Musica
“ZeroSettanta”: Renato Zero, molto più di un cantante
Un lunghissimo monologo sulla caduta, sulla rinascita, sugli amori, sulla società. Un racconto della vita.
ZEROSETTANTA | LA RECENSIONE
Non poteva scegliere modo migliore per celebrare i suoi settant’anni Renato Zero se non pubblicando un nuovo progetto discografico. E che progetto. Perché “ZeroSettanta“, il trentunesimo album della sua carriera, è un’opera magna di quaranta tracce suddivise in tre volumi, pubblicati in ordine decrescente (dal terzo al primo) il 30 settembre, il 30 ottobre e il 27 novembre per Tattica/Indipendentemente.
Per l’occasione il cantautore romano è come se avesse voluto ringraziare uno per uno i propri sorcini, proponendo un lungo ed emozionante discorso, un po’ come quelli che celebrano le star dopo aver vinto un premio prestigioso come la statuetta dell’Academy o il Leone D’Oro alla Mostra Cinematografica del Festival Di Venezia. Ma attenzione, stiamo parlando di Renato Zero, e i suoi, come sappiamo, non sono dei normali speech, bensì delel vere e proprie lezioni di vita che non risparmiano aneddoti e analisi attente sulla società e sul suo vissuto.
Non è infatti un caso se il primo volume, il terzo, prende in esame proprio i giorni difficilissimi che abbiamo vissuto e che vivremo, ben rappresentati da “L’angelo ferito“; il singolo apripista dell’intero lavoro parla appunto di una figura, quasi mistica, che cerca di distaccarsi quanto possibile dalla massa per ambire ai propri sogni, tematica presente inoltre anche in “Come fai“, dove il Nostro implora l’ascoltatore a non piegarsi al volere degli altri.
Sono invece le grandi ballate d’amore a ricoprire il ruolo da protagonista nel volume due: da “L’idea di te“, toccante dichiarazione romantica, all’intensità de “L’amore sublime“ fino ad arrivare a “La mia carezza“, canzone che Nonno Renato ha dedicato con grazia e dolcezza ai suoi nipoti, ben sostenuto dagli archi che pongono l’accento sulle corde più espressive.
Ma non mancano anche passaggi taglienti e prettamente politici: “In manette l’astinenza” è un delizioso inno alla libertà sessuale, “Vergognatevi voi” è invece una denuncia ai politici spregevoli che fanno perno sul populismo per aggraziarsi quanto possibile il consenso degli elettori. Divertente e accattivante “Troppi cantanti pochi contanti”, dove il cantante insieme ai Neri Per Caso prende in giro l’atteggiamento sbagliato di alcuni artisti emergenti, focalizzati più sul guadagno che sulla musica in sé.
Tutte i macro temi citati trovano poi in qualche modo la summa nel capitolo conclusivo, il volume uno, dedicato al tempo, che trova perfetta quadratura in due quadri in particolari: l’esistenzialista “Ti ricorderai di me“, ornato da una conclusione da Maestro e, soprattutto, “Gli anni della trasparenza“, dove si intravede la speranza per i tempi futuri nel mezzo al buio pesto. Perché in fondo Renato Zero è proprio questo, una luce, una guida spirituale che a sa raccontare la vita in senso lato, molto più di un cantante.
VOTO: 9/10
AGGETTIVO: CORPOSO
TRACKLIST:
Volume tre:
1. Amara melodia
2. Io non mi stancherò mai di te
3. Orfani di cielo
4. Nemico caro
5. Io e te
6. L’ultimo gigolò
7. Ti ricorderai di me
8. Finalmente te ne vai
9. Gli anni della trasparenza
10. C’è
11. L’Italia si desta?
12. Il tuo eterno respiro
13. Un mondo perfetto
Volume due:
1. Il grande incantesimo
2. L’amore sublime
3. La logica del tempo
4. Non è amore
5. Prima che sia tardi
6. L’idea di te
7. In manette l’astinenza
8. Bella scommessa
9. Vergognatevi voi
10. La mia carezza
11. Troppi cantanti pochi contanti (feat Neri per Caso)
12. Come non amarti
13. Grandi momenti
14. Se sono qui
Volume uno:
1. l linguaggio della Terra
2. L’angelo ferito
3. Come fai
4. Poca vita
5. Stai giù
6. Più amore
7. Chiedi scusa
8. È l’età
9. Innamorato di me
10. Sognando sognando
11. Gli ultimi
12. Seduto sulla Luna
ARTISTA: RENATO ZERO
ALBUM: ZEROSETTANTA
ANNO: 2020
ETICHETTA: TATTICA/INDIPENDENTEMENTE
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