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Mei/Indipendenti

Mei, Rubrica. MUSICA IN GIALLO. Frivolezze: Valentina De March con la sua profonda leggerezza viaggia e fa viaggiare dolcemente

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Di Roberta Giallo

E se avessimo bisogno di frivolezze? Di alleggerirci l’anima? Di lasciarci cullare da una dolce corrente di suggestioni sonore, sentimenti,  e una voce dolce? Da un canto “bianco”, che sa di bambina  e al tempo stesso di donna?
Ultimamente vivo in conflitto con il mondo dei social network, utilissimi, per carità, eppure devastanti per via dell’odio, della rabbia, e della paura che circolano, l’impressione è che si stia rasentando “tutti” la psicosi…
Eppure, proprio il web e le
sue diavolerie social tornano spesso utili per gli incontri, quelli dell’anima, che sa sempre il fatto suo, e ci conduce là dove si deve andare, oltre il groviglio di persone e personalità che non “hanno niente a che spartire” con la nostra…
Sì, ogni tanto fortunatamente compare “qualcuno” che ci piace, che ci convince, con cui condividiamo “una piccola scintilla”, uno spazio di finestra da cui osserviamo
questo strano mondo.
Mi ha scritto tempo fa una cantautrice, gentile e fantasiosa, invitandomi ad ascoltare una sua canzone, “Alice”, pensando potesse piacermi, pensando di poter avere “qualcosa in comune con me”.
E oggi vi dico che ha fatto bene, perché non solo mi sono piaciuti la sua musica, i suoi testi, i suoi arrangiamenti, ma mi ha fatto fare un bel viaggio in una dimensione altra: sospesa, onirica, soprattutto autentica.
E alla musica, alle canzoni, ultimamente chiedo questo, “di portarmi in nuovi mondi da esplorare…”; di questi tempi poi, sognare dolcemente staccando la spina, converrete con me, è un grande lusso.
Vado al dunque: lei è Valentina De March e il suo primo album s’intitola “frivolezze”, ma poi, tanto frivolo quel che racconta attraverso le canzoni non è. È dolcemente profondo, originalmente personale, piacevolmente vario.
Valentina, con quella “leggerezza saggia” di chi è munito di sensibilità, ha le carte in regola per emozionare, per concedersi il privilegio di sperimentare liberamente, di darsi nell’essenza anche muovendo critiche appuntite, eppure, comunque… dolci!
Così, anche quando ci racconta quel che non le va, il sapore è sempre gradevole, poetico, e tutto è digeribile, fluido, delicato.
Così, senza intoppi è stato il
mio ascolto dell’intero album, partito dalla traccia “Alice”, quella che Valentina tra l’altro mi aveva inviato per “fare conoscenza”, intuendo persino quali potessero essere i miei gusti…  e l’ho anche riascoltato.
Va da sé, riascoltare qualcosa di questi tempi distratti e superficiali è sempre un ottimo segno… In un certo senso significa che ci manca già qualcosa di quel che abbiamo appena “visto/mangiato/ascoltato”, e che vogliamo tornare indietro per afferrarlo meglio, conoscerlo meglio.
Oggi vi invito con entusiasmo ad ascoltare Valentina De March e a volerle bene.
Io le faccio un sentito in bocca al lupo per questa sua preziosa opera prima…
La canzone che preferisco  per ora è “Alice”, personaggio estremamente poetico e rivoluzionario con cui sento da sempre di condividere tante cose: del resto, Alice in Wonderland resta uno dei miei cartoni preferiti di sempre, sempre attualissimo… e non solo per me!
Ecco  il link alla canzone, sperando sia una piccola porticina per un mondo incantato, che incanti di dolcezza e sogni nuovi anche voi…
A martedì prossimo.
Grazie Valentina, per avermi portato per un po’ da un’altra parte!

LEGGI QUI L’ARTICOLO ORIGINALE SUL SITO DEL MEI.
Roberta Giallo