Recensioni

Il bene nel male: la canzone per immagini di Madame

Il suo mancato posizionamento in top 5 rappresenta l’unico, vero, grande scandalo di Sanremo 2023. “Nel bene e nel male” resta infatti per dispersione uno dei migliori brani della settantatreesima edizione. Ascoltare con attenzione per credere

Pubblicato

2 anni fa

3 Marzo 2023

Fabrizio Testa

Front cover del singolo "Il bene nel male"

IL BENE NEL MALE| LA RECENSIONE

Diciamolo chiaramente. Il mancato posizionamento in top 5 di Madame è stato il grande vero scandalo del Festival di Sanremo 2023; “Il bene nel male” (Sugar Music) è infatti per dispersione uno dei migliori brani di questa settantatreesima edizione, superiore al 99% della concorrenza grazie a un tappeto musicale confezionato nel migliore dei modi e un testo a tinte cinematografiche destinato a rimanere nel tempo.

Non era facile per la cantautrice vicentina tornare nel luogo del delitto dopo l’esplosione magmatica di “Voce“, pezzo presentato a Sanremo 2021 che le ha spalancato le porte del mainstream. Un successo incredibile che non ha però stravolto la nostra, riuscita a rimanere strettamente ancorata nei suoi codici stilistici e nei suoi canoni, rifilando una hit dietro l’altra senza soluzione di continuità e dimostrando nel tempo una maturità importante poi sciorinata proprio nella canzone sanremese, la prima di un nuovo progetto discografico in uscita prossimamente.

Se “Voce” puntava dritta alla sfera personale, “Nel bene e nel male” vira invece verso una fotografia esterna, molto evocativa. Il brano infatti sembra una canzone per immagini che racconta la storia, ormai sfiorita, tra una prostituta e il suo cliente, con quest’ultimo a mettere la parola fine. Il linguaggio utilizzato per questo motivo è volutamente spiccio, anche se all’interno dei versi ritornano alcune macro-tematiche tipiche della produzione della cantante, una tra tutte l’amore non corrisposto, visibile in particolar modo nella seconda strofa (“L’amore è solamente di chi prova amore, non è di chi lo riceve“).

In un beat percussivo, elettronico e altamente impattante (in produzione spiccano pesi massimi come Iacopo “BRAIL” Sinigaglia, Bias, Shablo e Luca Faraone) Madame trova la quadra in uno special da pelle d’oca dove, dopo aver mantenuto una tonalità bassa, alza finalmente la voce, sprigionando carnalità e disperazione per quello che è stato spazzato via (“Sarò una puttana, Ma sei peggio di me, Perché di tutto quello che ti ho dato, Potevi tenerti tanto tanto tanto, Di quel bene nel male“)

Il rimpianto di lei e il rimorso di lui si rincorrono dunque per tutta la durata del pezzo: nelle strofe in cui si snoda l’intreccio, nella tensione del bridge, nell’inciso iper sincopato. Ma non è una storia a lieto fine. Le due anime infatti non si incontreranno più, lasciando soltanto qualche traccia di sparuta passione, di intrigo, di bene nel male. Canzone clamorosa.