Recensioni
Rubrica, DISCOTECHÈ. “La piramide” di Luca Madonia
L’album del cantautore catanese contiene dieci duetti con amici e colleghi tra cui Mario Venuti, Carmen Consoli, Patrizia Laquidara, Franco Battiato e quello speciale insieme al figlio Brando.
LUCA MADONIA
La piramide
(Viceversa Records, 2019)
Se esistessero dei gironi dove collocare gli artisti, a Luca Madonia spetterebbe essere nel girone dei “giusti”. Qualsiasi cosa faccia, è sempre azzeccata. Non è mai fuori luogo e fuori tempo. Né mellifluo, né ingarbugliato; né ovvio, né indecifrabile. È semplicemente perfetto. L’ha dimostrato nel periodo Denovo – dal 1982 al 1990 – e a seguire nella sua carriera da solista, costruendo una parabola discografica di qualità giunta fino a La piramide, ultimo album pubblicato nel 2019 dalla Viceversa Records di Enzo Velotto. Rifacendosi al modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una gerarchia di bisogni, messo a punto nel 1954 dallo psicologo statunitense Abraham Harold Maslow, Madonia pone nella sua personale “piramide” la musica e tutto ciò che da essa ne deriva. L’incontro è un “derivato” essenziale che si manifesta appieno in questo lavoro composto da dieci brani condivisi con amici e colleghi, non seguendo nessuna strategia commerciale o mediatica, ma solo la voglia di creare bellezza intrecciando anime e voci (come le mani dorate e luminose in copertina) nella realizzazione di un disco sincero e significativo.
Altro talento pregiato di cui è dotato Madonia è quello di saper tradurre in canzoni riflessioni esistenziali, emozioni e sentimenti senza risultare smaccato e banale, riuscendo a trovare un equilibrio esemplare, planando alto e leggero, servendosi di uno sguardo intelligente e acuto per raccontare la vita che gli gira intorno. La sua musica è una miscela ricercata e seducente, vintage & modern al contempo – dalle atmosfere beat alle colonne sonore, fino ai Beatles – che non stanca mai, anzi si assapora meglio a ogni nuovo ascolto, merito anche degli arrangiamenti curati da Denis Marino insieme a Madonia stesso. Di gran classe gli interventi degli archi della Mediterranean Session Orchestra che aggiungono sfumature al suono e valore all’intero album.
La bella combriccola è formata dagli amici catanesi, a cominciare da Mario Venuti (Guarda come scorre) e Carmen Consoli (Canzone semplice), arrivando a Patrizia Laquidara (Casomai) e Franco Battiato (Quello che non so di te), quaterna eccezionale su cui non c’è nulla da dire e tanto da decantare. A loro si uniscono Enrico Ruggeri nell’incitante Allora fallo (una sorta di carpe diem madoniana) che bissa insieme ai Decibel in I desideri non cambiano mai, poi Morgan in Io che non ho sognato mai e ancora Mauro Ermanno Giovanardi in Avrei bisogno. Due graditissime sorprese sono Giada Colagrande in Le conseguenze che non ti aspetti (brano scartato a Sanremo 2018) e il figlio Brando Madonia in A volte succede, uno dei momenti più godibili e orecchiabili, di quelli che subito si infilano nella testa ma che racchiude il senso di tutta l’opera: stringersi la mano, starsi vicino, accendersi l’anima per elevarsi e comprendere meglio chi siamo.
https://open.spotify.com/album/4avTFycLJiTeEshZcxJGw0?si=ZbdpvjT3RVaBOJkoQ3MG2A
Discografia
- 1991. Passioni e manie (WEA)
- 1993. Bambolina (WEA)
- 1994. Moto perpetuo (RTI Music)
- 2002. La consuetudine (Storie di note)
- 2004. L’essenziale (Elleu)
- 2006. Vulnerabile (Don’t Worry)
- 2008. Parole contro parole (Don’t Worry)
- 2011. L’alieno (Deep Side Music/Universal Music)
- 2015. La monotonia dei giorni (Narciso Records/Universal Music)
- 2017. Il tempo è dalla mia parte (Viceversa Records)
- 2019. La piramide (Viceversa Records)
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla PAGINA ANDREA DIRENZO
Chicca qui per mettere “Mi piace” al BLOG HIT NON HIT
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla PAGINA OA PLUS
Clicca qui per iscriverti al GRUPPO OA PLUS
Crediti Foto: LAPRESSE