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Musica

Sanremo 2021, il Festival del ritmo. Il PAGELLONE DEFINITIVO di Gabriele Bertozzi

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Sanremo 2021 orchestra

Ed anche quest’anno, dopo tutte le difficoltà legate alla situazione che stiamo vivendo, si è concluso il settantunesimo festival della canzone italiana, città di Sanremo

Vincono i Maneskin, band di ragazzi molto giovani che già avevano mostrato il loro valore ad X- Factor, con un brano Rock molto aggressivo dal titolo “Zitti e buoni”, Damiano frontman eccezionale, molto carismatico che lascia presagire, vorrei sbagliarmi, che prima o poi potrebbe tentare la strada anche da solista. Voto 8.

Al secondo posto Fedez e Michielin, tanto discussi per il supporto della Ferragni (moglie di Fedez ), in occasione dei voti da casa nella serata finale, discussione sterile senza senso che non toglie la grande sensibilità e umanità dei due illustri coniugi. Il brano “Chiamami per nome”, prosegue sulla linea già percorsa da tempo dal rapper e la cantante nella loro collaborazione quasi decennale, ma la sensazione è che stavolta il brano non sia forte come i precedenti, ad esempio “Magnifico”, perché manca di un vero lancio nell’inciso che te lo faccia ricordare. Voto 6,5.

Al terzo posto la certezza Ermal Meta con il brano “Un milione di cose da dirti”, brano estremamente Pop, con un testo interessante, ed alcune intuizioni armoniche di gusto, insomma un brano scritto bene. Ermal ha dichiarato che è un brano che aveva nel cassetto e voleva andare a Sanremo con un brano che non fosse troppo forte, dichiarazione che mi ha incuriosito sul cosa potrebbe pubblicare nei prossimi mesi, se questo per lui è un brano leggerino, mi viene l’acquolina in bocca. Voto 8,5.

Passiamo ora a quelli fuori dal podio, oserei dire, all’insegna degli anni ’80 i geniali Colapesce e Di Martino con la loro “Musica leggerissima”, melodia ed arrangiamento superlativi, il classico brano che ti rimane in testa e destinato a supportarci nella prossima estate, con un testo che ci solleva il morale. Voto 9.

Irama di strada ne ha fatta da Amici in poi, “La genesi del tuo colore” è un brano smaccatamente Disco, con ottime intuizioni, ad esempio l’utilizzo del vocoder che rende il brano molto suggestivo, forse il risultato finale penalizzato dal fatto che non abbia potuto esibirsi nelle serate perché un suo collaboratore è risultato positivo al Covid. Voto 7.

Willie Peyote e la sua “Mai dire mai (La locura)”, ebbene lui nasce come rapper, in questo brano si sentono tante influenze Hip Hop ed anche una sbirciatina alle sonorità che tanto lustro hanno dato ai Subsonica, il testo non è di immediata comprensione, ma accattivante, generando durante il Festival qualche polemicuccia sul concetto di patriarcato. Voto 9.

Ora veniamo ad Annalisa, al tempo Annalisa Scarrone, con “Dieci”: brano firmato da lei stessa (e fra gli autori spunta un certo Paolo Antonacci) sul quale non faccio approfondimenti ma lascio a voi una libera interpretazione. Il brano racconta l’amore per la musica di, Annalisa, ma sembra un rimescolamento di frammenti dei suoi brani precedenti, anche l’arrangiamento non aggiunge nulla di non già sentito nelle sue produzioni, un vero peccato, perché Annalisa è una delle cantanti più tecniche di questo Sanremo, impeccabile, ma dovrebbe ripensare al concetto di fare solo l’interprete. Voto 7,5.

Madame, cantautrice giovanissima ma che già mostra una personalità incisiva, il brano “Voce” se lo è scritta addosso perfettamente, anche se traspare un volere eccedere nel suo modo di stare sul palco e in una interpretazione, a volte forzata. E’ giovanissima, crescerà. Voto 8.

Orietta Berti, “Quando ti sei innamorato” dimostra cosa vuol dire conoscere il “mestiere”, a livello vocale precisa come un rasoio, il brano classic pop non aggiunge niente e non rende merito a pieno alla professionalità e talento della Berti. Voto 6,5.

Arisa si presenta a Sanremo con il brano scritto da Gigi D’Alessio “Potevi fare di più”. Arisa cambia look stilistico, abbassando il suo range vocale (anche troppo) soprattutto nella prima strofa, nella quale atipicamente è quasi fuori range nelle note basse, per potere essere più graffiante e potente nell’inciso, quindi via lustrini e colori “di testa“ in un brano ben confezionato che richiama il Pop anni ’90. Voto 8,5.

La rappresentante di lista con il brano “Amare”, un brano con una bella spinta e ritmiche coinvolgenti, d’altronde la penna di Dardust non sbagli , il tutto valorizzato dalla solidità vocale di Veronica. Voto 9.

