Mei/Indipendenti
Mei, Rubrica. FRAMMENTI DI UN DISCORSO MUSICALE. Appelli, proposte, idee e interventi per la Musica ai Tempi del Coronavirus
Di Giordano Sangiorgi
Rubrica N. 23 bis
Laura Pausini, Giorgia, Anna Tatangelo, Rosario Fiorello, Elisa, Fiorella Mannoia sono solo alcuni degli artisti che hanno condiviso sui social l’appello al governo “perché nessuna voce resti inascoltata”. Una richiesta rivolta ai colleghi, a tutti professionisti dello spettacolo e “a tutti quelli che come noi amano la musica l’arte e ogni forma di intrattenimento di unirsi in questo momento così delicato” scrivono nel post lanciando l‘hashtag #seiconnoi “affinche’ il settore musica venga sostenuto da tutti ed abbia tempi certi per ricominciare”. Un appello giusto che ci sentiamo di condividere che era partito prima da un post sui social di Vasco Rossi, da una dichiarazione all’Ansa di Francesco De Gregori e poi da un’esplosiva richiesta di Tiziano Ferro in Rai durante il programma di Fabio Fazio.
Sono richieste legittime che trovano finalmente i grandi artisti in prima linea – mentre a livello mondiale Lady Gaga realizza un evento di grandissima portata capace di raccogliere 130 milioni di dollari per l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ – che tengono conto del fatto che ci troviamo di fronte ad un’industria, quella musicale, che spesso non e’ mai citata negli interventi da effettuare pur occupando almeno 300 mila persone direttamente e indirettamente e non ha attiva neanche una task force che preveda al momento la seconda fase di ripresa.
Alla fine, sono ben 80 i grandi artisti big italiani che hanno aderito all’appello. Tra le proposte emerse sui social tra gli artisti ci piace ricordarne due: una che ha proposto che coloro che oggi hanno in tasca gli incassi di tutti i biglietti venduti in prevendita per i concerti del 2020 che presumibilmente non si faranno – e il rimborso avverra’ attraverso l’erogazione di un altro voucher per un altro concerto – utilizzino una parte di quei soldi per aiutare il settore, mentre l’altra ha chiesto una sorta di “mutuo soccorso” tra gli artisti e operatori piu’ ricchi nel settore con gli artisti e gli operatori maggiormente in difficolta’, in una sorta di reciproco aiuto all’interno di una comunità che si riconosce unica nel segno della musica. Infine, e’ arrivato un segnale anche dal Ministro Franceschini che, non nascondendo le difficolta’ per la ripartenza, si e’ impegnato a investire per una piattaforma di concerti on line che permetta di monetizzare anche gli eventi in streaming, sia per eventi unici e sia per chi volesse scegliere tra un posto all’evento dal vivo oppure piu’ comodamente a casa, per tanti eventi culturali di rilievo. Una proposta assolutamente interessante che raccoglie la proposta fatta dalle piccole etichette discografiche indipendenti una settimana fa. Dall’altro c’è una forte attesa da parte del settore per integrare il primo Decreto Cura Italia per la musica che aiuti anche le altre figure del mondo della musica, anche con altri fondi, rimasti ancora fuori dal provvedimento mentre si attende un ancora maggiore peso del Governo verso il settore musica con il nuovo Decreto di Aprile che permetta con le sue norme di aiutare tutti cercando di prendere provvedimenti simili a quelli realizzati in Germania, Francia e Usa, solo per citare tre Paesi che hanno risposto alle prime richieste delle aziende, degli operatori, degli artisti e dei lavoratori della musica. Infine, non mancano le prime proposte per ripartire con step diversi mettendo in moto i primi eventi piccoli quando saranno a norma i primi spazi atti a ricevere, seguendo tutte le norme, oltre al pubblico anche eventi musicali di ascolto. Insomma, tutto in movimento con tutti che stanno prendendo coscienza di questo momento di grande difficolta’ per tutti mentre in Italia si moltiplicano gli appelli del settore musica – oramai arrivati a circa 30 – a significare che ogni area dai Big della Produzione Discografica fino agli Artisti Folk del Sud si sente in pericolo, ma non si riesce a realizzare un manifesto unitario di necessita’ del settore che ora subito sono: necessita’ di denaro liquido per il fatturato perduto, tempi certi di ripresa, pace fiscale, sgravi e bonus allargati e pagamenti dagli Enti, un supporto a tutti nessuno escluso sai per le aziende per che per i lavoratori, una riduzione dell’Iva, prestiti più ampi a tasso zero con pochi paletti e una quota non restituibile e supporti per chi ha strutture da tenere in piedi con affitti e bollette da pagare.
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Crediti foto: Instagram