Musica
Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: Sergio Cammariere riesce a battere Marco Mengoni e va ai 16mi! Ecco le sfide di domani
Scopriamo chi vince la ventiduesima sfida dei trentaduesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Marco Mengoni e Sergio Cammariere
SFIDANTE | MARCO MENGONI
Vorrei cantarti fra cent’anni, il contest di OAPlus che ripercorre la grande storia del Festival di Sanremo con alcune delle canzoni più belle, giunge alla ventiduesima sfida. Così, dopo il confronto tra Fiorella Mannoia e Ornella Vanoni, si apre il sipario su uno dei più recenti trionfatori, Marco Mengoni.
Dopo aver partecipato per la primissima volta, dopo la vittoria ad X Factor, con la coraggiosa “Credimi ancora”, dove si classificò al settimo posto, Marco Mengoni torna al Festival di Sanremo tre anni dopo (nel 2013) e fa centro, conseguendo la vittoria con l’amatissima “L’Essenziale”. Il brano, con la produzione di Michele Canova, è stato scritto da Roberto Casalino e Francesco De Benedittis, i quali hanno realizzato la parte musicale proprio con il cantante di Ronciglione. Quell’anno gli artisti presentavano in gara due brani e il pubblico e la giuria potevano scegliere quale far andare avanti nel concorso.
L’Essenziale, confrontato con il secondo inedito presentato da Mengoni, “Bellissimo”, passò il turno durante la votazione combinata di giuria e televoto, ottenendo il 55% delle preferenze. L’essenziale ottenne poi anche la vittoria, che Marco dedicò al compianto Luigi Tenco; che nel nostro contest ha battuto Modugno.
Marco Mengoni si consacra sul palco del Teatro Ariston con un pezzo nettamente diverso dal primo brano presentato, in linea con la tradizione del Festival che predilige “la canzonetta amorosa”, e caratterizzato da una melodia ampia e spiegata e da un ritornello orecchiabile che rimane subito in testa.
L’Essenziale è dedicata ad una persona amata, definita per l’appunto “l’essenziale”. In un mondo che “cade a pezzi” secondo gli autori è necessario tornare a dare valore alle cose più vere e importanti della vita, allontanandosi “dagli eccessi e dalle cattive abitudini”; unico modo per tornare “alle origini”.
Il brano, oltre ad aver conquistato Sanremo conquista anche le classifiche. Infatti ha ottenuto certificazioni in tempo record: nella settimana della sua pubblicazione, ha debuttato alla prima posizione della Top Singoli FIMI e nella stessa settimana viene certificato disco d’oro per aver venduto oltre 15.000 copie. Nella seconda settimana il singolo è stato certificato disco di platino per aver vendute oltre 30.000 copie in digitale, mentre in un mese e mezzo dalla pubblicazione viene certificato anche disco di platino per le oltre 60.000 copie vendute.
SFIDATO | SERGIO CAMMARIERE
Dopo il successo di critica ottenuto l’anno precedente, un ancora sconosciuto (per il grande pubblico) Sergio Cammariere partecipa al Festival di Sanremo nel 2003 con Tutto quello che un uomo, brano principalmente jazz, elegante e delicato, ma che si caratterizza per una bella melodia all’italiana.
La canzone, scritta con Roberto kunstler, unisce spessore e semplicità e grazie alla voce e alle abilità interpretative del cantautore crotonese riesce a raggiungere il podio, classificandosi al terzo posto e ottenendo anche il Premio della critica e quello per il “miglior testo”. Tutto quello che un uomo, canzone ad oggi più conosciuta di Sergio Cammariere, è riuscita anche a raggiungere la posizione numero quattro nella Top Singoli italiana.
ESITO | VENTIDUESIMA SFIDA
A vincere la sfida tra Mengoni e Cammariere, secondo la votazione della giuria di qualità e della nostra redazione, è Sergio Cammariere che con il suo brano sofisticato dalle atmosfere jazz riesce a battere la proposta più “main-stream” di Marco Mengoni. Dunque L’Essenziale si ferma ai 32mi, mentre Tutto quello che un uomo prosegue la corsa verso la finale e salta ai sedicesimi.
