Musica
Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: Rettore vince contro Iva Zanicchi e accede ai 16mi. Ecco le sfide di domani
Scopriamo chi vince la ventiseiesima sfida dei trentaduesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Rettore e Iva Zanicchi
SFIDANTE | RETTORE
Continuano le sfide a colpi di canzoni sanremesi di Vorrei cantarti fra cent’anni e con lo “scontro” numero ventisei, sale sul palco una grande protagonista della canzone italiana, la “splendida splendente” Rettore.
Con “Di notte specialmente”, una delle sue canzoni probabilmente più sottovalutate, Donatella Rettore fa ritorno nel 1994 al Festival di Sanremo dopo quasi dieci anni di assenza. Si presenta in gara, sempre con la sua prorompente personalità e un look eccentrico, presentando un pezzo scritto da lei con Claudio Rego.
Di notte specialmente, ballad pop-rock, si classifica al decimo posto, riuscendo però a superare Loredana Bertè, che con “Amici non ne ho” si classifica dodicesima. Il singolo va abbastanza bene anche in classifica, restando nella Top 20 per ben due settimane, affacciandosi anche nella Top 10, esattamente al Numero 10.
SFIDATA | IVA ZANICCHI
Rettore si trova a sfidare una delle icone del Festival di Sanremo, la donna che nella storia della nostra amata kermesse ha vinto il maggior numero di volte. Stiamo parlando ovviamente di Iva Zanicchi, che troviamo in gara “La notte dell’addio”.
Dopo aver partecipato l’anno precedente con “I tuoi anni più belli”, non classificandosi in finale, Iva Zanicchi torna al Festival di Sanremo nel 1966 con “La notte dell’addio”.
Scritto per L’aquila di Ligonchio da Alberto Testa, Giuseppe Diverio e Memo Remigi, il brano si classifica solo al tredicesimo posto. Ma è dall’anno seguente che Iva Zanicchi si prenderà le sue soddisfazioni e la rivincita, vincendo con “Non pensare a me”. Iva detiene anche il record di ben tre vittorie al Festival della Canzone Italiana. Ha infatti vinto anche nel 1969 con l’evergreen “Zingara” e nel 1974 con “Ciao cara, come stai?”.
Curiosità: “La notte dell’addio” è stata registrata anche da Ornella Vanoni accompagnata da Herbie Hancock al pianoforte e inserita nell’album del 1986 “Ornella &… “. Un’altra versione è quella di Battiato che, durante la terza serata del Festival di Sanremo 2011, l’ha interpretata insieme a Luca Madonia.
ESITO | SFIDA 26
Vince a mani basta questa ventiseiesima sfida “Di notte specialmente” di Donatella Rettore. Entrambe le canzoni hanno la parola “notte” nel titolo, ma la giuria speciale e la redazione si sono trovate d’accordo nel premiare il brano della Rettore. Nulla da fare per “l’aquila di Ligonchio”, Iva Zanicchi, che lascia definitivamente la gara.
COMMENTI | GIURIA
Roberta Faccani: Che dire???? Voto alla Rettore nonostante la sua non fosse una gran canzone, ma la stimo per essere stata una innovatrice.
Timothy Cavicchini: “La notte dell’addio”. Ho ritrovato una Iva più rock che mai.
VOTI | GIURIA
Di notte specialmente: 16 (Michele Cortese, Andrea Direnzo, Giacomo Fronzi, Mattia Ottavio Sammarco, Emily De Salve, Roberta Faccani, Daniela Pedali, Patrizia Cirulli, Andrea Baldinazzo, Giuseppe Salpietro, Enrico Spada, Margherita Ventura, Claudio Bolognesi, Juary Santini, Francesca Amodio, Fabrizio Testa).
La notte dell’addio: 6 (Michele Monia, Timothy Cavicchini, Eleonora Magnifico, Antonio Toni, Roberto Santangelo, Ugo Stomeo).
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THE WINNER IS…
LE SFIDE DI DOMANI
32MI DI FINALE: IL POSTINO (AMAMI UOMO) di Renzo Rubino VS. CON TE PARTIRO’ di Andrea Bocelli
IL POSTINO (AMAMI UOMO) di Renzo Rubino – Il cantautore tarantino si affaccia per la prima volta al Festival di Sanremonel 2013, fra le “Nuove Proposte”. Si presenta con un brano che in qualche modo crea scalpore, perché parla di una storia d’amore, e dell’innamoramento, tutto al maschile.
Scritto dallo stesso Renzo Rubino con Andrea Rodini (coautore della parte testuale), il brano si classifica al terzo posto, superato dal collega pugliese Antonio Maggio (Mi servirebbe sapere) e da Ilaria Porceddu (In equilibrio).
L’ispirazione per il brano è venuta al cantautore da Cinzia Otherside, personaggio del fumetto Rat-Man. SI tratta di un uomo che decide di lasciare il suo lavoro di postino per diventare la prostituta transessuale Cinzia. Nel testo, attraverso il termine “apparecchiami”, viene citato anche Enzo Jannacci.
È curioso notare come Il postino (amami uomo) abbia diviso la giuria di qualità e il pubblico da casa: primo nelle preferenze al televoto, ultimo fra i 4 finalisti secondo la giuria di qualità. Ad ogni modo, Rubino con la sua prima canzone sanremese porta a casa l’importante Premio della Critica “Mia Martini”.
