Cinema
Indie-Gesta racconta: Storia di un’Icona italiana (Parte II)
La scorsa puntata abbiamo menzionato l’Ingegnere Corradino D’Ascanio, il fidato collaboratore della Famiglia Piaggio che disegnò la Vespa. E’ stata trovata e conservata negli Archivi di Stato di Pescara una lettera del 2 dicembre 1945 dell’ing. Panzani dell’ufficio Piaggio di Biella all’ing. Corradino D’Ascanio, nella quale sono descritti alcuni problemi riscontrati durante le prove tecniche del prototipo di Vespa MP6. I primi esemplari di Vespa furono prodotti nello stabilimento di Pontedera nell’aprile 1946. Secondo la versione più quotata infatti, il nome sarebbe nato da un’esclamazione di Enrico Piaggio che, alla vista del prototipo esclamò «sembra una vespa!», per via del suono del motore e delle forme della carrozzeria che vista dall’alto la rendono somigliante all’insetto, con la parte centrale molto ampia per accogliere il guidatore. Ovviati i problemi tecnici, dal 23 aprile 1946 la Vespa prende il volo e conquista i mercati di tutto il mondo.
(In copertina: foto di un mega raduno 2020 a Jacarta, Indonesia)
E’ arrivato il momento di entrare in medias res, nel cuore di una comunicazione all’avanguardia fin dagli inizi.
VESPA: ADVERTISING ALL’AVANGUARDIA
Anni ’40 e ’50
Qui la pubblicità è descrittiva del prodotto, non concede quindi nulla di superfluo ma si esalta l’accostamento vincente con la confortevole automobile: “Non è una motocicletta, ma piuttosto una piccola vettura a due ruote”.
Quest’immagine fa parte della prima famosa campagna “Vespizzatevi”, i cui stilemi sono stati ripresi anche nelle grafiche attuali.
Anni ’50:
Qui si parla già ante litteram del problema del traffico cittadino.
Anni ’60
I colori diventano sgargianti e l’immagine di coppia rimanda al “fotoromanzo” o al tour romantico di “Vacanze Romane”
Anni ’70.
Qui la Piaggio inaugura un nuovo tipo di linguaggio fatto di giochi di parole per una delle campagne pubblicitarie italiane più famose in assoluto: “Chi Vespa mangia le mele” diventa un vero e proprio tormentone con allusioni sessuali. Vespare poi è usato dagli appassionati per definire il giro fuori città con la Vespa.
Nelle grandi città infatti naascono in quegli anni le Vespate, raduni di migliaia di appassionati a bordo di Vespa che ancora oggi si ritrovano annualmente. Sul successo delle campagne precedenti si continua a utilizzare il termine mela nei giochi di parole, come “Mela compro la Vespa!”.
Ricordiamo la canzone “Bollicine” di Vasco Rossi (1983) che cita proprio lo slogan: “…coca cola si coca cola… a me mi fa impazzire…con tutte quelle tutte quelle bollicine…coca cola chi coca cola chi vespa mangia le mele”
Il logo della mela mangiata ricorda molto quello di Steve Jobs per la Apple!
Anni ‘80
Diverse campagne come “Oggi sono il mare”, “Vespa: dà una svolta alle cose” raccontano la voglia di libertà e spazi aperti. “L’Italia s’è Vespa!” viene ideata per festeggiare la vittoria italiana ai Mondiali dell’ 82
Anni ’90: si celebra l’ heritage delle origini
E OGGI?
Le immagini degli illustratori Paul Thurlby e Agostino Iacurci riprendono le grafiche del “Vespizzatevi” anni ’50 ma attualizzate nello scenario post-lockdown di quest’estate e raccontano la voglia di libertà, contatto con la natura e il desiderio di riscoprire le piccole gioie quotidiane.
Agency: BBH, UK, 2020
Brand Manager: Giulia Selitto
Francesca Biondi Morra di Belforte,
EVP Global Marketing – Communucation: Davide Zanolin
E questa seconda tappa “a bordo di Vespa” tra storia, cinema e advertising si ferma qui per ora. Ci rivediamo presto con notizie inedite e curiosità sulla nostra Icona!
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