Sanremo
Sanremo History, “Le cinque indimenticabili”. Nude look o retine della nonna, ecco i look sanremesi più trash
Le classifiche di tutto il top, e il flop, visto e ascoltato nella storia del Festival di Sanremo
Dalle canzoni più ironiche alle più criticate, da quelle ‘a luci rosse’ a quelle passate inosservate, dalle meteore alle alternative, ma anche dai look peggiori visti all’Ariston alle scenografie più suggestive, fino alle ‘penne’ migliori del Festival, ai cantanti plurititolati e a quelli plurivincenti. Una classifica al giorno, fino al 4 febbraio, per accompagnarvi al prossimo Festival di Sanremo all’insegna del sorriso e del ricordo, facendovi tornare alla mente brani indimenticabili e altri dimenticabilissimi. Dopo i look più strampalati, tema di un altro ‘classificone’, oggi spazio invece ai look più trash di 69 anni di Festival.
TRASH LOOK
1) SABRINA SALERNO E JO SQUILLO – “Siamo donne”, 1991
Si presentano così all’Ariston, ma soprattutto si presenta così Sabrina Salerno, che a un certo punto per non rischiare di istillare dubbi nello spettatore su cosa potesse esserci sotto la giacca, si slaccia il bottone solitario.
2) LOREDANA BERTE’ – “Re”, 1985
Non un’intuizione granché geniale quella della Bertè, e non solo per la pessima scelta del finto pancione, ma anche perché dopo quella esibizione la sua etichetta discografica di allora dopo il Festival le revoca il contratto appena firmato.
3) ARISA – “Guardando il cielo”, 2016
In altre occasioni aveva saputo destare curiosità, in questa invece riesce a destare soltanto sdegno con questa retina che usavano le nonne per mantenere i capelli sistemati anche di notte che le esce dall’abito anch’esso di rara bruttezza. Si fosse fatta consigliare dall’Oviesse, ne sarebbe uscita senz’altro meglio.
4) DONATELLA RETTORE – “Di notte specialmente”, 1994
Deflora il palco dell’Ariston con questo vestito composto da cerchi per la danza ritmica impreziosito da quest’oscena trasparenza. Un vestito che riesce a far sembrare più banale di un caschetto alla Caterina Caselli la smodata criniera scelta come acconciatura.
5) MARCELLA BELLA – “Uomo bastardo”, 2005
Gianni e Marcella, da buoni fratelli, viaggiano a braccetto. Non certo il miglior brano del fratello Gianni, né come testo, né come musica, né soprattutto il miglior look presentato al Festival dalla meravigliosa siciliana che si fa stampigliare un bel “Uomo Bastardo” dietro il tubino.
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