CON TE PARTIRO’ di Andrea Bocelli – Dopo aver trionfato nel 1994 tra le Nuove Proposte con “Il mare calmo della sera”, il giovane tenore Andrea Bocelli torna al Festival di Sanremo anche nel ’95, ma questa volta nella categoria dei “Big”.
Sul palco del Teatro Ariston presenta una delle canzoni che più rappresentano l’Italia nel mondo, Con te partirò. La magistrale composizione porta la firma del cantautore Luciano Quarantotto e di Francesco Sartori, dal 1992 tastierista de Le Orme al posto del fondatore Tony Pagliuca.
Andrea Bocelli con la sua proposta sanremese non riesce a salire nemmeno sul podio e si ferma al quarto posto. A vincere sarà Giorgia con “Come saprei”. A proposito dei quella seconda partecipazione al Festival, il cantante non vedente ha dichiarato: «La prima volta che andai al Festival mi divertii. L’anno dopo , invece, tra i Big, non mi divertii per niente. Non solo perché non arrivai tra i primi tre: avevo altri pensieri, mia moglie stava per partorire. Del resto, la canzone non era di quelle che sfondano subito».
In effetti Con te partirò non ha sfondato subito, ma semplicemente più tardi. Il brano farà diventare Bocelli una vera star internazionale che entra nel Guinness dei primati come il primo interprete ad avere contemporaneamente tre album nei primi posti della classifica americana.
Con te partirò entra nelle classifiche di mezza Europa. La versione inglese Time to say goodbye, interpretata insieme a Sarah Brightman, vende due milioni e trecentomila copie in Germania. Donna Summer la incide in versione dance. In più, qui in Italia diventa un vero e proprio tormentone, in quanto colonna sonora di una delle campagne pubblicitarie più martellanti di Telecom.
32MI DI FINALE: CANZONE PER TE di Sergio Endrigo VS. PIAZZA GRANDE’ di Lucio Dalla
CANZONE PER TE di Sergio Endrigo – A distanza di un anno dalla morte di Luigi Tenco, che lascerà una ferita indelebile nella storia del Festival, a Sanremo 1968 troviamo uno dei cast migliori di sempre per per lo spessore artistico degli interpreti e dei musicisti che firmano i brani, per un’edizione all’insegna della canzone d’autore.
Tra i concorrenti c’è anche Sergio Endrigo. Dopo il debutto del ’66, la partecipazione del ’67 con “Dove credi di andare” e l’esperienza all’Eurovision Song Contest, il cantautore nato a Pola torna all’Ariston per la terza volta consecutiva e in questa occasione vince con “Canzone per te”, brano scritto a quattro mani con Sergio Bardotti. Ma sarà solo la prima di altre soddisfazioni: l’anno seguente infatti si classificherà secondo con Lontano dagli occhi e nel ’70 terzo con L’arca di Noè, cantata con Iva Zanicchi.
A vincere nello storico primo Festival di Pippo Baudo, come già detto, fu proprio Endrigo con la sua proposta musicale dai toni crepuscolari e dalla classica impronta melodica, che ripagava il cantautore del suo impegno come artista sensibile e poco incline a compromessi. Una canzone ben confezionata che parla di un amore talmente bello, che per la sua fine crea così tanto dolore da sperare che possa finire il prima possibile, in modo che entrambi gli innamorati possano ritrovare la serenità per avvicinarsi ad una nuova storia sentimentale.
PIAZZA GRANDE’ di Lucio Dalla – Dopo l’esordio del 1966 con “Pafff…bum!”, abbinato con gli Yardbirds, Lucio Dalla torna al Festival della Canzone Italiana di Sanremo per la quarta volta con la commovente “Piazza grande”. La canzone, che rappresenta la fine della prima fase artistica dell’originale cantautore bolognese, è dedicata a un senzatetto realmente vissuto e vede le firme per il testo di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti, mentre per la musica di Rosalino Cellamare; ovvero l’amico Ron.
Il brano era nato dalla chitarra di Ron come motivo di genere country americano, ma nelle rielaborazioni successive, arrangiata con arpeggi di chitarra acustica e strumenti a plettro, ricorda il genere popolare portoghese del fado. Difatti il motivo somiglia molto ad un brano del 1968 cantato dalla cantante portoghese Amália Rodrigues con il titolo “Vou Dar de Beber à Dor.
Inizialmente la canzone viene proposta a Gianni Morandi, Lucio però non vuole rinunciare al pezzo e riesce a presentarsi al Festival, resistendo alle pressioni della sua casa discografica, che peraltro avrebbe voluto intitolare il brano “Canal Grande”. In gara con il titolo di “Piazza grande”, raccontando di Piazza Maggiore a Bologna, il brano si classifica all’ottavo posto con 89 preferente. A vincere, con 343 voti, sara “I giorni dell’arcobaleno” di Nicola di Bari che vince per la seconda volta consecutiva, dopo aver presentato l’anno prima “Il cuore è uno zingaro”.
Chi vincerà le prossime sfide di “Vorrei cantarti tra cent’anni”? Continuate a seguire QUI su OA Plus per scoprirlo!!
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