Recensioni

Olly: C’è vita dopo “Polvere” ma urge essere meno ovvi

Insieme a gIANMARIA, Olly è l’unico del parco di Sanremo Giovani 2023 ad aver ottenuto dei riscontri significativi in classifica; la sua “Polvere” è ridondante, ma tolte le ovvietà del caso l’artista potrebbe stupire in futuro

Pubblicato

2 anni fa

25 Aprile 2023

Fabrizio Testa

Front cover del singolo "Polvere"

POLVERE| LA RECENSIONE

La macchina perfetta del Festival di Sanremo talvolta si inceppa sui giovani. Se può esistere in tutto l’universo terraqueo un difetto imputabile ad Amadeus è proprio questo. Malgrado la politica davvero audace che l’ha portato a promuovere (fatto mai accaduto nella storia) lo scorso febbraio addirittura sei talenti nel già ricchissimo cartellone dei big, spesso i profili selezionati non riescono a soddisfare le aspettative. Non sono tutti Tananai, uno che tra l’altro il successo se lo è costruito quasi da solo giocando tantissimo con il suo personaggio nel 2022. E questo si è un po’ visto proprio in questo 2023 dove, relegati nei bassifondi della classifica sanremese, i soli ad emergere in termini di riscontri sono stati gIANAMARIA e Olly, quest’ultimo con “Polvere“, brano piazzatosi al ventiquattresimo posto.

Si tratta di un artista su cui si è investito molto discograficamente parlando negli ultimi due anni. Arrivato alla scrematura finale nell’edizione passata, il nostro ha ottenuto il pass per il Teatro Ariston lo scorso dicembre facendo perno su un pezzo. “L’anima balla“, sì funzionale dal punto di vista discografico ma davvero pregno di influenze fin troppo dirette alla recentissima musica italiana, tanto da renderlo una specie di contenitore sterile di music-trending.

“Polvere“, pezzo selezionato per la kermesse, “quella vera”, fortunatamente si è mosso in una direzione leggermente più originale. Tenendo molto in focus il target, che chiaramente si riferisce ad un pubblico molto teen, la pagina di musica si accartoccia anche in questo caso in universo di note che ti sembra già di avere sentito da altre parti, catturando però l’attenzione nel pre-chorus, dove l’artista spiazza l’ascoltatore lanciandosi in un falsetto con l’ausilio dell’autotune lasciando poi ampio spazio a un inciso tanto aperto quanto ridondante.

Nel complesso però, se vogliamo anche grazie a una certa componente virale scaturita dall’utilizzo di porzioni dell’audio sulla piattaforma TikTok, “Polvere” sembra stia invecchiando bene, portandosi dietro chiaramente il suo pubblico e dimostrando la caratura di un cantante che, se si discosterà da tutte le ovvietà del caso, potrebbe stupire in chiave futura.