COMMENTI | GIURIA
Roberta Faccani: Il miglior brano che ho ascoltato a Sanremo dopo molto tempo da un Mengoni in forma. Voto “L’essenziale”.
Andrea Direnzo: “Tutto quello che un uomo” ha svelato – finalmente – il talento compositivo di Sergio Cammariere. L’atmosfera è impalpabile, l’interpretazione intimistica. Personalmente la preferisco perché più a lungo termine rispetto a “L’essenziale” che, dopo una prima abbuffata, mi sazia di già.
Timothy Cavicchini: “L’essenziale”. Da quando Marco ha trovato la sua strada, difficilmente sbaglia un colpo, lo invidio.
VOTI | GIURIA
Tutto quello che un uomo: 18 (Michele Monina, Roberta Giallo, Patrizia Cirulli, Dajana D’ippolito, Andrea Direnzo, Giacomo Fronzi, Eleonora Magnifico, Emily De Salve, Giuseppe Salpietro, Enrico Spada, Ugo Stomeo, Juary Santini, Andrea Butera, Riccardo De Stefano, Francesca Amodio, Roberto Santangelo, Claudio Bolognesi, Fabrizio Testa).
L’essenziale: 7 (Timothy Cavicchini, Roberta Faccani, Michele Cortese, Mattia Ottavio Sammarco, Andrea Baldinazzo, Antonio Toni, Margherita Ventura).
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THE WINNER IS…
LE SFIDE DI DOMANI
32MI DI FINALE: ADESSO E QUI (NOSTALGICO PRESENTE) di Malika Ayane VS. LA NOTTE di Arisa
ADESSO E QUI (NOSTALGICO PRESENTE) di Malika Ayane – Malika Ayane ha partecipato quattro volte al Festival di Sanremo e ogni volta è riuscita a conquistare attenzione e riconoscimenti, ma senza mai vincere. La prima volta, ovviamente nella sezione “Nuove Proposte”, arriva nel 2009 con l’intesa “Come foglie”, scritta per lei da Giuliano Sangiorgi, che le consegna un grande secondo posto in classifica; superata solo da una coloratissima e “stramba” Arisa con il suo super motivetto “Sincerità”.
L’anno seguente torna con Ricomincio da qui, scatenando la storica protesta dell’orchestra per esser stata esclusa dalla finale. Ad ogni modo, il brano conquista gli importanti Premio della critica e Premio della Sala Stampa Radio e Tv. Dopo aver gareggiato nel 2013, ritorna al Festival anche nel 2015 dove conquista, questa volta da “Big”, nuovamente il podio classificandosi al terzo posto.
Ed è proprio con Adesso e qui (Nostalgico presente) che troviamo la voce di velluto dell’interprete in gara nel nostro contest sanremese. Il brano è stato scritto dalla stessa Ayane con Pacifico, mentre la musica porta la firma del giovane collega e cantautore Giovanni Caccamo. La canzone ha una melodia ampia e il canto è spiegato, tanto che Malika la definisce come perfetta per essere cantata al karaoke; insomma un canto liberatorio. Ispirata al film francese La ragazza sul ponte di Patrice Leconte, racconta l’evoluzione di una storia d’amore.
LA NOTTE di Arisa – Dismessi i panni del personaggio simpatico e fantasioso, Arisa torna al Festival della Canzone Italiana di Sanremo da donna e interprete matura. Il look è rinnovato, gli occhialoni non ci sono più e anche la proposta musicale cambia, risultando più “seria” e emotivamente forte.
Dopo aver vinto fra le Nuove Proposte con la mitica “Sincerità” e aver partecipato nel 2010 con “Ma l’amore no”, Arisa nel 2012 porta sul palco del Teatro Ariston quella che poi diventerà una delle perle della sua discografia: La Notte.
Il brano porta la firma del suo autore storico Giuseppe Anastasi, mentre la produzione è di Mauro Pagani. Nel frattempo Arisa e Anastasi, che era anche il suo compagno, si sono lasciati e La Notte sembra parlare proprio di questo. Il brano racconta infatti del dolore e della tristezza che insorgono quando una storia d’amore importante finisce.
