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Mahmood: Ghettolimpo è un album rigenerante

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La seconda fatica discografica di Mahmood si potrebbe definire una quadratura storta: un suono pop con una matrice personale marcatissima e ricercata.

GHETTOLIMPO | LA RECENSIONE

Nella notte tra il 9 e il 10 febbraio 2019 la musica italiana è cambiata. “Soldi“, brano presentato da Mahmood, artista in gara tra i big del Festival di Sanremo dopo aver trionfato due mesi prima tra i giovani (utilizzando la stessa forma che vedremo quest’anno) vince infatti non senza sorprese il Leone, rappresentando come poche volte nella storia della Kermesse la contemporaneità (da non confondere con il suono del presente che è tutta un’altra roba). Da lì in avanti, un tripudio; culminato con il posto d’onore conquistato all’Eurovision Song Contest e da un altro singolone, “Rapide“, divenuto in poco tempo un vero e proprio cult. A seguire una miriade di cloni, più o meno riusciti, e una proposta soul-electroR&B nostrana ancora più in crescita grazie al contemporaneo supporto di personalità come quella di Ghemon.

Insomma, un entusiasmo talmente tanto dirompente che poteva tranquillamente distrarre l’artista, magari sfornando un attesissimo secondo album di trincea, pregno di hit facilotte ma funzionali e da altri pezzi meramente riempitivi. Non è stato così. Perché “Ghettolimpo“, secondo disco di Mahmood pubblicato l’11 giugno 2021 per Islands, è un lavoro complesso e bellissimo, di sicuro tra i migliori di questo anno solare.

Ci troviamo di fronte a un nuovo modo di pensare il mainstream, non con passaggi inaccessibili ma con una sorta di quadratura storta, dunque con brani sì orecchiabili ma che, al loro interno, vivono di momenti più ricercati e poco telefonati tanto da rendere il tutto maledettamente affascinante.

In un marasma di ovvietà anche della peggior specie è davvero inusuale ascoltare in tal senso un sound così fortemente marcato, presente in modo evidente in tutte le quattordici tracce che risaltano tutta la poliedricità di Mahmood: sa far ballare, ma a modo suo (“Klan“), sa parlare di attrazione, ma a modo suo (la splendida “Rubini” con Elisa); di nostalgia, ma a modo suo (“Baci dalla Tunisia“); coniugare malizia e ironia, ma a modo suo (“Talata“); unire tradizione e modernità, a modo suo ” (“T’Amo“); snocciolare più stili, ma a modo suo (“Inuyasha“).

Insomma, parlando in parole povere: nessuna paraculata, anzi, un gioiellino pop da cui altri colleghi ben più navigati del cantante dovrebbero trarre necessaria ispirazione. Rigenerante.

VOTO: 9/10

AGGETTIVO:  RIGENERANTE

TRACKLIST:

1. Dei
2. Ghettolimpo
3. Inuyasha
4. Kobra
5. Baci dalla Tunisia
6. Klan
7. Zero
8. Rubini (feat. Elisa)
9. Dorado (feat. Sfera Ebbasta e Feid)
10. Talata
11. T’amo
12. Karma (feat Woodkid)
13. Rapide
14. Icaro è libero

ARTISTA: MAHMOOD

ALBUM: GHETTOLIMPO

ANNO: 2021

ETICHETTA: ISLAND RECORD

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