Recensioni

Elodie, Vertigine: un piccolo gioiellino pop

Pubblicato

3 anni fa

21 Novembre 2021

Fabrizio Testa

Un tiro radiofonico maestoso, un testo ben oculato e una bella interpretazione. Ecco perché “Vertigine”, il nuovo singolo di Elodie, è un vero gioiellino.

VERTIGINE| LA RECENSIONE

Parte come una canzone qualsiasi “Vertigine“, il singolo di Elodie pubblicato il 24 settembre 2021 per Universal/Isalnd, ma non è una canzone qualsiasi, è un piccolo gioiellino. Scritto a sei mani da Elisa, Davide Petrella e da Dario Dardust Faini, la nuova produzione della cantante romana si appresta a diventare uno dei capolavori della cultura moderna pop italiana, a prescindere dal suo reale successo nel campo lungo.

Il motivo è presto spiegato. Ci ritroviamo di fronte a una vera e propria ballata di stampo elettronico e, usando le stesse parole degli autori, “moderna”. Una pagina di musica assolutamente quadrata ma pregna, seguendo anche l’esempio di Mahmood, di diverse “storture” di classe, utili a rendere il tutto ancora più avvincente.

Il riff di pianoforte nell’intro è canonico, e se vogliamo anche abusato; eppure quando parte la strofa tutto cambia, con intuizioni melodiche che corrono in canali strettissimi ma impattanti, i quali accompagnano una voragine di parole, precedendo poi un’apertura clamorosa nell’inciso, da vera diva del 2021 con gli accenti giusti al momento giusto (quel “E adesso non so più che fai” è poesia) che si consuma poi in un hook sorprendentemente a cassa dritta, quasi avulso dal contesto, dove si ripete ossessivamente il titolo del brano.

Insomma, un passaggio francamente eccezionale che ha però bisogno di essere sostenuto da una grande performance. La bellezza di “Vertigine” è infatti inversamente proporzionale a una difficoltà estrema sia da un punto di vista tecnico che, soprattutto, interpretativo. In tal senso, dopo aver visto la performance a “Da Grande” di Cattelan e quella registrata per Vevo, è necessario un upgrade. Essere una vera diva passa anche da questo.