Musica

Norah Jones e la malinconia minimale di “Too pick me off the floor”

Pubblicato

4 anni fa

19 Giugno 2020

TOO PICK ME OFF THE FLOOR | LA RECENSIONE

Non è solo lounge music. Il settimo disco di Norah Jones è forse il più riuscito dell’intera carriera. Ascoltare per credere.

Superficialmente è solo musica lounge, da consumare all’interno di una tea room in una giornata autunnale possibilmente fredda e piovosa. In realtà Norah Jones, e tutto l’universo che le ruota attorno, è molto di più. L’ultimo album, “Pick me up off the floor“, pubblicato il 12 giugno per Blue Note, ne è la testimonianza esistente.

Nonostante siano lontane le melodie pop dell’eccezionale esordio di “Come Away with me“, “Surnise” e “Don’t know way” su tutte, la nuova produzione si muove tra atmosfere soffuse e minimali che compiono un viaggio nell’orbita musicale dell’artista, passando dal blues al soul, dal folk al piano solo.

Nessuno schema preimpostato, nessuna idea di fondo. Norah Jones stessa ha dichiarato di aver registrato per sessioni, senza pensare a un album. E si sente. Ma in questo caso non è un problema. la sua cifra stilistica è infatti talmente ben salda e radicata da essere riuscita a confezionare forse la produzione discografica più coerente della sua carriera senza dover pensare a un disco vero e proprio.

Argomenti empatici su un tappeto sì raffinato ma non stucchevole. Terrori esistenziali, il bisogno di cercare la luce nell’oscurità e nella tenebre e di illuminare con la speranza i momenti più difficili sono le tematiche affrontate nelle undici tracce che avvolgono, cullano e avviluppano l’ascoltatore fino a portarlo in una sensazione di sospensione malinconica e, sopratutto, di forte identità personale. Consigliato.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: OCULATO

TRACKLIST:

1. How I Weep
2. Flame Twin
3. Hurts To Be Alone
4. Heartbroken, Day After
5. Say No More
6. This Life
7. To Live
8. I’m Alive
9. Were You Watching?
10. Stumble On My Way
11. Heaven Above