Arisa interpreta il brano in maniera magistrale, incantando la platea sanremese con la sua voce da usignolo e emozionando il pubblico a casa. Tra le favorite alla vittoria finale, si ferma al secondo posto, superata da Non è l’infermo di Emma Marrone per quello che, con il terzo posto di Noemi con Sono solo parole, segna un podio tutto al femminile.
La Notte di Arisa debutta alla seconda posizione della classifica FIMI, dietro al brano vincitore della kermesse canora. Nella settimana seguente raggiunge la prima posizione, rimanendovi per quattro settimane. Con 120.000 download, la canzone viene certificata quadruplo disco di platino, ed è tuttora il singolo di maggior successo della cantante.
Il brano ha trovato riscontro e fortuna anche all’estero: una cover in spagnolo intitolata La Noche è stata fatta dalla band messicana Sandoval, e una in portoghese intitolata A Noite dalla cantante brasiliana Tiê.
32MI DI FINALE: RIEN NE VA PLUS di Enrico Ruggeri VS. DISPERATO di Marco Masini
RIEN NE VA PLUS di Enrico Ruggeri – Nel 1986 Enrico Ruggeri partecipa per la terza volta al Festival di Sanremo con un brano dal titolo francese, “Rien ne va plus” (letteralmente “i giochi (ormai) sono fatti, nulla va più”). Scritto interamente dal cantautore milanese, viene presentato al Festival per guadagnare un po’ di visibilità, dopo che l’album dell’85 “Tutto scorre” non andò benissimo.
Nell’edizione in cui viene abbandonato il playback per tornare a cantare dal vivo, ma su base musicale registrata, il pezzo sanremese di Enrico Ruggeri si piazza molto in basso, al diciassettesimo posto su ventidue brani in gara. A vincere sarà il giovane Eros Ramazzotti con “Adesso tu”, che completa la grande corsa cominciata all’Ariston due anni prima.
«La situazione a Sanremo era un po’ stantia. Stava esplodendo Eros Ramazzotti, unico giovane ad imporsi quell’anno, e ricordo che tra i partecipanti c’era anche Zucchero che, con poca fortuna, propose ‘Canzone triste’. Io ero un po’ il fiore all’occhiello del festival, il giovane intellettuale buono per il premio della critica, ma piuttosto estraneo ai meccanismi della kermesse. Non avrei mai immaginato che l’anno dopo avrei vinto il Festival, con ‘Si può dare di più’» – ha raccontato il protagonista.
DISPERATO di Marco Masini – Solo qualche anno dopo, nel 1990, gareggia al Festival di Sanremo anche Marco Masini con “Disperato”. Grazia al brano proposto, una ballad rock dalle forti venature gospel, che Masini interpreta in maniera enfatica e potente, il cantautore di Firenze si impone tra i giovani cantanti, guadagnando il primo posto nella sezione “Novità”.
Scritto da Masini stesso con Giancarlo Bigazzi e Beppe Dati, la canzone sanremese convince il pubblico e soprattutto la critica, che lo definisce come l’unico pezzo in concorso a raccontare “la realtà del disagio e della complessità della rabbia giovanile”. Nella proposta a Sanremo, il testo di Disperato è leggermente diverso rispetto alla versione album. Infatti il verso “questo ago disperato in me” diventa “questo fuoco disperato in me”. Ma anche “vado e spacco la città” viene modificato in un più tranquillo “asciugo i bar della città”.
Disperato può essere considerato un grande successo. Nonostante non raggiungette mai la prima posizione nella classifica dei singoli, fermandosi al sesto posto, si dimostrò incredibilmente longevo, stazionando in top 20 per oltre sei mesi (dal 10 marzo al 20 ottobre 1990) e raggiungendo la posizione numero 10 nella Top 100 annuale.
Chi vincerà le prossime sfide di “Vorrei cantarti tra cent’anni”? Continuate a seguire QUI su OA Plus per scoprirlo!!
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