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RUBRICA. Consigli contro il Covid. Episodio 10: L’attacco dei sierologici

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di Claudio Costantino

Va di moda tra i sanitari vaccinati nel Bel Paese (ormai più di un milione, gran bella notizia) perdere tempo e risorse andando a fare a distanza variabile dal vaccino anti-COVID il “mitico” test sierologico.

In preda ad una Sindrome di “San Tommaso” dapprima i colleghi del Bambin Gesù di Roma (100% di protezione anticorpale dopo la seconda dose) e poi sparsi in giro per l’Italia rilasciano dichiarazioni trionfali e postano sui social il loro sierologico con anticorpi protettivi.

Al di là del fatto che i Trial dei vari vaccini approvati in commercio non sono “fuffa” e che nessuno di noi VACCINATORI sta iniettando acqua nei deltoidi dei nostri colleghi, vorrei brevemente spiegare l’assoluta inutilità di questo esame e soprattutto della sua errata interpretazione da parte di molti sanitari.

Per farlo parto dai bambini come mio figlio Ferdinando di 5 mesi. Ferdinando a quella età come tanti altri suoi coetanei ha già fatto ben 4 vaccinazioni intramuscolo nei primi mesi di vita, tra cui ad esempio la seconda dose di Vaccino contro il Meningococco B.

Un vaccino che proteggerà i nostri bimbi, fino al richiamo previsto a 13 mesi, da una malattia che seppur rara è terribile ed in grado di uccidere i bambini sotto i 2 anni nel 20% dei casi in cui la contraggano, ed in un altro 20% di lasciare sequele devastanti a vita (amputazioni, sordità, cecità, demenza…).

Come per tutti i vaccini pediatrici e del Calendario Vaccinale della Vita Italiano e Siciliano, a nessuno verrebbe in mente di fare a Ferdinando o i suoi coetanei un test sierologico per vedere i suoi anticorpi (Ig) e “se e’ protetto dalla malattia” (o altre baggianate spaziali che si leggono in giro da settimane).

Alcune delle frasi sentite dai colleghi sanitari sono davvero particolari. Analizziamole una ad una:

1. Ho fatto il sierologico dopo il vaccino e ho gli anticorpi alle stelle! Allora si che vaccino funziona!!

Ma vero? Allora i Trial non erano tutto un complotto mondiale ordito da FDA e AIFA per iniettarci acqua? Incredibile. Peccato però che la protezione anticorpale, normale subito dopo il vaccino, decadrà con il tempo come giusto che sia e magari tra qualche mese non si avranno titoli evidenziabili. Ma quello non vorrà dire al contrario che non si sarà protetti, perché l’immunità vaccino mediata (definita tecnicamente artificiale attiva) è di tipo cellulare mediata da due tipi di Linfociti, i T Helper che aiutano letteralmente le cellule B ad evolvere in cellule B della memoria che “ricordano” nel tempo la proteina spike del virus SARS-CoV-2 e permettono di formare gli Anticorpi al bisogno quando lo reincontreremo.

2. E’ normale avere gli anticorpi (anche IGM) dopo il vaccino o mi devo fare il tampone?

E’ normalissimo, la risposta anticorpale standard prodotta dalle plasmacellule (cellule B indotte a produrre anticorpi) è prima di tipo IgM e poi IgG (più duratura ma sempre al massimo di qualche mese). Quindi niente tamponi inutili, piuttosto evitiamo i sierologici.

3. Ho gli anticorpi più bassi di alcuni miei colleghi (detto tipicamente in piena crisi di panico/ansia, con il respiro coro e le lacrime agli occhi)!che faccio?mi rifaccio il vaccino?

Non esiste in letteratura alcuna indicazione a rifare il vaccino o dosi aggiuntive dello stesso al momento. Non esiste al momento alcuna indicazione allo shift con altri vaccini. Come detto, gli anticorpi che salgono dopo la seconda dose sono l’immediata risposta al vaccino, poi fisiologicamente scenderanno e anche se ne avremo poche o zero a distanza di mesi non vorrà dire nulla! Il nostro organismo quando intercetterà la proteina spike del SARS-CoV-2 produrrà nuovamente gli anticorpi necessari a neutralizzarlo.

Sarà invece compito delle case produttrici dei vaccini, analizzando i soggetti arruolati nei trial nel corso dei mesi/anni, quello di valutare la risposta a lungo termine (eventuale utilità di fare un richiamo a distanza di uno o due anni dalla prima dose) e soprattutto la rispostaimmunitaria alle varianti del virus.

Di certo non saremo noi a “scoprirlo” coi nostri inutili test sierologici post vaccinali fatti spesso a caso e senza capo né coda (chi lo fa a 7 giorni dal vaccino, chi a 15, chi a 30, chi lo ripete continuativamente facendo da puntaspilli e se lo fa 3/4 volte e via dicendo).

4. Ho le IgG altissime, vado a donare il “plasma iperimmune”?

NO, NO e ancora NO. Il “plasma iperimmune” è stato riconosciuto assolutamente inefficace nella cura dei casi gravi di COVID. Piuttosto DONIAMO il sangue, quello è molto più utile e salva centinaia migliaia di vite umane ogni anno.

Bella notizia della Settimana: Gli anticorpi monoclonali che negli studi stanno dimostrando ottimi profili di efficacia e sicurezza nei casi di COVID Gravi sono stati autorizzati da AIFA. Una terapia costosa, ma almeno efficace. Un modo per non parlare più di “plasma iperimmune” (termine che virgoletto perché inesatto)

Cattiva notizia della Settimana: Durante la seconda ondata del virus in Italia ci sono stati più decessi che nella prima. Un altro triste dato. Da ieri sono morte in Italia oltre 90 mila persone a causa del COVID (e più di due milioni nel mondo). Non vediamo l’ora di uscire da questo incubo terribile.

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