Recensioni
“Poesia e civiltà” lo sguardo delicato di Giovanni Truppi su politica, amore e società
POESIA E CIVILTÀ | LA RECENSIONE
Al posto giusto nel momento giusto. Ovvero, l’approdo in una major come la Universal e l’uscita del suo disco più maturo e compiuto, le congiunzioni perfette per inquadrare “Poesia e civiltà” di Giovanni Truppi. Un lavoro che si muove fra le pieghe dello sguardo curioso e sensibile del cantautore napoletano sulla società odierna fra politica, amore e un pizzico di nostalgia per un passato in cui prima si era solo ragazzi.
Il tutto tenuto assieme dalla scrittura immediatamente riconoscibile di un artista, che sebbene incorporato anche lui in quell’immenso calderone passato alle cronache musicali come “indie”, ha sempre mantenuto caratteristiche e peculiarità proprie, al punto che si fatica a trovare punti in comune con i tanti colleghi accomunati da quell’etichetta. Difficile trovare punti deboli nelle undici tracce che compongono il disco, fra le quali spicca in maniera particolare “L’unica oltre l’amore” e la sua meravigliosa coda strumentale, canzone in cui si parla di identità e di empatia, unico altro sentimento assieme all’amore a renderci Umani. Un piccolo gioiello che diventa ancora più prezioso se letto in opposizione alle tinte fosche di un periodo in cui l’egoismo ha sostituito l’umanità.
Ciò che colpisce di più, in tutto il disco, è la capacità che ha il cantautore napoletano di fluttuare con grande maestria fra momenti più leggeri ed altri più profondi, omaggiando i grandi della canzone italiana (ne è esempio la battiatesca “Adamo“) e toccando tanti temi senza mai risultare banale o stucchevole: la politica, per fare un esempio, è declinata sia come invettiva contro l’egoismo della classe media (“Borghesia“), finita schiacciata e spazzata via – e anche qui il rimando all’omonima canzone/profezia di Lolli viene spontaneo e non solo per il titolo – sia attraverso gli occhi di due ragazzi della generazione più penalizzata dalla crisi attuale, ovvero quella dei trenta/trentacinquenni (“Le Elezioni Politiche Del 2018“).
Poetico, profondo, ma anche fuori dai consueti schemi e innovatore nel linguaggio cantautoriale, “Poesia e civiltà” di Giovanni Truppi è stato uno dei migliori lavori del 2019 per quanto riguarda la musica italiana.
VOTO: 9/10
AGGETTIVO: DELICATO
TRACKLIST:
ALBUM: POESIA E CIVILTÀ
ARTISTA: GIOVANNI TRUPPI
ANNO: 2019
ETICHETTA: UNIVERSAL MUSIC
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