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SANREMO HISTORY. “Vorrei ricordarti fra cent’anni”: la sfida delle edizioni. Il 1969 vince il primo turno dei quarti contro il 1970. Oggi in sfida 1982 e 1983

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Il 1969 di “Zingara” ha vinto con l’80 per cento dei voti della giuria di redazione contro il 1970 e passa il primo turno dei quarti di finale. Oggi il duello fra due edizioni vicinissime: il 1982 e il 1983

 

E’ il lungo percorso che ci porterà a decretare l’edizione principe delle 69 che si sono svolte finora del Festival di Sanremo. Dal 7 gennaio al 4 febbraio una sfida al giorno con il sistema degli scontri diretti stile tabellone tennistico. Tutti i giorni alle 13 vi renderemo conto dei risultati della sfida del giorno prima e vi presenteremo la sfida del giorno successivo: sedicesimi di finale, ottavi, quarti, semifinali e finale che decreterà quella che, secondo la redazione di OA Plus, è l’edizione più bella del Festival di Sanremo.

A passare il primo turno dei quarti di finale nell’ambito della sfida lanciata dal nostro contest “Vorrei ricordarti fra cent’anni” è stata l’edizione del 1969 contro quella dell’anno successivo, il 1970.

Per il 1969 avevamo scelto questi 5 brani: ZINGARA Bobby Solo/Iva Zanicchi; LONTANO DAGLI OCCHI Sergio Endrigo/Mary Hopkin; MA CHE FREDDO FA Nada/The Rokes; UN’AVVENTURA Lucio Battisti/Wilson Pickett; COSA HAI MESSO NEL CAFFE’ Riccardo del Turco/Antoine

L’edizione del 1969, la 19º del Festival, condotta da Nuccio Costa affiancato da Gabriella Farinon, fu vinta da Bobby Solo e da Iva Zanicchi con la canzone “Zingara”, divenuta poi un’evergreen della musica italiana, specialmente nella versione dell’”Aquila di Ligonchio”, e vide per la prima (e ultima) volta sul palco dell’Ariston come interprete, dopo due partecipazioni consecutive come autore (Non prego per te nel 1967 e La farfalla impazzita nel 1968), Lucio Battisti, con la canzone “Un’avventura”, eseguita in abbinamento con Wilson Pickett. A causa del clima sessantottino che ancora si respirava forte nell’aria in Italia, l’edizione del Festival del 1969 rischiò di essere compromessa da un Controfestival organizzato da Dario Fo e Franca Rame che si tenne nei giardini di Villa Ormond. La contro manifestazione, tuttavia, organizzata anche con il supporto del Partito Comunista Italiano, non ebbe particolare successo a causa della disorganizzazione, ma inizialmente impensierì non poco gli organizzatori del Festival, i quali, per evitare incidenti in diretta ripresi dalle telecamere, ipotizzarono di tenere la gara canora nel pomeriggio e di mandare in serata in tv le immagini registrate.

Oggi in sfida il 1982 e il 1983! 

Per il 1982 abbiamo scelto questi 5 brani:

STORIE DI TUTTI I GIORNI Riccardo Fogli

FELICITA’ Al Bano e Romina Power

E NON FINISCE MICA IL CIELO Mia Martini

SETTE FILI DI CANAPA Mario Castelnuovo

VADO AL MASSIMO Vasco Rossi

 

 

 

Il 32º Festival della canzone italiana si tenne dal 28 al 30 gennaio 1982, condotto da Claudio Cecchetto, alla sua terza conduzione consecutiva, affiancato dalla debuttante Patrizia Rossetti.

Vincitore del Festival ricordato per una scenografia da discoteca, con enorme dispendio economico per l’impianto luminoso più costoso di sempre, fu Riccardo Fogli con “Storie di tutti i giorni”, composta assieme a Maurizio Fabrizio e Guido Morra, mentre secondi giunsero la coppia Al Bano-Romina con quello che forse resterà il loro brano più famoso tra i famosi: “Felicità”. Terzo, invece, Drupi con “Soli”, miglior piazzamento della sua storia al Festival dei fiori.

Ma l’edizione dell’82 verrà ricordata anche e soprattutto per la prima partecipazione di due cantanti che diventeranno big assoluti della storia della canzone italiana: Zucchero con “Una notte che vola via” e Vasco Rossi, ultimo con “Vado al massimo”, protagonista anche dell’involontaria gaffe del microfono ‘intascato’ a fine esibizione, che cadde rovinosamente sul palco provocando un tonfo sordo prima di essere raccolto dal concorrente successivo, Christian.

Un altro aneddoto è legato all’Orchestra Casadei, che doveva partecipare ma fu poi esclusa appannaggio di Lene Lovich.

Fu l’edizione che vide l’istituzione del premio della critica che, nell’occasione, fu appannaggio di Mia Martini che interpretò “E non finisce mica il cielo”, scritta per lei da Ivano Fossati. Fu inoltre la prima volta che un ospite, i Bee Gees, si esibì in collegamento satellitare da New York.

Per il 1983 abbimao scelto questi 5 brani: 

MARGHERITA NON LO SA  Dori Ghezzi

VACANZE ROMANE Matia Bazar

L’ITALIANO Toto Cutugno

VITA SPERICOLATA  Vasco Rossi

1950 Amedeo Minghi

 

 

L’edizione del 1983 del Festival di Sanremo, la 33esima, fu condotto da Andrea Giordana affiancato da Isabel RussinovaAnna Pettinelli ed Emanuela Falcetti, all’epoca le tre presentatrici del programma musicale Discoring.

A fare scalpore fu Vasco Rossi, alla sua seconda ed ultima partecipazione al Festival come cantante in gara, con Vita spericolata, divenuta poi una delle sue canzoni più famose (nonostante il pessimo piazzamento nella gara: si classificò infatti al penultimo posto), che nella serata finale, in polemica con l’organizzazione, lasciò il palco mentre il suo brano era ancora in esecuzione, rivelando così al pubblico che gli artisti si stavano esibendo in playback.

Quasi per contrappasso, non altrettanto brillante si rivelerà invece la carriera musicale della vincitrice di quell’edizione: Tiziana Rivale, che si aggiudicò la vittoria della kermesse con il brano Sarà quel che sarà, la quale, in seguito alla vittoria del Festival, registrò modesti riscontri di vendite e di popolarità, tanto che, dopo alcuni anni, scomparirà dalla scena musicale.

Altre canzoni di quell’edizione, assieme alla già citata Vita spericolata, che riscossero un ottimo successo di vendite furono la quarta classificata Vacanze romane dei Matia Bazar (vincitori del Premio della critica) e, soprattutto, la quinta classificata, L’italiano di Toto Cutugno, che vendette milioni di copie in tutto il mondo ed è ancora oggi considerata il pezzo più famoso del repertorio di Cutugno; tutti i brani citati sono divenuti in poco tempo degli evergreen della musica italiana. Non ultimo, il brano con cui Amedeo Minghi esordisce al Festival, 1950, subito eliminato e anche risultato ultimo nel concorso sperimentale del Totip: il brano si rivelerà uno dei suoi più apprezzati, e un classico della canzone d’autore italiana.

Il festival del 1983 vide la partecipazione di un giovane esordiente Marco Armani con il brano “E’ la vita”, che gli valse il decimo posto.

Chi vincerà la seconda sfida dei quarti di finale fra il 1982 e il 1983? Domani alle 13, come di consueto, il verdetto.

 

La prossima sfida, invece, sarà fra il 1990 e il 1987.

 

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