Dentro Sanremo 2022, il direttore di Rai 1: “C’è voglia di ricominciare, voglia di leggerezza, voglia di danzare, voglia di liberarci, di incontrarsi”

Di Gerardo De Vivo

Mascherina, temperatura, green pass, badge. “Può entrare”. Appoggio il pc in postazione, lo collego, mi connetto al wi-fi. Fatto. “Dovete uscire, sanificazione”. Badge d’uscita, attesa, 15 minuti. “Non si sanifica, rimandata”. Si rientra, si ricomincia. La macchina dell’organizzazione non riesce neanche per un istante ad uscire dall’incubo Covid. Con qualche difficoltà evidente, perché tutti hanno la sensazione che le cose vadano meglio. Ma forse no, ma forse si, meglio essere prudenti. Nell’ordinata confusione imperante, il Festival cala l’asso. L’abbiamo atteso, sospirato, desiderato. L‘abbiamo visto fare capolino dalla sua stanza d’albergo, testa piena di bigodini. Fiorello c’è! Amadeus ribadisce la sua versione: “Ero quasi convinto che non sarebbe venuto questa volta. Io sono un martello pneumatico, l’ho stressato già dalle vacanze fatte insieme in estate, ma ero talmente convinto che non sarebbe venuto che avevo fatto preparare una sua sagoma di cartone. E’ stata una bellissima sorpresa”. Versione credibile? Perché no! E cosa farà? “Non lo so, ci sarà di sicuro la prima serata, poi magari andrà via”. Chi non andrà via di sicuro è Amadeus, che all’ennesima domanda su cosa succederebbe in caso di un suo eventuale contagio minaccia: “Se mi prendo il covid restate tutti qui con me per dieci giorni!”. Non grazie, cinque sono quelli giusti per un Festival in cerca di “cognome”.

L’anno scorso doveva essere quello della ripartenza, quest’anno quello della gioia. Il direttore di Rai 1, Stefano Coletta, trova la sua definizione nelle canzoni in gara. Ci vede “voglia di ricominciare, voglia di leggerezza, voglia di danzare, voglia di liberarci, di incontrarsi, di dirsi”. Noi le abbiamo già ascoltate quindici giorni fa, oggi un nuovo ascolto, quello all’Ariston in versione “da competizione”. Perché da ora in poi si canta con l’orchestra: vedremo per chi sarà un aiuto e per chi, invece, sarà un problema.

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Crediti foto: LaPresse