Sanremo
Sanremo History. “Vorrei ricordarti fra cent’anni”: la sfida delle edizioni. Il 1983 accede alle semifinali, mentre oggi il duello è tra 1990 e 1987
Il 1983 ha battuto in una sfida al fotofinish il 1982, mentre oggi il nuovo quarto di finale vedrà opposti il 1990 e il 1987
E’ il lungo percorso che ci porterà a decretare l’edizione principe delle 69 che si sono svolte finora del Festival di Sanremo. Dal 7 gennaio al 4 febbraio una sfida al giorno con il sistema degli scontri diretti stile tabellone tennistico. Tutti i giorni alle 13 vi renderemo conto dei risultati della sfida del giorno prima e vi presenteremo la sfida del giorno successivo: sedicesimi di finale, ottavi, quarti, semifinali e finale che decreterà quella che, secondo la redazione di OA Plus, è l’edizione più bella del Festival di Sanremo.
A passare il secondo turno dei quarti di finale nell’ambito della sfida lanciata dal nostro contest “Vorrei ricordarti fra cent’anni” è stata l’edizione del 1983 contro quella dell’anno precedente, il 1982.
Per il 1983 avevamo scelto questi brani:
MARGHERITA NON LO SA Dori Ghezzi
VACANZE ROMANE Matia Bazar
L’ITALIANO Toto Cutugno
VITA SPERICOLATA Vasco Rossi
1950 Amedeo Minghi
L’edizione del 1983 del Festival di Sanremo, la 33esima, fu condotto da Andrea Giordana affiancato da Isabel Russinova, Anna Pettinelli ed Emanuela Falcetti, all’epoca le tre presentatrici del programma musicale Discoring.
A fare scalpore fu Vasco Rossi, alla sua seconda ed ultima partecipazione al Festival come cantante in gara, con Vita spericolata, divenuta poi una delle sue canzoni più famose (nonostante il pessimo piazzamento nella gara: si classificò infatti al penultimo posto), che nella serata finale, in polemica con l’organizzazione, lasciò il palco mentre il suo brano era ancora in esecuzione, rivelando così al pubblico che gli artisti si stavano esibendo in playback.
Quasi per contrappasso, non altrettanto brillante si rivelerà invece la carriera musicale della vincitrice di quell’edizione: Tiziana Rivale, che si aggiudicò la vittoria della kermesse con il brano Sarà quel che sarà, la quale, in seguito alla vittoria del Festival, registrò modesti riscontri di vendite e di popolarità, tanto che, dopo alcuni anni, scomparirà dalla scena musicale.
Altre canzoni di quell’edizione, assieme alla già citata Vita spericolata, che riscossero un ottimo successo di vendite furono la quarta classificata Vacanze romane dei Matia Bazar (vincitori del Premio della critica) e, soprattutto, la quinta classificata, L’italiano di Toto Cutugno, che vendette milioni di copie in tutto il mondo ed è ancora oggi considerata il pezzo più famoso del repertorio di Cutugno; tutti i brani citati sono divenuti in poco tempo degli evergreen della musica italiana. Non ultimo, il brano con cui Amedeo Minghi esordisce al Festival, 1950, subito eliminato e anche risultato ultimo nel concorso sperimentale del Totip: il brano si rivelerà uno dei suoi più apprezzati, e un classico della canzone d’autore italiana.
Il festival del 1983 vide la partecipazione di un giovane esordiente Marco Armani con il brano “E’ la vita”, che gli valse il decimo posto.
Per il 1982, che esce di scena dal nostro contest, avevamo scelto questi brani:
STORIE DI TUTTI I GIORNI Riccardo Fogli
FELICITA’ Al Bano e Romina Power
E NON FINISCE MICA IL CIELO Mia Martini
SETTE FILI DI CANAPA Mario Castelnuovo
VADO AL MASSIMO Vasco Rossi
Oggi in sfida il 1990 e il 1987!
