantautori. Chi mi ha seguito conosce anche le ragioni della mia partenza tutta rivolta alle “colleghe della musica”. Ritenevo fosse dovuto loro più spazio, e anche l’incipit.
Soltanto adesso che mi sento di aver “pareggiato i conti”, liberamente torno ad occuparmi di ciò che “il caso” mi mette sotto il naso, spingendomi a scrivere di questo o quello, e sempre, questa è la mia regola, con desiderio ed entusiasmo, con ispirazione.
Io non scrivo di tutto. Non scriverò di tutti. Scrivo e scriverò di ciò che mi va di scrivere. E anche “il quando”, qui, lo decido io. Garantisco che è una libertà meravigliosa e vitale questa, che mi permette di respirare. Abbiamo bisogno di relax. Di calma. Siamo stanchi.
Anche se abbiamo (forse) più tempo di prima, ci sentiamo comunque esausti. Lo stress da pandemia non risparmia né positivi né negativi, né sintomatici né asintomatici… ed è proprio l’affanno che si è generato a causa di questo nemico invisibile ciò che io desidero alleviare. Come?
Forse attraverso il potere del dialogo!?
Così la settimana scorsa mi è balenata l’idea di inaugurare sul mio profilo INSTAGRAM (@robertagiallo), “#indirettaconlagiallo”, un nuovo “Format dialogato”, che consiste, lo dice il titolo, in una diretta a due in cui ospito “a distanza” colleghi/addetti ai lavori/artisti, per fargli raccontare delle loro opere e poi, una volta preso il via e la confidenza, “fargli cambiare rotta”, verso una modalità e un terreno di dialogo “non battuti”, che siano il più possibile LIBERI, UMANI, senza pretese, e aperti a tutti i possibili scenari e “pieghe del discorso”, in accordo con il carattere e l’unicità di ciascun ospite.
Ho scelto di dialogare, e non di cantare/far cantare e suonare/far suonare.
(E qui apro una parentesi perché abbraccio l’idea che cantare e suonare siano non solo un piacere _e comunque non sempre_ ma UN LAVORO, un vero e proprio servizio che si svolge per gli altri, così come è un servizio per gli altri ciò che svolge un postino, un parrucchiere, un professore, un avvocato, un ristoratore etc. In un momento in cui artisti, musicisti, lavoratori autonomi nel campo della cultura e dello spettacolo non hanno ricevuto dignitosi supporti e/o risorse, e avvertono la spiacevolissima sensazione dell’abbandono da parte delle istituzioni, io, semplicemente non mi sento di domandare ad un artista/un collega di svolgere un esercizio per cui al momento “non sono ancora previsti” dignitosi supporti, né rispettosa considerazione. Prendete la cosa come un fatto simbolico che ha senso in questo momento, almeno per me. In un altro momento forse avrei fatto diversamente; ma adesso questa è la mia scelta, la scelta con cui intendo portare rispetto ai miei colleghi, ed al tempo stesso è una “richiesta” di aiuto e supporto nei confronti delle istituzioni, che ci ascoltino o meno. Tuttavia, credendo alla “parabola” della potenza dello sbatter d’ali di una farfalla, voglio credere che anche un piccolo gesto come questo possa servire, per vie più o meno indirette. Chiusa parentesi.)
Torniamo a #Indirettaconlagiallo. Tecnicamente parlando, grazie alle nuove tecnologie avanzate di Instagram, io divido lo schermo con il mio interlocutore, e chi segue la diretta, vede e ascolta entrambi. Dunque il risultato è una chiacchierata, non a caso fissata a partire dalle ore 22 (dopo cena si è più rilassati), che mira a “destrutturare ogni impostazione-intenzionale”, per diventare un dialogo il più possibile spontaneo, quasi familiare, talvolta persino “flusso di coscienza” ! Con alcuni è stata una chiacchierata amichevole e fraterna, essendo tra l’altro gli ospiti sempre qualcosa di più di semplici mis-conoscenti o semi-sconosciuti.
Ecco il mio proposito: alleggerire l’affanno e mitigare la solitudine della distanza, ormai non solo fisica, ma anche psichica, per recuperare la “calma del dialogo” e scoprire qualcosa in più del mio ospite. E perché no, anche di me stessa… per poi farlo scoprire a chi ci seguirà.
Anche se questo format resterà un surrogato della “presenza”, del vis a vis, tuttavia, dopo averne sperimentate già “tre puntate” della durata di un’ora ciascuna, ho capito che “qualcosa passa”, che c’è dell’autentico che può rompere la freddezza del mezzo virtuale e traboccare, germogliare.
Del resto, non credo rinuncerò mai a fare arte e a promuoverla, così come non smetterò di ricercare il dialogo, il dialogo che ne è motore, e che è inoltre cosa-confacente all’essere umano, animale sociale, o politico, se preferite. Perciò, nei tempi del distanziamento sociale, io dialogo dalla mia stanza. E tutto quel che segue “è cosa buona”.
Questo il riepilogo degli ospiti speciali con cui abbiamo rotto il ghiaccio la settimana scorsa: il cantautore Malavoglia, il cantautore Simone Cocciglia, e Andrea Zanni, frontman dei Balto.
Tre “incontri” unici e magici _ ognuno a suo modo_ e in un certo senso “terapeutici”, come è stato detto anche da qualcuno degli ospiti; partecipati e ravvivati anche dagli interventi e dalle domande di chi ci ha seguito! Meriterebbero ognuno un articolo dedicato, magari proprio qui, prossimamente…
Che dire, il tempo, anche se in questo momento dovrebbe essere “rallentato”, per me scivola via sempre troppo velocemente, ricordandomi ancora una volta che è già notte e che forse dovrei andare a dormire, perciò, vi devo salutare. Per ora dovrete accontentarvi di Tre link di rimando a youtube (li trovate a fondo pagina), per conoscere/approfondire la conoscenza dei primi Tre ospiti.
Inoltre vi ricordo che questa settimana, a partire da stasera, ci saranno quarta, quinta e sesta puntata di #indirettaconlagiallo. Ecco il programma:
– martedì 12 maggio: ore 22 Alessio Pistilli, a seguire Giulia Mei.
– mercoledì 13 maggio: ore 22 Generale Bananam (al secolo Luis Calzolari), a seguire Gaia Gentile.
– venerdì 15 maggio: ore 22 Alessandra Valenzano, a seguire Alice Cucaro.
A più tardi! Vostra, Roberta Giallo.
Laureata in Scienze Filosofiche, Roberta Giallo è cantautrice, autrice, performer, pittrice etc. Si definisce un “ufo” o “un’aliena perennemente in viaggio”. Ha già scritto di musica per Vinile e All music Italia. Musica in Giallo è la sua prima rubrica musicale per MeiWeb e OaPlus.
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