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Esteri

Birmania: aria di guerra civile nel nord-ovest del Paese

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Il popolo della Birmania non ne vuole sapere della giunta militare al potere da febbraio, quando ha incarcerato la premier Aung Sun Suu Kyi dichiarando lo stato di emergenza in tutto il paese. Sin da subito le proteste sono state quotidiane in tutte le città birmane, ma ora, a più di tre mesi di distanza, in certe zone del paese le manifestazioni violente sembrano iniziare a organizzarsi per la cacciata dei militari.

Quelli di ieri infatti sono stati tra i giorni più duri dall’inizio delle proteste, I miliziani del gruppo paramilitare Forza di Difesa del Chin (nel nord-ovest della Birmania) hanno infatti combattute con le forze di sicurezza nella città di Mindat, dove, stando all’emittente tv Myawaddy, controllata dai militari, mille “uomini senza scrupoli” avrebbero assalito i soldati con bombe artigianali e armi.

Da parte sua, il ministro della Cooperazione internazionale del governo ombra composto per per contrastare la giunta militare, il Dottor Sasa, ha avvisato che cinque civili sono stati uccisi a Mindat dai soldati, che ora pare controllino tutta la regione,  Ma non è stato facile. Infatti i ribelli hanno assaltato tre convogli dei militari, costringendoli a ricevere rinforzi in elicottero.

“Non staremo oltre nella città… ma torneremo presto per attaccare di nuovo. Abbiamo solamente armi fatte in casa, non è stato abbastanza” ha detto un portavoce dei ribelli citato da AFP.

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