Extraliscio feat. Davide Toffolo con il brano “Bianca luce nera” dalle sonorità Balcaniche, interessante l’utilizzo del Theremin, strumento utilizzato da altri in questo Sanremo e che tanto amava il compianto Morricone. Il brano è il classico brano che avrà successo, appena sarà possibile, nelle sale da ballo e balere. Peccato che a livello scenico sia risultato il featuring padrone della scena, a discapito dei suoi compagni di viaggio. Voto 7,5.

Lo stato sociale , “Combat Pop”, sinceramente le aspettative su questo gruppo erano più alte, un brano che risulta essere una continua citazione al Bennato d’annata, ma con sapidità. Voto 6.

Noemi, “Glicine”, brano nel quale ha collaborato sotto pseudonimo Mahmood, il brano non presenta qualcosa di diverso dalla Noemi Pop degli ultimi tempi, nostalgia dei tempi di Briciole mood più affine alle sue corde vocali, cambio di look non solo stilisticamente, ma anche esteticamente. Voto 7.

Malika Ayane , “Ti piaci così” , brano dal ritmo incalzante nello stile che contraddistingue Malika in un lavoro che vede la firma anche di Pacifico, suo autore da anni, avvincente sia nella strofa molto ritmica, che nell’inciso molto melodico che apre valorizzando la vocalità dell’ interprete. Voto 7,5.

Fulminacci, “Santa Marinella” e si respira quell’odore delle borgate Romane dal sapore retrò, strizzando l’occhio al suo compaesano illustre Luca Barbarossa. Voto 6,5.

Max Gazzè porta con ironia “Il farmacista”, brano nel quale è presente una citazione dal
film di Mel Brooks Frankenstei Junior, dal punto di vista musicale non delude mai rimanendo in quello che ormai è uno stile riconoscibile. Voto 8.

Fasma con il brano “Parlami”, le aspettative erano alte, ma ha voluto portare qualcosa che fosse a metà fra i gusti degli adolescenti che lo seguono, ma non troppo estremo per non finire col non piacere ai più grandicelli. Il risultato è di un brano che passa inosservato senza alcun tumulto. Voto 5,5.

Gaia con “Cuore amaro”, Reggaeton trito e ritrito, nulla da aggiungere se non invitare a ballarlo. Voto 5.

Coma_Cose , “Fiamme negli occhi”, al primo ascolto ho chiuso gli occhi e dopo venti secondi immaginavo di essere in un campeggio estivo parrocchiale, nel quale di sera ci si mette in cerchio ed il parroco imbraccia la chitarra conoscendo due accordi, poi , preso dalla curiosità ho aperto gli occhi e sembrava la scenografia atta a sentire “trottolino amoroso du du , da da da”. Voto 5.

Ghemon e il suo “Momento perfetto” ci trasporta in atmosfere Hip hop, soul in uno degli arrangiamenti più belli del Festival, brano molto difficile da cantare, pecca nel timbro di Ghemon non adattissimo al genere, speriamo in una cover di Giorgia. Voto 8.

Un Francesco Renga trasformato quello che troviamo a Sanremo col brano “Quando trovo te”, il brano mette molto in difficoltà Francesco, quasi a pensare non sia adattissimo alla sua vocalità e la difficoltà purtroppo non è paritetica alla bellezza. Voto 6.

Gio Evan , “Arnica” , il brano inizia lasciando ben sperare, caratterizzato da un accompagnamento pianistico ed una melodia vocale che ricorda alcuni brani di Ultimo, ma purtroppo dopo venti secondi la magia si interrompe dando spazio ad una noia mortale caratterizzata da una ripetitività disarmante. Voto 5.

Bugo , “E invece sì” , dopo la sceneggiata con Morgan di anno scorso, ci si aspettava una sua partecipazione per riscattarsi dell’ abbandono prematuro, lo fa con un brano niente male, purtroppo lui non ha una tecnica canora esaltante, ed un modo di stare sul palco imbarazzante, con articolazioni del suo corpo che vivono di vita propria. Voto 7.

Aiello, “Ora” , una performance da dimenticare, brano brutto e da sconsigliare a chi soffre di cuore, con acuti lanciati a caso in un turbinio di suoni ammassati senza logica. Voto 4.

Random , “Torno a te”, l’unica cosa che si salva in questo brano è il testo, deludente tutto ciò da mister dischi di platino. Voto 4.

Un Sanremo diverso, sia per la pandemia, sia per la mancanza di pubblico all’ Ariston, auspico che il prossimo anno le etichette discografiche decidano di usare l’orchestra di Sanremo per l’uscita dei singoli, perché molti brani sentiti nella versione in studio, perdono molto.

Di Gabriele Bertozzi

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Crediti Foto: LaPresse