Per il 1990 abbiamo scelto questi brani:
UOMINI SOLI Pooh
GLI AMORI Toto Cutugno
VATTENE AMORE Mietta/Amedeo Minghi
LA NEVICATA DEL ’56 Mia Martini
DISPERATO Marco Masini
Il quarantesimo Festival di Sanremo si tenne dal 28 febbraio al 3 marzo 1990 e fu presentato da Johnny Dorelli e Gabriella Carlucci, quest’ultima alla sua seconda conduzione del Festival dopo quella del 1988.
Il Festival del 1990 segnò una straordinaria svolta: fece rientrare l’orchestra (assente da dieci anni) e tentò la formula dei cantanti stranieri abbinati a quelli italiani che tanto funzionò negli anni sessanta, artisti che si esibivano però fuori gara.
Due gli esordi ‘canori’ assoluti di questo festival: Rosalinda Celentano, figlia terzogenita di Adriano e Claudia Mori, e Silvia Mezzanotte, quest’ultima diventata dieci anni dopo la voce dei Matia Bazar.
Vincitori della kermesse nella sezione Big risultarono i Pooh con il brano Uomini soli mentre tra le Novità s’impose Marco Masini con la canzone Disperato; grande successo di vendite fu riscontrato anche dalla canzone, terza classificata tra i Big, Vattene amore cantata in coppia da Amedeo Minghi e Mietta, divenuta in breve tempo un vero e proprio tormentone.
Mia Martini si aggiudicò per il secondo anno consecutivo il Premio della critica, con la canzone La nevicata del ’56 scritta per lei da Carla Vistarini, Luigi Lopez, Fabio Massimo Cantini e Franco Califano.
L’interpretazione di Ray Charles, abbinato a Toto Cutugno, fu accolta da cinque minuti di applausi: Cutugno rivelò anni dopo di avere rischiato la squalifica assieme al cantante statunitense: Ray Charles diede un’interpretazione del brano basandosi sul provino originale di Gli amori che Cutugno gli aveva spedito, e che era stato successivamente modificato in quattro battute.
Fu con il 76,26% di share la seconda finale più vista di sempre.
Per il 1987 abbiamo scelto questi brani:
SI PUO’ DARE DI PIU’ Morandi/Tozzi/Ruggeri
IO AMO Fausto Leali
QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO Fiorella Mannoia
LA NOTTE DEI PENSIERI Michele Zarrillo
ROSANNA Nino Buonocore
Il trentasettesimo Festival di Sanremo si tenne dal 4 al 7 febbraio 1987 e fu presentato da Pippo Baudo, con Carlo Massarini in collegamento dal Palarock.
Gli intermezzi comici vennero affidati a Il Trio Lopez-Marchesini-Solenghi, già visti nell’edizione precedente, e a Giorgio Faletti.
Indimenticabili in questa edizione le esibizioni degli artisti internazionali dal Palarock, che videro la presenza tra gli altri dei Duran Duran e di Whitney Houston, quest’ultima addirittura ‘costretta’ al bis, episodio mai accaduto prima al Festival.
Durante la serata finale, Baudo decise di interrompere la kermesse per dare la notizia che all’ospedale di Padova era morto Claudio Villa, considerato il Reuccio della canzone italiana, scatenando l’ira del TG1 che avrebbe voluto dare per primo l’annuncio nel corso del telegiornale della notte.
A vincere la categoria Big fu il trio composto da Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi, con la canzone “Si può dare di più”, che risultò uno dei brani più venduti dell’anno; secondo fu Toto Cutugno, presente come autore con ben quattro brani che giunsero tutti tra le prime 7 posizioni. Tra le Nuove proposte s’impose Michele Zarrillo con la canzone “La notte dei pensieri,”. Tra gli altri brani in concorso, molto successo ottenne “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia, che si assicurò il Premio della critica.
Strepitosi i risultati televisivi del primo Festival con rilevamenti dell’auditel. Media del 68,95% di share (e punta del 77,50% di share medio per la serata finale).
Chi vincerà la seconda sfida dei quarti di finale fra il 1990 e il 1987? Domani alle 13, come di consueto, il verdetto.
La prossima sfida, invece, sarà fra il 1997 e il 2019.
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