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Madame e Fabri Fibra: “Il mio amico”: il pop sfacciato che ci piace

Pubblicato

4 anni fa

26 Febbraio 2021

Fabrizio Testa

Con l’ennesimo singolo di successo Madame dimostra di essere una creatura musicalmente fluida, capace di sfornare hit diverse senza snaturare la sua cifra stilistica.

IL MIO AMICO | LA RECENSIONE

Che creatura particolare che è Madame. Sembrava un alieno quando, nel 2018, si affacciò nella scena con quella piccola perla chiamata “Sciccherie“, seguita da un filotto di hit a metà strada tra il criptico e il tenebroso, basti pensare a “17“, “La promessa dell’anno“, “Baby” o “Sentimi“.

Brani diversi tra loro, sorretti da una fluidità musicale figlia dei nostri tempi in perfetto equilibrio tra passaggi più diretti e taglienti, non ultima la martellante “Clito“, ad altri più morbidi e “terrestri”, come nel caso de “Il mio amico“, l’ultimo singolo, che vanta la partecipazione di Fabri Fibra, pubblicato il 14 gennaio 2021 per Sugar prima della sua partecipazione al Festival Di Sanremo 2021.

https://www.youtube.com/watch?v=JSaJ13MMMzQ

Un brano semplice per un argomento complesso. La nostra infatti cavalca delle sonorità prettamente funky 80’s elettroniche prodotte da Dardust e Bias sciorinando in un’atmosfera apparentemente scanzonata un testo tutt’altro che banale, una dedica d’amore a una persona specifica, Fabio “Falso nueve” Rinaldi, A&R Manager di Sugar, (a cui va dato atto di aver svolto un lavoro semplicemente magistrale in questi tre anni), toccando punte poetiche elevate sia nell’ipnotico inciso (“Anche in quelle notti in cui io voglio morire/Ma non vuoi sentire tutto quello che dico) che nel bridge, fatto di solo di un verso ma di grande potenza evocativa: “Sei come la fine delle lacrime che ho“.

Se la cantautrice classe 2002 si rivolge a una persona specifica, Fibra si sposta sull’immateriale, dedicando la propria strofa proprio al rap, dando ulteriore prova della sua enorme capacità descrittiva: in pochi secondi non a caso il rapper di Senigallia ripercorre la propria vita e le proprie ambizioni, mettendo la ciliegina su una canzone sfacciatamente pop, ma di quelle ben fatte, di quelle che piacciono a noi.