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Sanremo History: Mia Martini con “Almeno tu nell’universo” vince il Premio “Vorrei cantarti fra cent’anni”
“Vorrei incontrati fra cent’anni”: ecco il vincitore del contest di OA Plus che incorona la canzone regina della storia del Festival della Canzone Italiana di Sanremo
Si è conclusa la prima edizione del concorso canoro virtuale di OA Plus per decretare la canzone “più bella” e rappresentativa della storia del Festival della Canzone Italiana.
In occasione della settantesima edizione del Festival di Sanremo, abbiamo voluto riascoltare, ricordare e omaggiare alcuni dei brani sanremesi che più sono rimasti nell’immaginario collettivo. Vere perle della musica italiana, spesso non comprese o sottovalutate, a cui abbiamo voluto dare con passione e ammirazione risalto e nuova luce.
È stato un percorso lungo ed emozionante all’interno del “canzoniere di Sanremo” fatto di piccoli-grandi capolavori musicali, selezionati da Ugo Stomeo, critico musicale e direttore di OA Plus. Il cast di Vorrei cantarti fra cent’anni è stato composto da ben sessantaquattro brani, metà interpretate da cantanti uomini e metà da cantanti donne.
Le canzoni scelte sono state confrontate attraverso duelli diretti. Dopo la fase dei trentaduesimi, siamo passati a quella dei sedicesimi, con 32 brani ancora in gara, poi a quella degli ottavi con ancora 16 canzoni in lizza per la vittoria; a quella dei quarti e poi alle semifinali e alla finalissima.
A votare tutti i brani sanremesi in gara, due giurie: la Giuria di Redazione e quella che abbiamo battezzato come la “Giuria Speciale”, con esperti del settore discografico-musicale e tanti personaggi dello spettacolo.
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Abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere con noi Eddy Anselmi, storico del Festival di Sanremo; il giornalista e irriverente critico musicale Michele Monina; il “poetico” critico e recensore Andrea Direnzo; e i musicologi nonché docenti universitari Gianpaolo Chiriacò e Giacomo Fronzi.
Ma non solo, nel nostro viaggio festivaliero siamo stati in compagnia di artisti che hanno contribuito a scrivere la scintillante storia della nostra amata kermesse nazionale, perché sul palco del Teatro Ariston ci sono stati da protagonisti, nella sezione “Big” o “Nuove Proposte”: Roberta Faccani, potente e carismatica ex voce dei Matia Bazar, Antonella Arancio, Daniela Pedali, Veronica Ventavoli, Dario Gay e Franz Campi. Con noi anche il patron del Premio Lucio Dalla, Maurizio Meli; gli scrittori Alberto Barina e Grazia Verasani, la giornalista Cecilia Leo e musicisti del calibro di Massimo Luca, Marco Costa, Frank Nemola. Tanti anche cantanti “emergenti” come Timothy Cavicchini, Claudia Casciaro e Michele Cortese.
Insomma un grande gruppo di personalità e professionisti differenti per scegliere la canzone che meglio rappresenta il Festival di Sanremo e il suo percorso lungo ben settanta anni. Tutti insieme abbiamo, così, decretato Tosca come vincitrice del Premio Nilla Pizzi a Sanremo 2020 e i super finalisti e le due super canzoni di 69 edizioni di Sanremo: Almeno tu nell’universo dell’indimenticabile Mia Martini e Ancora dell’altrettanto memorabile Eduardo De Crescenzo. Ma scopriamo subito come è andata questa ultima sfida e il trionfatore di Vorrei cantarti tra cent’anni – Sanremo History.
SFIDANTE | MIA MARTINI
- Brano: Almeno tu nell’universo
- Interprete: Mia Martini
- Autori: Bruno Lauzi – Maurizio Fabrizio
SFIDATO | EDUARDO DE CRESCENZO
- Brano: Ancora
- interprete: Eduardo De Crescenzo
- Autori: Franco Migliacci e Claudio Mattone
ESITO FINALISSIMA: THE WINNER IS… MIA MARTINI!
È Mia Martini la vincitrice della prima edizione di “Vorrei cantarti fra cent’anni” di OA Plus. Con l’intensa, emozionante e potente Almeno tu nell’universo, scritta da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio, Mimì ha sbaragliato tutti i suoi temibili avversarsi.
Una vittoria più che meritata e che sottolinea, se mai ce ne fosse il bisogno, ancora una volta la grandiosità di una delle più grandi interpreti della musica italiana. Oseremmo dire “la più grande”.
Sul nostro palco virtuale ha superato ben sei sfide: la prima con la “divina” Patty Pravo, la seconda con il moderno cantautore Simone Cristicchi, la terza con la fuoriclasse Elisa, la quarta con il “cantastorie di tre generazioni” Lucio Dalla, la quinta con il Joker della musica italiana Gianluca Grignani e infine ha battuto il passionale interprete partenopeo Eduardo De Crescenzo.
Un trionfo senza termini per quella che è considerata, a ragione, una pietra miliare della produzione musicale italiana e che tutti i giurati hanno sostenuto e votato. Un gioiello della canzone d’autore che, bisogna dirlo, Mimì con la sua unica, inimitabile, magistrale e “sofferta” interpretazione ha reso senza tempo; e per questo indimenticabile.
La storia di questa canzone è letteralmente pazzesca e si intreccia, inestricabilmente, con la vita della cantante calabrese che grazie a questo pezzo incredibile si riprende la scena, dopo anni di malelingue, cattiveria da parte degli addetti ai lavori e colleghi, e torture mediatiche.
