Musica
X Factor è pronto ad accendere i motori del live show, ma riuscirà a decollare?
Tre giorni alla partenza della fase clou. Chiuso il percorso che ha portato i quattro giudici a comporre il proprio roster, X Factor 2022 è pronto a lanciarsi nei sette live show che proclameranno il vincitore di questa edizione del talent Sky. Ma se i motori ormai sono accesi e il rullaggio quasi completato, resta la domanda se il talent riuscirà a decollare oppure sarà destinato a rimanere prigioniero di un format che ormai sembra avere fatto il suo tempo e andare avanti più per inerzia che per effettiva necessità.
Dopo il flop dello scorso anno, a X Factor si è deciso di fare tabula rasa sia al timone che in giuria, con il ritorno del vecchio volpone Fedez – capace di tramutare in oro tutto ciò che tocca – e l’inserimento di Francesca Michielin alla conduzione e di Ambra, Dargen e Rkomi al tavolo dei giudici. Interventi che sono sembrati più estetici che funzionali, perché a essere ormai stantio è il format stesso della gara. Peraltro a questo giro ulteriormente appesantito dal bootcamp sotto falsa identità chiamata last call, introdotto al posto delle home visit e di cui francamente non se ne sentiva il bisogno. In una fase così delicata come quella della scelta dei finalisti, serve una dimensione più intima e tranquilla – magari come sempre si è fatto servendosi del consiglio di altri artisti – piuttosto che dell’arena con in pubblico pronto a suon di fischi, applausi o standing ovation a diventare una variabile impazzita nel processo di scelta.
X Factor deve cambiare formato perché a cambiare è stato, nei tanti anni in cui il programma è andato in onda fra Rai e Sky, il mercato musicale. L’esplosione dello streaming digitale, dei social e del “mercato liquido”, ha mandato in pensione il concetto di album e di disco. Lo stesso talent è passato poi da essere fabbrica di sogni per chi, fra un turno e l’altro alla cassa del supermercato, provava a sfondare nel mondo della musica a vetrina per artisti e progetti già ben strutturati e con un proprio pubblico a caccia dell’occasione giusta per allargare la propria fan base. L’inedito, una volta premio per chi cover dopo cover riusciva ad arrivare alla serata clou, ora è sdoganato e accettato fin dalle primissime puntate, mutando completamente pelle al contest e lasciando interdetto il pubblico magari meno avvezzo ad andare oltre il classico “bel canto”.
Una bella gatta da pelare insomma per il team di X Factor, eternamente in lotta fra la necessità di rinnovare un format che mostra il segno degli anni ma anche quella di assecondare un pubblico tendenzialmente pigro nella ricezione critica delle novità. La freschezza di Francesca Michielin, che sarà chiamata a confermare nella dimensione live quanto di buono si è intravisto nelle puntate preliminari, potrebbe essere in tal senso una preziosa alleata. Dal canto loro i giudici dovrebbero per un attimo cercare di abbandonare l’egotica lotta per la vittoria finale (ma essendoci di mezzo Fedez, tendenzialmente questa cosa la si potrebbe escludere con ragionevole margine di sicurezza) e assecondare il talento dei ragazzi scelti per la gara. Perché va bene che le strategie e le “beghe” fra i giudici aggiungono sale alla trasmissione e che sotto questo aspetto alcune edizioni sono state soporifere anche per la mancanza di questo elemento, ma se davvero come si dice che la musica è al centro del villaggio, allora che lo sia davvero.
Giovedì 27 ottobre avremo le prime risposte. Ci si aspetta una scossa, oppure potrebbe essere arrivato il momento di chiedersi se effettivamente non sia il caso di mettere in naftalina per qualche tempo X Factor.
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Crediti foto: Sky/X Factor/Facebook