Musica
Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: Anna Oxa batte di poco Giuni Russo e con “Processo a me stessa” vola ai 16mi
Scopriamo chi vince la ventinovesima sfida dei trentaduesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Giuni Russo e Anna Oxa
SFIDANTE | GIUNI RUSSO
Vorrei cantarti fra cent’anni continua e dopo la sfida numero ventotto, che ha visto contrapposti Sergio Endrigo e Lucio Dalla, passiamo ad un’artista che Sanremo lo ha sognato per tanto tempo prima di lasciarci, Giuni Russo.
La carismatica cantante palermitana accede alla gara con il suo ultimo successo sanremese, Morirò d’amore. Questa canzone è importante per la carriera della Russo, ma anche per Sanremo per il lungo tragitto che l’ha portata al Festival. Il brano, scritto alla fine degli anni ’80 dalla stessa Giuni e da Maria Antonietta Sisini con Vania Magelli, infatti, riesce ad accedere al nel cast dopo ben tre tentativi.
Morirò d’amore, in cui troviamo alcune citazioni di varie poesie di San Giovanni della Croce, viene proposto al Festival per la prima volta nel 1989, ma viene bocciato. Il pezzo resta inedito e viene riproposto nel 1997, ma la commissione artistica di quell’edizione della kermesse lo boccia ancora, definendo il provino addirittura “stonato”. Il brano resta così nel cassetto e nel frattempo Giuni Russo si ammala.
Nel 2002 l’iconica cantante palermitana, che desidera fortemente poter tornare sul palco dell’Ariston, fa un ultimo tentativo. Contatta personalmente l’allora presentatore e direttore artistico del Festival, Pippo Baudo, che cede e finalmente Morirò d’amore viene accettata, prendendo finalmente parte alla gara nella cinquantatreesima edizione di Sanremo, targata 2003.
Inizialmente viene presa in considerazione la possibilità di sottoporre alla commissione artistica un altro brano, “Amore intenso”, ma la scelta alla fine ricade proprio sul provino di Morirò d’amore, già bocciato per ben due volte.
Nel 2003, edizione che vede vincere Alexia tra i big e Dolcenera tra i giovani, Giuni Russo riesce a conquistare la Top 10, attestandosi al settimo posto in classifica. Morirò d’amore piace soprattutto alla giuria dei giornalisti, arrivando secondo nella graduatoria per l’assegnazione del Premio della critica “Mia Martini”, portato a casa poi da Sergio Cammariere (classificato per sedicesimi). Morirò d’amore, arrangiato da Franco Battiato e Roberto Colombo, riesce a conquistare il Premio “Volare” per il miglior arrangiamento, per la felicità e la soddisfazione di Giuni, che torna al Festival dopo 35 anni di attesa.
«A Sanremo volevo andarci a tutti i costi. Ero arrabbiatissima. Dicevo: io sto morendo e non ho coronato la mia carriera come avrei voluto. Così sono andata a Roma e ho chiesto a Baudo, che era il direttore artistico, di darmi la possibilità di proporre alla giuria un brano. Lui non lo sapeva, ma era la stessa canzone che mi aveva boicottato per ben due volte» – raccontò la Russo prima di lasciarci un anno dopo la sua “vittoriosa” partecipazione a Sanremo.
SFIDATA | ANNA OXA
Nella nostra gara Giuni Russo sfida virtualmente Anna Oxa, che torna al Festival di Sanremo nel 2006 per la tredicesima e penultima volta, su un numero totale di quattordici partecipazioni e ben due vittorie.
Tra le icone del nostro Festivalone, capace sempre di rinnovarsi e sorprendere per le sue trasformazioni artistiche, la Oxa si presenta con un brano a dir poco particolare, dal titolo enigmatico “Processo a me stessa”.
Il brano porta la firma di Pasquale Panella e della stessa Oxa, ma non riesce a conquistare il pubblico. Infatti, in questa edizione divisa in categorie (Donne, Uomini, Gruppi, Giovani), Processo a me stessa non si classifica nemmeno per la serata finale, probabilmente penalizzato dall’atteggiamento della cantante e dalla sua strategia di comunicazione.
Difatti Anna Oxa ancora una volta fa parlare di sé: alla vigilia della kermesse oscura il suo sito web ufficiale e si nega a fotografi; creando scalpore e un grande mistero intorno al suo brano sanremese. Il testo di Processo a me stessa, come da tradizione, non viene pubblicato su Tv Sorrisi e Canzoni e la Oxa durante le prove a porte aperte per la stampa, chiede invece le porte chiuse.
Così cresce la curiosità da parte del pubblico televisivo, che deve aspettare la seconda serata del Festival per vedere l’esibizione della cantante di Senza pietà, che si presenta con una scenografia scarna e spettrale, accompagnata da un coro polifonico albanese, mentre legge il testo del brano con dei fogli in mano, che poi abbandona sul palcoscenico strofa dopo strofa. Risultato? Anna Oxa viene eliminata e non accede nemmeno alla serata finale.
ESITO | SFIDA 29
Ci sono canzoni che sono rimaste profondamente nel ricorso degli appassionati del Festival, e poi ci sono artisti che invece risiedono nel nostro cuore. È il caso di Giuni Russo senza dubbio, che ha dato avvia ad’ultra sfida all’ultimo voto. Però solo un brano sanremese può passare ai sedicesimi, ed è Processo a me stessa della Oxa. Per “Morirò d’amore”la gara termina qui.
COMMENTI | GIURIA
Fabrizio Testa: Sfida bastardissima, amo entrambe. Scelgo Anna perché “Processo a me stessa” è uno dei brani più coraggiosi degli ultimi 30 anni.
Roberta Faccani: La Oxa tutta la vita anche con il suo peggio. Ma se la riascolto ancora oggi non era una brutta canzone. Lei osa sempre.
Timothy Cavicchini: “Processo a me stessa”. Non amo le canzoni plurali, tipo “motto”, tuttavia la voce di Anna è inconfondibile.
Andrea Direnzo: Quando Giuni Russo partecipò a quel Sanremo 2003, provai gioia ed emozioni fortissime. Anna Oxa è una grandissima Artista, ma Giuni Russo è “oltre”.
VOTI | GIURIA
Processo a me stessa: 15 (Michele Monina, Roberta Faccani, Claudia Casciaro, Timothy Cavicchini, Andrea Baldinazzo, Antonio Toni, Mattia Ottavio Sammarco, Ugo Stomeo, Fabrizio Testa, Margherita Ventura, Francesca Amodio, Andrea Butera, Claudio Bolognesi, Simona Bastiani, Juary Santini).
Morirò d’amore: 13 (Roberta Giallo, Daniela Pedali, Eleonora Magnifico, Patrizia Cirulli, Andrea Direnzo, Giacomo Fronzi, Michele Cortese, Dajana D’Ippolito, Gianpaolo Chiriacò, Giovanni Cirfiera, Emily De Salve, Enrico Spada, Roberto Santangelo).
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