Musica
Tv, Musica. Al Festival di Sanremo 2020 scoppia il “caso” Rula Jebreal: “Mi hanno chiesto di rinunciare spontaneamente, ma mi sono rifiutata”
CLAMOROSO RETROFRONT DELLA RAI SULLA PRESENZA DELLA GIORNALISTA ISRAELIANA. SI IMPUTA LA RESPONSABILITA’ A SALVINI, CHE, PERO’, SMENTISCE L’INTERFERENZA.
Vorremmo tutti che la musica non si mischiasse con la politica, ma, in Italia, pare pura utopia. Come per lo scorso anno, quando, in merito al vincitore Mahmood, si insinuò un pilotaggio in nome dell’integrazione tanto vessata dal Governo Salvini, stessa cosa sembrerebbe per la partecipazione della giornalista Rula Jebreal, tra i nomi di spicco papabili nell’affiancamento del conduttore e direttore artistico, Amadeus.
Ma, secondo La Repubblica, l’invito di Amadeus fatto “per ragioni di opportunità” sarebbe stato ritirato. A darne la ragione primaria, secondo il quotidiano, sarebbe Salvini, il quale però, a margine di una visita elettorale a Faenza, rispondendo ai cronisti, ha smentito categoricamente l’apposizione del veto: “Ma con tutti i problemi che ho, mi occupo di Sanremo e delle conduttrici di Sanremo? Invitino chi vogliono, è l’ultima delle mie preoccupazioni onestamente”, sono state le sue parole.
A seguito del retrofront della Rai, chiaramente, ci sono state una serie di rimostranze da parte di politici, secondo cui, la Rai, si è voluta piegare alla volontà del Ministro della Lega.
Il primo su tutti, Davide Faraone, presidente dei senatori di Italia Viva, ha annunciato di portare il caso in vigilanza Rai denunciando pubblicamente “un’autentica discriminazione di Stato” e definendo “semplicemente vergognoso” il caso. Sono seguite dichiarazioni da parte di Laura Boldrini (Pd), di Giorgio Mulè capogruppo di Forza Italia e quello delle “sardine”, che tramite la pagina Facebook di Stephen Ogongo, uno dei portavoce del movimento anti-Salvini ha scritto: “La Rai si è piegata alla pressione dei sovranisti e razzisti potenti e rumorosi e perso l’occasione di dare spazio alla diversità, alla voce in prima fila nella lotta contro il razzismo e le altre forme di discriminazioni, la violenza contro le donne le ingiustizie” .
Si è addirittura scomodato un personaggio cinematografico di spicco come il regista Gabriele Muccino (“si perde un’occasione preziosa per conoscere il mondo attraverso i suoi occhi fuori delle nostre finestre, e portare all’interno del festival uno sguardo nuovo e necessario. Dispiace e molto”).
E la Jebreal cosa ne pensa? Ascoltata da La Repubblica, ha ammesso: “Sabato scorso mi hanno telefonato pregandomi di fare io il passo, di rinunciare spontaneamente. Mi sono rifiutata. Gli ho mandato un messaggio scritto: se volete censurarmi dovete essere voi ad assumervene la responsabilità. Amadeus non ha nessuna colpa. Mi auguro che riesca a portare avanti il suo bellissimo progetto”.
Ma, i giochi non sembrerebbero conclusi: in una riunione di domani, tra l’ad Rai Fabrizio Salini, la direttrice di Rai1 Teresa De Santis e il direttore artistico di Sanremo Amadeus, potrebbe esserci il colpo di scena.
Come sempre, il contorno artistico, sta prendendo il sopravvento sui cantanti e sulla gara stessa. Peccato che siamo al Festival di Sanremo e non a Porta a Porta.
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