Musica

Rubrica, DISCOTECHÈ. “Alex Baroni” di Alex Baroni

Pubblicato

5 anni fa

19 Aprile 2020

Andrea Direnzo

ALEX BARONI

Alex Baroni

(I Piloti Dischi/BMG Ricordi, 1997)

Basta farsi un giro per i concorsi canori di tutta Italia per capire quanto alcuni artisti diventino dei “punti di riferimento” e certe canzoni dei “classici”. Alex Baroni e la sua Cambiare appartengono a questa speciale categoria.

Nonostante una parabola artistica purtroppo breve, durata l’arco di pochi anni (dall’esordio datato 1994 fino alla prematura scomparsa avvenuta il 13 aprile 2002), il cantautore milanese ha lasciato un grande segno e una preziosa eredità nel cuore di molti. La sua straordinaria voce, unita a un’anima capace di sostenerla, non ha mai smesso di cantare ed emozionare.

Il suo percorso inizia nei primi anni Novanta cantando nei locali milanesi; segue l’attività di vocalist per artisti come Eros Ramazzotti, Ivana Spagna, Rossana Casale per arrivare alla formazione del duo Metrica insieme al chitarrista Andrea Zuppini pubblicando Fuorimetrica (DDD, 1994) e duettando con il già citato Ramazzotti, produttore del disco, in Non dimenticare Disneyland.

Approdato nell’Orchestra della Rai (è uno dei coristi del Festival di Sanremo 1996), grazie alla partecipazione a Sanremo Giovani ’96 con Ce la farò, accede alle “Nuove Proposte” del Festival 1997. Il palco dell’Ariston finalmente svela il prodigioso talento della sua vocalità soul, capace di dare un respiro unico e inarrivabile a Cambiare, brano che non vince ma gli permette di arrivare dritto al cuore del pubblico e della giuria di qualità che, in via eccezionale su richiesta di Luciano Pavarotti, gli consegna il riconoscimento come “miglior voce”, oltre a ottenere il Premio Volare per la “migliore interpretazione”.

L’occasione festivaliera è propizia per la pubblicazione dell’album eponimo, prodotto da I Piloti Dischi e distribuito dalla BMG Ricordi, che manifesta all’ennesima potenza il “miracolo” Baroni ottenendo buoni risultati di vendita. Curato artisticamente da Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese, si compone di dieci brani inediti più la cover voce e chitarra di In My Life del duo Lennon-McCartney, dedicata a tutte le persone che hanno “partecipato davvero” alla realizzazione del lavoro a racchiudere il concetto che “tutto quello che capita ha sempre origine dai rapporti con altre persone”.

Al di là del successo sanremese, scritto dallo stesso Alex per il testo su musica di Calabrese, Rinalduzzi e Marco D’Angelo, il disco contiene episodi che entreranno a far parte delle pagine più belle e significative del suo repertorio come la sopracitata Ce la farò, La voce della luna e Male che fa male in cui interviene un “corone” formato da circa trenta amici tra cui Claudia Arvati, Maria Grazia Fontana, Luca Velletri, Lara Martelli e Popi Fabrizio. Di buona fattura anche le altre tracce, dall’iniziale Dentro di te alle funkeggianti Non vivo e Bersaglio mobile, fino a Scrivi qualcosa per me, Io ci sarò e Parlo di te e di me in cui compare la voce della brava Lilla Costarelli.

Il 1998 è l’anno della seconda presenza a Sanremo, stavolta nei “Campioni” con Sei tu o lei (quello che voglio) seguita dall’uscita dell’album Quello che voglio, più di cinquantamila copie vendute, trainato dalla hit radiofonica Onde. Tanta musica suonata e vissuta in giro, un Festival mancato, un terzo disco nel 1999 intitolato Ultimamente (include l’intensa Voci di notte), nel frattempo l’amore sbocciato (e poi finito) tra lui e la cantante Giorgia. Nello splendore della sua età, a soli 35 anni, un pomeriggio di marzo il tragico incidente in moto e poche settimane dopo il triste epilogo… “la vita si arrese e il cielo mi prese con sé”.