Musica
Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: Amedeo Minghi batte Roberto Vecchioni e accede ai 16mi di finale
Scopriamo chi vince la quarta sfida dei trentaduesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Amedeo Minghi e Roberto Vecchioni
SFIDANTE | AMEDEO MINGHI
Dopo il duello Paola Turci VS Marina Rei, la scuola romana dei cantautori gioca una delle sue colonne portanti. L’undicesima sfida di Vorrei cantarti fra cent’anni ci catapulta nel Sanremo del 1983 e apre il sipario su Amedeo Minghi. Il Maestro, musicista e compositore, è al suo suo debutto festivaliero con “1950”.
Il brano – annoverato tra i capolavori assoluti dell’italica canzone – non viene capito al primo ascolto: il popolo chiamato a votare con le cartoline Totip lo posiziona all’ultimo posto, escludendolo così dalla finalissima che si conclude con un podio total pink: Tiziana Rivale (prima con “Sarà quel che sarà”), Donatella Milani (seconda con “Volevo dirti”), Dori Ghezzi (terza con “Margherita non lo sa”). Le canzonette hanno la meglio anche sulle “Vacanze romane” dei Matia Bazar (ai piedi del podio) e su “Vita spericolata” di Vasco Rossi (classificatasi al 25° posto).
“1950”, dalla bellezza totale, inscalfibile e perfetta, si riprende la scena al di fuori del contesto sanremese. Le radio trasmetteranno la canzone che la RCA aveva pensato per Gianni Morandi e il successo sarà immediato. Morandi non volle togliere la grande chance al collega-maestro e la incise solo successivamente. Minghi conquistò così, dopo ben 17 anni di gavetta, quella popolarità e quell’importanza artistica che seppe riconfermare più volte nel corso della sua straordinaria carriera ultra cinquantennale.
Il merito fu anche di Gaio Chiocchio, che con la sua poetica altamente sensibile diede alla musica composta da Minghi un taglio cantautorale inedito ed eccentrico, e di Vincenzo Micocci, storico discografico-talent scout di cantautori come Francesco De Gregori, Rino Gaetano e Paola Turci, giusto per citarne alcuni dei tanti. Evocativa e struggente, “1950” torna oggi a gareggiare nel contest di Sanremo History per contendersi il titolo di canzone più bella della storia del Festival.
SFIDATO | ROBERTO VECCHIONI
Amedeo Minghi sfida Roberto Vecchioni, collega-cantautore lombardo nonché professore di latino e greco e docente universitario. Anche Vecchioni come Minghi ha il merito di aver esaltato una grande diva della musica. La sua Mietta è stata Anna Oxa. Per lei ha scritto ben otto brani, tra cui la sanremese “A lei”.
Sul ring musicale sale con “Chiamami ancora amore”, brano con cui vinse Sanremo 2011. Fu Gianni Morandi, conduttore e direttore artistico di quel Festival, a riportarlo in gara a Sanremo, dopo il debutto nel lontano 1973 con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”, brano intimista dedicato al padre con cui si classifica all’ottavo posto.
Il romanticismo impetuoso di “Chiamami ancora amore”, co-firmato con Claudio Guidetti (autore che Sanremo lo aveva già vinto nel 1999 con l’Anna Oxa di “Senza pietà”) fece scivolare al secondo posto della classifica finale Emma con i Modà (“Arriverà”) e al terzo Al Bano (“Amanda è libera”). Ora però non si scherza, dovrà vedersela con il cantautore de “L’immenso” e “Vattene amore”. Due pesi massimi del cantautorato italiano a confronto, l’uno contro l’altro. Chi vincerà?
ESITO | UNDICIMA SFIDA
Lo scontro Minghi-Vecchioni si presenta impervio, ma la vittoria è netta. La Redazione di OAPlus e la Giuria Speciale premiano l’artista con ben quindici Sanremo all’attivo (otto come concorrente, uno come ospite, tre come autore e tre come produttore). Il peso artistico di 1950, con cui si è misurata anche Patrizia Cirulli nella sua suggestiva reinterpretazione per l’album “Sanremo d’autore”, sposta l’ago della bilancia dalla parte di Minghi. “Chiamami ancora amore” di Vecchioni si ferma dunque ai trentaduesimi di finale, mentre “1950” di Minghi la ritroveremo ai sedicesimi.
COMMENTI | GIURIA
Andrea Direnzo: “1950” è una canzone che riporta immediatamente a un’altra dimensione grazie alla sua atmosfera (arrangiamento, in primis). La trovo piena di ispirazione e molto ricercata nel testo a differenza di “Chiamami ancora amore” un tantino ruffiana, di grande impatto emozionale senza dubbio, ma ridondante e prevedibile.
Roberta Faccani: Qui probabilmente ci vorrebbe un pareggio perché i due autori, ognuno a suo modo, ha fatto storia e entrambi sanno scrivere belle canzoni anche per altrui voci. Ma voto di pancia (come direbbe la Simona nazionale), per sommatoria di emozioni… 1950 di Amedeo nel suo miglior momento cantautoriale.
Roberta Giallo: Sfida parecchio difficile. Voto, non senza dispiacermi per Vecchioni, Minghi, perché credo che questo sia in assoluto il suo pezzo più bello. Ps: poi perché stava parecchio bene con i capelli sfoltiti.
Timothy Cavicchini: Chiamami ancora amore, ma quanto è costantemente giovane Roberto, passano gli anni e riesce costantemente a svecchiare il proprio linguaggio.
Mattia Ottavio Sammarco: Eh… eh… Credo che entrambi i brani meritino tanto. Ho avuto modo per questa sfida di riascoltare ben bene 1950, cosa che in tutta sincerità non avevo mai fatto. Vittoria ai punti per Minghi. Sfida molto difficile!!!
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VOTI | GIURIA
1950: 19 (Michele Monina, Roberta Faccani, Elisabetta Guido, Roberta Giallo, Patrizia Cirulli, Gianpaolo Chiriacò, Maurizio Meli, Claudia Casciaro, Mattia Ottavio Sammarco, Ugo Stomeo, Andrea Direnzo, Andrea Butera, Juary Santini, Roberto Santangelo, Margherita Ventura, Simona Bastiani, Bruno Venturelli, Riccardo De Stefano, Giuseppe Salpietro).
Chiamami ancora amore: 9 (Giacomo Fronzi, Timothy Cavicchini, Eleonora Magnifico, Emily De Salve, Antonio Toni, Fabrizio Testa, Enrico Spada, Claudio Bolognesi, Andrea Baldinazzo).
THE WINNER IS…
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