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Sanremo History, “Le cinque indimenticabili”. Per coerenza o per principio, ecco i grandi che il Festival l’hanno sempre rifiutato

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De Andrè

Le classifiche di tutto il top, e il flop, visto e ascoltato nella storia del Festival di Sanremo

Dalle canzoni più ironiche alle più criticate, da quelle ‘a luci rosse’ a quelle passate inosservate, dalle meteore alle alternative, ma anche dai look peggiori visti all’Ariston alle scenografie più suggestive, fino ai cantanti plurititolati e quelli plurivincenti. Una classifica al giorno, da oggi e fino al 6 febbraio, per accompagnarvi al prossimo Festival di Sanremo all’insegna del sorriso e del ricordo, facendovi tornare alla mente brani indimenticabili e altri dimenticabilissimi. Quest’oggi il classificone si occupa dei ‘grandi assenti’, ovvero dei grandissimi della musica italiana che non sono mai stati sfiorati dall’idea di calcare il palco sanremese.

I GRANDI ASSENTI

CESARE CREMONINI

E’ nato in una generazione in cui, molto spesso se non sempre, per spiccare il volo, quello definitivo, dal Festival dovevi passare quasi per forza. Lui invece non si è fatto mai indurre in tentazione, rifiutando anche l’invito formale che gli arrivò nel 2014.

EDOARDO BENNATO

Al contrario del fratello Eugenio, al festival con Tony Esposito e anche da solista, mai ha ceduto al fascino della kermesse della musica italiana per eccellenza. Proprio un paio d’anni con sfacciata sincerità disse: “ho un album pronto, ma le major non me lo pubblicano se non vado a Sanremo”. Ribelle e coerente fino all’ultimo.

FRANCESCO GUCCINI

Che Guccini non sia mai stato al Festival tutti lo sanno, che però almeno da autore sfiorò Sanremo in pochi probabilmente lo ricordano. Accadde negli anni ’70 quando scrisse un brano per Caterina Caselli e Gigliola Cinquetti che però non passò le selezioni. La casa discografica chiese poi ad altri di modificare il testo e lui rimase così deluso da decidere di rifiutare qualsiasi collaborazione futura legata al Festival.

FRANCESCO DE GREGORI

Anche lui è stato accostato spesso a Sanremo, ma sul palco c’è sempre e soltanto stato attraverso le cover che spesso gli sono state tributate. Al contrario di Guccini, però, almeno da autore ha partecipato, firmando nel 1980 “Mariù” di Gianni Morandi.

FABRIZIO DE ANDRE’

 “Dovrei andare al festival ad esprimere i miei sentimenti o la tecnica con la quale riesco ad esprimerli, ma credo che questo non possa essere un argomento di competizione”. Questo il testamento che Fabrizio lasciò alla penna di Enzo Biagi forse l’unica volta in cui venne interpellato sul Festival. Non ha evidentemente cambiato idea neanche quando nel ‘93 al Festival andò suo figlio Cristiano che all’Ariston portò proprio un brano di cuore, di pancia e di sentimento come “Dietro la Porta”.

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