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Sanremo 2021, la proposta di Matteo Bassetti per il pubblico in presenza: “Mandiamo 200 sanitari vaccinati”

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sanremo 2021: la proposta del virologo bassetti con un pubblico di sanitari

L’edizione 2021 del festival di Sanremo è in programma per il prossimo marzo. Il virologo Matteo Bassetti, in seguito alle polemiche sulla presenza dei figuranti al Teatro Ariston, ha detto la sua attraverso un’intervista nel programma “Un giorno da pecora”, proponendo un pubblico composto da personale sanitario vaccinato. 

Festival di Sanremo 2021: pubblico in sala oppure no? La proposta del virologo Matteo Bassetti

Non c’è Festival di Sanremo senza polemiche, questo è un dato di fatto! E anche quest’anno non poteva essere che così. Se l’edizione 2020 era partita con le accuse al direttore artistico di sessismo per l’esigua presenza in gara di cantanti donne, quest’anno il polverone si è alzato a causa della presenza del pubblico in sala.

Fin dall’inizio, Amadeus e il suo fido compagno Fiorello hanno dichiarato che avrebbero condotto Sanremo 2021 solo e soltanto con la partecipazione di spettatori all’interno, ovviamente, della storica location rappresentata dal Teatro Ariston. Il problema sembrava risolto dopo lo slittamento della kermesse da febbraio a marzo, ma le cose si sono complicate dopo le ultime dichiarazioni del Ministro della Cultura.

Attraverso un messaggio su Twitter, Dario Franceschini ha infatti sottolineato come l’Ariston sia un teatro come tutti gli altri e dato che i teatri italiani, come stabilito dall’ultimo DPCM, sono chiusi al pubblico, Sanremo 2021 potrà svolgersi solo senza pubblico in sala. Dichiarazione che evidentemente farebbe sfumare la trovata della direzione artistica di riempire la platea con figuranti retribuiti; nello specifico con coppie di conviventi tamponati e dunque, in teoria, negativi al Coronavirus.

Tali dichiarazioni, secondo alcune indiscrezioni riportate dell’agenzia stampa Adkronos, avrebbero portato Amadeus a pensare seriamente e clamorosamente di abbandonare la conduzione del Festival (non è chiaro se anche la direzione artistica). Infatti, per il conduttore ravennate il Festival della Canzone Italiana, che ha festeggiato il suo 79esimo compleanno lo scorso 29 gennaio, senza la presenza di spettatori in carne ed ossa sarebbe come “un circo senza animali”.

Matteo Bassetti, la proposta per Sanremo 2021 che coinvolge i sanitari: “Mandiamo dentro chi è già vaccinato”

Nella bagarre mediatica che va avanti da giorni si è inserito anche Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova e ormai popolarissimo volto del piccolo schermo. Intervistato a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1 ha espresso le sue idee sulla presenza di un pubblico in sala e lanciato una proposta: «Al due di marzo avremo un milione e mezzo di sanitari vaccinati con la seconda dose, li premiamo per quello che hanno fatto nel 2020, ne prendiamo 200-300 e mandiamo dentro chi è già vaccinato».

Per il dottore, così facendo, si lancerebbe anche un messaggio simbolico agli italiani. Secondo la sua opinione, la partecipazione al Festival di Sanremo 2021 di personale sanitario sarebbe da intendere anche come un piccolo premio per il grande operato svolto nel combattere la pandemia; e tutto ciò senza problematiche legate ad eventuali contagi all’Ariston: «Saremmo tutti più sicuri. Potrebbe essere un modo per andare più in sicurezza».

La proposta di Bassetti è convincente e anche apprezzabile: i biglietti per il Festival di Sanremo hanno, in genere, prezzi esosi che molti italiani di certo non possono permettersi; anche se grandissimi appassionati di musica. L’idea di “regalare” lo spettacolo di Sanremo dal vivo ad un pubblico selezionato, che verrebbe addirittura retribuito, non è certo il massimo; anche se si svolgesse tutto in sicurezza.

Ad ogni modo, l’idea del medico non risolve la questione principale, che ha spinto addirittura il Codacons a minacciare azioni legali qualora la manifestazione si svolgesse in modalità che potrebbero essere rischiose per la salute pubblica. Il “cavillo” che ha fatto montare tutte queste polemiche, infatti, non è tanto la presenza del pubblico in sala, che sia esso vaccinato o tamponato, ma il fatto che il Teatro Ariston è, per l’appunto, un teatro e non uno studio televisivo.

Molte trasmissioni, come ad esempio il Cantante Mascherato di Raiuno in onda proprio ieri (venerdì 29 gennaio 2021), fanno utilizzo di figuranti perché lo show si svolge in uno studio televisivo, non in uno spazio teatrale.

Sorprende un po’, quindi, questo “accanimento” di Amadeus nei confronti del pubblico fisico e le conseguenti “minacce” di abbandonare il suo ruolo per Sanremo 2021; soprattutto alla luce del fatto che recentemente ha condotto anche lo show di Capodanno sulla prima rete esattamente senza spettatori in studio. E se di certo L’Anno Che Verrà non ha l’importanza culturale del Festival di Sanremo, non si può neanche dire che la notte di San Silvestro senza persone festeggianti non appaia come “un circo senza animali”.

Adesso la missione del direttore artistico è quella di dimostrare che il Teatro Ariston sia anche uno studio televisivo, e che quindi il pubblico risulta fondamentale in quanto “elemento coreografico e strettamente funzionale alla trasmissione”, come stabilisce il DPCM in vigore.

Ce la faranno i nostri eroi? Chissà, intanto sarebbe bello che qualcuno pensasse anche al pubblico che guarderà il mitico Festival di Sanremo da casa e che in questo anno di lockdown, quarantene e limitazioni varie, ha trovato compagnia e “conforto” anche dai programmi e dagli eventi televisivi più amati.

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