Si perché, come ben sappiamo, Mia Martini “portava sfortuna”; o così l’ignoranza incommentabile del tempo credeva e voleva far credere. Invece lei, con forza e coraggio, ha dato uno schiaffo morale al mondo intero; anche se a distanza di anni. Esatto, dopo anni perché al Festival di Sanremo 1989, dove era in gara grazie al lungimirante direttore artistico Adriano Aragozzini, la sorella maggiore di Loredana Bertè non conquistò nemmeno la Top 10, fermandosi solo al non posto; in un’edizione che vede vincere Ti Lascerò di Leali e Oxa e sul podio Al Bano e Romina con Cara terra mia.
Oggi, nonostante anche Ti lascerò sia uno delle canzoni più celebri di sempre, possiamo dire che il capolavoro scritto e composto appositamente per la voce dolcemente rauca di Mia Martini sia la vincitrice morale di quell’edizione, e non solo. Oggi infatti per noi è la vincitrice di tutte le edizioni!
Lauzi e Fabrizio hanno creato qualcosa di stupendo, Mia ha fatto il resto. Ma in realtà sembra che tutto, proprio tutto, si stato scritto dal destino. Infatti Almeno tu nell’universo nasce molti anni prima del 1989. Scritta nel 1972 da Bruno Lauzi (testo) e Maurizio Fabrizio (musica), incredibilmente nella stessa settimana di Piccolo Uomo, il brano venne depositato soltanto nel 1979 e rimase chiuso in un cassetto fino a quando finalmente Mimì poté interpretarlo.
La canzone arriva alla Martini quasi con un colpo di fortuna; perciò parliamo di una storia che ha del fatidico. La casa discografica non l’aveva pensata per lei, ma per Mietta. La giovane cantante pugliese, all’ora non ancora nota al grande pubblico, però, la rifiutò, facendo consapevolmente il più grande regalo che si potesse fare in quel momento alla discreditata collega calabrese. E oggi è anche grazie a lei e a queste scelte se tutti possiamo godere di un connubio senza eguali: Mia Martini e Almeno tu nell’universo per sempre insieme nella fantastica storia del Festival di Sanremo e della musica italiana.
Signori e signore, THE WINNER IS… Mia Martini.
“Almeno tu nell’universo” è la canzone che canteremo fra cent’anni, senza mai stancarci e smettere di emozionarci ogni volta. Congratulazioni Mimì!
VOTI | GIURIA
Almeno tu nell’universo: 25 (Andrea Direnzo, Antonella Arancio, Daniela Pedali, Roberta Giallo, Veronica Ventavoli, Dario Gay, Franz Campi, Roberto Costa, Eleonora Magnifico, Frank Nemola, Patrizia Cirulli, Timothy Cavicchini, Claudia Casciaro, Emily De Salve, Marcello Romeo, Antonio Toni, Federico Stefani, Claudio Stefani, Cecilia Leo, Grazia Verasani, Ugo Stomeo, Juary Santini, Fabrizio Testa, Roberto Santangelo, Francesca Amodio).
Ancora: 9 (Eddy Anselmi, Giacomo Fronzi, Maurizio Meli, Michele Cortese, Mattia Ottavio Sammarco, Enrcio Spada, Margherita Ventura, Simona Bastiani, Laura Ambrosi).
COMMENTI | GIURIA
Alberto Barina: E va beh!!! Non perché è Mia Martini, ma perché il brano è un capolavoro…
Timothy Cavicchini: “Almeno tu nell’universo”, la grande rivincita di “Sanremo History – Vorrei cantarti fra cent’anni” per Mia Martini.
Dario Gay: Mimì per sempre e su tutti.
Juary Santini: È stato un percorso avvincente ed entusiasmante quello che ha portato Mimì fino alla finalissima. Così come è stato stupendo ricordare, riascoltare e anche scoprire alcune “perle nascoste” della storia del Festival. A volte Non è stato semplice scegliere tra canzoni a cui si tiene e canzoni che risultano “superiori” per qualità tecniche e artistiche, ma anche per quello che hanno rappresentato e che si portano dietro. In “Almeno tu nell’universo” c’è tutto un mondo intorno, per parafrasare un’altra nota canzone, e c’è tanto amore e sofferenza contemporaneamente. Dunque per tutto questo, per la carica espressiva ed emozionale dell’interpretazione di Mia e perché è soggettivamente una canzone “confezionata” alla perfezione e bellissima, che credo che meriti la vittoria finale in un contesto che vuole onorare la storia del nostro amato Festival.
Ugo Stomeo: Il mio voto va a Mimì e al suo diamante, che è un po’ anche nostro. Ringrazio tutti per la partecipazione attiva e palpitante a questo contest. L’ho diretto con l’obiettivo unico di passare in rassegna i più grandi protagonisti della nostra canzone che, anche “controvento”, hanno lasciato un segno indelebile.
Andrea Direnzo: Già dall’inizio del contest, sapevo benissimo che “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini avrebbe trionfato. Come si fa a non amare questa canzone-capolavoro che appartiene visceralmente a Mimì? Non l’interprete che canta, bensì un “unicum” che respira e vibra in perfetta osmosi. Lei non canta ma vive quello che canta, donandosi senza riserve, interamente, con tutta la sua Verità di Donna e di Artista. E, in giro, ce ne sono poche di questa caratura, anzi è e sarà immensamente unica. Più che “vorrei cantarti tra cent’anni”, nel caso di Mia Martini e la sua – e solo sua – “Almeno tu nell’universo”, mi viene da dire a gran voce e anima: “voglio viverti da qui all’eternità!”. Mimì, sempre e per sempre!
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