Mei/Indipendenti
Mei, Rubrica. MUSICA IN GIALLO. Campioni d’Europa: Eurovision+Europei: “L’Italia s’è desta”. Ora facciamo in modo che non ricada in letargo!
Di Roberta Giallo
Non sono una che segue puntualmente il calcio, ma l’altra sera, un po’ come tutti (o quasi), ho penato, ho esultato, mi sono emozionata fino all’ultimo secondo, e ho sentito pulsare fortissimo il cuore d’Italia: Donnarumma, Chiellini, Chiesa, sono e sono stati dei GIGANTI. Loro (i miei preferiti) e naturalmente Mancini e tutta la Nazionale, SUPER!
Ci hanno fatto sognare, ci hanno aperto il cuore, tra angosce ed esaltazione, rievocando quel SENTIMENTO POPOLARE italico, spesso sopito da ideologie, contrasti intestini spietati, e _diciamolo_ dai confusi e contraddittori tempi correnti, che talvolta guardano con “malocchio” a tutto ciò che anche da lontano può suonare “patriottico”…
Perché?
cosa ci ha tolto l’autostima? cosa ci ha spinti a perdere quel dignitoso e rispettabile orgoglio patriottico per cui finiamo spesso per affossarci da soli e vergognarci quasi di essere italiani?
Per fortuna il calcio ci ha liberati da questo pregiudizio!
Ci voleva il calcio?
A questo punto forse sì.
(Certo, avrei sperato che questo miracolo fosse riuscito prima alla Musica)…
Riconosco, tuttavia, che il calcio ci ha ricompattati, uniti, ci ha risvegliati, ci ha reso amici e non nemici.
Per un attimo ci ha riunito tutti a sperare di vincere, a credere di farcela, a voler risalire!
Questo è ciò che almeno ho provato e sentito io, ma ne sono certa, l’ho fatto insieme a tantissimi altri!
È accaduto.
ITALIA.
ITALIA è una parola bellissima e voglio tornare a dirla con amore, a sottolinearla, a incorniciarla!
Sì, mi viene voglia di dirla, di gridarla, di amarla, e di tornare ad amarla più fortemente ogni volta che la pronuncerò.
Quando l’altro ieri sono uscita per strada dopo la partita, ho colto qualcosa “di nuovo”, di “forte” di EPOCALE: ho sentito una coesione di anime che non percepivo da tempo, ed è stata una scoperta straordinaria per me, che, confesso, spesso ho guardato anche “con sospetto” al calcio e a certi suoi meccanismi.
Avrò scoperto l’acqua calda? (io che guardo sempre al mondo con stupore, come fossi una bimba, per quanto bimba non lo sono più da tempo)…
Eppure, eppure non posso negare quel che ho sentito e percepito CHIARAMENTE.
Non ho potuto non apprezzare e sentirmi partecipe di una corrente emozionale che ci ha uniti TUTTI, miracolosamente, nella notte degli europei: per strada ho visto giovani, liceali e universitari, famiglie, bambini, meno giovani, bandiere, trombe, risa, fumi tricolore; per strada ho sentito la gioia, la felicità, la festa, la voglia sana e incontenibile di amare, di ripartire, di vivere appassionatamente insieme, di condividere un sogno nuovo, INSIEME.
Non sarebbe un peccato non realizzarlo?
Non sarebbe un peccato non rendersene conto?
Per strada c’era l’AMORE.
Cogliamoli certi segnali e non lasciamo che non abbiano effetti e ripercussioni “positive” da qui in avanti: abbiamo vinto L’Eurovision con i Maneskin, abbiamo vinto gli Europei con la Nostra Nazionale…
ORA concentriamoci, e sfruttiamo l’onda di queste vittorie per recuperare “questo sentimento popolare”, quello che potrà guidarci e animarci verso una vera ripartenza.
E se qualcuno crede che il calcio e gli europei “siano cosucce di serie B”… beh, a quel qualcuno dico, sono comunque segnali buoni, segnali di qualcosa che non poteva andare e invece è andato!
Il bicchiere ora è mezzo pieno.
Che cosa sogno?
Che cosa chiedo?
Che cosa dovremmo sperare, pretendere, auspicare?
Io dico che la CULTURA dovrà essere al centro, per compattarci, per rivitalizzarci l’animo, per farci tornare ad immaginare, a coccolare la nostra fantasia, l’emotività e il nostro ingegno, e poi per farci sentire meno soli!
Per aiutarci a superare conflitti e paure, limiti e pregiudizi.
Ecco. Io mi impegnerò a chiedere che la cultura sia rispettata, e in seno all’arteria Musica farò la mia parte: perché la Musica dovrà giocare un ruolo importante, soprattutto la musica “libera, coraggiosa, sperimentale, appassionata, che sia dei giovani o dei meno giovani…”.
Io dico che più musica italiana dovrà passare in radio, quella meno conosciuta, quella in emersione…
Io dico che i Teatri dovranno accogliere spettacoli nuovi, rivoluzionari, insoliti.
Io dico che dovremmo osare, credere… crederci di più!
Io dico anche che, vedere l’omaggio a Battiato in una Piazza Maggiore gremita il giorno prima della finale, mi ha riempito il cuore…
Sapete, così tanta gente è accorsa!
Così tanta gente si è stretta nel riascoltare e rivedere alcuni spezzoni dei concerti (più o meno popolari e più o meno introvabili) scelti con cura da Ernesto Assante e Gino Castaldo, commossi anche loro di fronte a quella magica empatia creatasi in piazza!
La la folla era letteralmente in lacrime di fronte a capolavori come “Povera Patria” o “L’Era Del Cinghiale Bianco”…
Abbiamo pianto di COMMOZIONE, travolti dall’empatia della PIAZZA.
Ecco, nei tempi che verranno auspico che si possa tornare a ripopolare le piazze, luoghi di vita e vitalità, luoghi del confronto, dell’incontro, luoghi della POLITICA e della CULTURA intese nel senso più nobile che si possa concepire.
Luoghi di un’UMANITÀ ritrovata.
Allora, vedete, questo mi porta a sperare enormemente, mi porta a credere nella POESIA, nella sensibilità non estinte della nostra “povera patria”…
e mi porta a pensare che “QUESTO SENTIMENTO POPOLARE NASCE DA MECCANICHE DIVINE… “
Ecco, ripetendo le parole magiche usate dal Maestro, auspico che questa “povera patria” adagiata sulle sue macerie possa risorgere e tornare a splendere!
Noi dobbiamo percepire questi segnali, queste luci; e che siano arrivate dal calcio o da un contesto come l’Eurovision… lo dico soprattutto a chi tende a snobbare ogni cosa…
… Bhe, l’importante è che siano arrivati questi segnali buoni: io ci credo, il meglio ha da venire, e voglio stare dalla parte di chi ha scelto di non abbattersi e ricostruire, di non cedere alla catastrofe e combattere per un futuro nuovo da edificare, e se ci impegneremo in tanti, sarà migliore!
L’Italia s’è desta!
Ed è bene gioirne: o scomposti e dionisiaci, o più moderati e contenuti, come Mattarella!
A martedì prossimo!
Vostra, Roberta Giallo
LEGGI QUI L’ARTICOLO ORIGINALE SUL SITO DEL MEI.