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Manuel Agnelli, “Ama il prossimo tuo come te stesso” rompe la diga dell’emotività

Trentasei minuti di crudele emotività. Manuel Agnelli in “Ama il tuo prossimo come te stesso” dimostra che l’alternative esiste ancora. E lo fa con un disco meraviglioso.

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Recensione Manuel Agnelli Ama il tuo prossimo come te stesso
Front cover dell'album "Ama il prossimo tuo come te stesso"

AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO| LA RECENSIONE

Un disco semplicemente incredibile. Manuel Agnelli, al banco di prova più atteso, supera ogni più rosea aspettativa confezionando un esordio da solista da capogiro; ebbene sì, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, uscito lo scorso 30 settembre per Island/Universal, è per dispersione l’album italiano più bello del 2022, un vero e proprio capolavoro che riesce ad unire pop e art house, melodia e complessità, disturbo e bellezza.

Un miracolo di questi tempi, specie se rapportati  all’enorme esposizione mediatica avuta da Agnelli negli ultimi anni, personalità che ha dimostrato di sapersi integrare alla perfezione con gli oleati meccanismi televisivi, sia quelli più spudorati (X Factor) sia quelli più aulici (Germi) separando allo stesso temp artista dal personaggio. Se altri profili dunque sarebbero sicuramente scivolati nel lipposo terreno piacione e finto impegnato, il nostro ha agito in moto contrario, realizzando trentasei minuti di musica che seguono pedissequamente l’andazzo di quel meraviglioso mondo alternative che il cantante stesso ha mandato avanti nel tempo con gli Afterhours, declinandolo però con la contemporaneità, anzi con la maledetta contemporaneità.

Con un sound segue le intuizioni armoniche de “Folfiri o Folfox” (uno dei dischi più sperimentali della band) e che si muove parallelamente comunque alla produzione Afterhours, Agnelli sforna l’artiglieria pesante soltanto quando è necessario, bruciando le parole con la sua timbrica usurante e con la voce stessa che diventa strumento.

L’apertura è intima. “Tra mille anni mille anni fa” si appoggia praticamente solo con il pianoforte, dispiegando una melodia cullante e di enorme presa. Una componente che nel corso dell’ascolto andrà a scontrarsi con dei ruvidi scogli dall’andamento irregolare e magnetico, come l’eclettica “Proci” e “Severodonetsk“, o in uno stampo da “Piccole iene” come per esempio quello di “Signorina mano avanti“.

Tuttavia è nei passaggi più viscerali che il lavoro tocca i suoi punti più alti. Dall’aforisma per archi “Pam pum pam” alla più quadrata “Milano con la peste” passando per la title track conclusiva, lo spazio si riempie di senso, rompendo completamente la diga dell’emotività e inondando di crudele meraviglia tutto quello che incontra. Eccezionale.

VOTO: 10

AGGETTIVO:  PAZZESCO

ARTISTA: MANUEL AGNELLI
ALBUM: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO
ANNO: 2022
ETICHETTA: UNIVERSAL MUSIC ITALY/ISLANDS

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